Commedia dritta, cotta e mangiata, tra umorismo e romanticismo, con uno sguardo a una certa (sempre sorprendente) napoletanità. Dall'altra parte, quella di Umberto Carteni, scritta da Caterina Salvadori e Ciro Zecca, è anche una rom-com tracciata seguendo il millimetro della ormai solita visione streaming. Sembra effettivamente che ci sia un pre-confezionamento delle opere originali Netflix, di cui fa parte Mica è colpa mia: stessa fotografia, stesso modus operandi, stessi toni.
Il comfort della visione digitale che si lega al confort del divano. Tutto giusto e tutto lecito, lo abbiamo detto e scritto più volte, tuttavia una visione standardizzata (l'ennesima?) ci porta a riflettere su quanto ci sia il bisogno, oggi, di andare avanti, puntando a una libertà artistica che non può (più) essere schiava di un pubblico facilmente distraibile (o del solito algoritmo). Anche perché dietro l'equivoco scatenante di Mica è colpa mia c'è un materiale umano decisamente importante che, ça va sans dire, vale la visione.
Mica è colpa mia: commedia dell'equivoco
L'equivoco di Mica è colpa mia ruota attorno all'intuizione di Vito (Antonio Folletto), papà single che deve in qualche modo garantirsi l'affidamento del figlio neonato, mantenendo la proprietà della loro casa di famiglia, finita sotto le grinfie di un imprenditore senza scrupoli (siamo a Napoli, nei quartieri popolari del centro, asfissiati dal turismo e dalla gentrificazione). Con l'aiuto del fratello Antonello (Vincenzo Nemolato), mette in piedi uno stratagemma: ingannare l'ereditiera Marina (Laura Adriani) con la passione per la cucina, facendole credere di essere a capo di una fondazione benefica. Nemmeno a dirlo, i due si innamorano. Almeno fino a quando Marina non scopre la verità.
Un ottimo cast per una rom-com formato streaming
Come dire, in Mica è colpa mia tutto va come deve andare. La prevedibilità, comunque, è relativa rispetto a operazioni del genere: conta - o almeno conterebbe - l'approccio e la freschezza rispetto agli archetipi delle commedie romantiche, in qualche modo riscoperte attraverso la distribuzione streaming. Tuttavia, è proprio la canonicità, che segue le regole dei film pensati per il digitale, a intaccare la riuscita generale, e di conseguenza annacquando una freschezza mai del tutto compiuta, dando per scontata la sua imposizione nella top 10 Netflix.
Certo, potremmo citare i colori napoletani, veri e propri fili conduttore (una città riscoperta anche dal cinema, oltre che dal turismo di massa), che rende brioso l'umore grazie alla sonorità di uno slang a tratti musicale, e perfetto per ogni circostanza. A proposito di musica: nella soundtrack, dai toni tipicamente partenopei, spicca pure l'ottima Amandoti di Andrea Settembre. E spicca, ovviamente, il cast: Antonio Folletto e Vincenzo Nemolato sono due garanzie, Laura Adriani è centrata nel ruolo, e con loro ecco anche Roberto De Francesco e Biagio Manna. Perciò, in apertura di opinione, ragionavamo sul materiale umano di Mica è colpa mia, e su quanto forse avrebbe meritato una commedia meno standard e sì, più verace.
Conclusioni
Un cast che funzione, i colori di Napoli, e poi l'atmosfera tipica delle rom-com. Mica è colpa mia avrebbe tutti gli ingredienti per essere un film fresco e godibile, tuttavia sembra adagiarsi troppo sulle regole streaming, perdendo di vista originalità e centralità. Tuttavia, il giudizio anche qui è relativo: il titolo di Carteni, complice la data d'uscita (1 gennaio) è perfettamente steso per essere tra i titoli più visti Netflix.
Perché ci piace
- Il cast è ottimo.
- La cornice napoletana.
- La soundtrack.
Cosa non va
- Un linguaggio troppo legato all'algoritmo.
- Una prevedibilità generale.
- Eccessivamente standard rispetto alle regole streaming.