Michael Douglas: “Trump? Mi vergogno di lui. Con l'Oscar per Wall Street sono uscito dall'ombra di mio padre”

L'attore è stato protagonista di una masterclass al 71° Taormina Film Festival dove ha ricevuto il Taormina Excellence Achievement Award e accompagnato la proiezione di Qualcuno volò sul nido del cuculo di cui è stato produttore.

Michael Douglas a Taormina

"Non avevo mai fatto film con la CGI ed ero curioso di scoprire che esperienza fosse. Ricordo che ricevevo varie indicazioni e a volte, mentre non c'era nulla intorno a me, mi sentivo un idiota. Ma oggi guardo il film e dico: 'Wow'. Anche se non è uno dei miei preferiti, ho un grande rispetto per chi li fa perché so quanto impegno richiede". È onesto Michael Douglas nel parlare del suo ruolo in Ant-Man, 12º film del Marvel Cinematic Universe.

La produzione di Qualcuno volò sul nido del cuculo

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Michael Douglas a Taormina

L'attore ha spiegato cosa lo abbia spinto a prendere parte al cinecomic nel corso di una masterclass di cui è stato protagonista al 71° Taormina Film Festival dove ha ricevuto il Taormina Excellence Achievement Award e accompagnato la proiezione di Qualcuno volò sul nido del cuculo di cui è stato produttore nel 1975 e che gli ha permesso di vincere un Oscar l'anno successivo. "È stata un'esperienza straordinaria. Un progetto che ho ereditato da mio padre che lo aveva opzionato negli anni Sessanta in un momento importante della sua carriera avendo appena preso parte a Spartacus", ricorda l'attore.

Tre generazioni di Douglas: Kirk, Michael e Cameron
Tre generazioni di Douglas: Kirk, Michael e Cameron

"All'epoca frequentavo un corso di letteratura americana all'università. È lì che ho avuto possibilità di leggere il libro e apprezzare quella satira fantastica. Solo dopo scoprii delle intenzioni di mio padre", continua l'attore. "Mi disse di cercare di opzionare quel progetto. Mi ci è voluto del tempo, ma quel film ha cambiato la mia vita e la mia carriera. All'epoca facevo tv e non sapevo come sarebbe andata a finire. Mi ha fatto capire che avevo un grande istinto. Durante una tappa promozionale del film a Roma, io e Jack Nicholson abbiamo trascorso con Antonioni, Bertolucci, De Sica e Wertmüller. Fummo accolti con tanto amore. Erano persone meravigliose".

Michael Douglas e il valore dell'Oscar

Quell'esperienza lo ha portato ad ottenere un Academy Award come miglior produttore, ma ce n'è un altro, vinto grazie all'interpretazione in Wall Street di Oliver Stone, il cui valore in termini umani e professionali è stato molto più alto. "Sono un attore di seconda generazione. Ho trovato assurdo che alcuni gionali abbiano creato la definizione di 'Nepo Baby'. Chi ha un figlio e fa questo mestiere sa quando è difficile lavorare nel settore. Se sei un interprete di seconda generazione cerchi di stabilire la tua immagine a prescindere da quella dei tuoi genitori. È la parte più difficile", sottolinea Douglas.

Gwyneth Paltrow e Michael Douglas sul set di Delitto perfetto
Gwyneth Paltrow e Michael Douglas sul set di Delitto perfetto

"L'Oscar ha rappresentato un momento importante. Mi ha permesso di uscire dall'ombra di mio padre e, per la prima volta, mi sono riconosciuto come attore", ammette Douglas. "Mio padre venne nominato tre volte senza mai vincere. Pensavo ci sarebbe riuscito per Brama di vivere. La gente pensa che se sei figlio di un attore la strada è spianata, ma non è così. Wall Street mi ha dato tanta sicurezza e la combinazione con Attrazione fatale mi fece sentire riconosciuto a livello attoriale".

Gordon Gekko oggi? Nella Silicon Valley

In una carriera lunga 60 anni in cui ha preso parte a film diventati dei classici, da Basic Instinct a La guerra dei Roses Michael Douglas ha trovato in Gordon Gekko molto più che un personaggio. Con il finanziere senza scrupoli di Manhattan, l'attore ha finito per interpretare un simbolo di avidità. _"Si vestiva bene, era un uomo di potere come alcuni leader politici che consociamo. Era un seduttore. Ma oggi sembra un topolino rispetto a quello che succede nel mondo se si pensa al flusso di soldi che gira. Non capisco il suo successo, però"_ammette l'attore.

Wall Street: Michael Douglas in una scena del film
Wall Street: Michael Douglas in una scena del film

"Pur rappresentando la corruzione è arrivato a tutti, e questo mi ha colpito. Era il cattivo, ma tutti mi fermavano per elogiarlo. Cattivi come lui esistono anche nel nostro presente, ma oggi sono nella Silicon Valley".

L'imbarazzo per l'amministrazione Trump

Nel corso della masterclass c'è stato anche spazio per parlare di tematiche legate all'attualità, con uno sguardo alla situazione politica degli Stati Uniti. "Sono nato nel '44, alla fine della seconda guerra mondiale. Un periodo storico tremendo al pari di quello che stiamo vivendo oggi", spiega l'attore.

"Mi riesce difficile capire perché nonostante la nostra intelligenza continuano a combattere guerre", chiosa l'attore. "Gli Stati Uniti hanno una grandissima responsabilità del caos che esiste oggi nel mondo. Mi scuso con tutti. Ogni volta che parlo con i miei amici in Messico, Canada o Europa sono in imbarazzo".