M3GAN 2.0, Allison Williams e Violet McGraw: "I social ci tolgono il controllo"

Le sfide di un sequel in cui si riflette sul dominio dell'AI. "Forse dovremmo chiederci quale sia la nostra responsabilità verso le nuove tecnologie", spiega la Williams nella nostra video intervista. Al cinema dal 26 giugno.

Violet McGraw e Allison Williams

Il primo film della saga - perché ormai di saga parliamo - è stato un vero e proprio caso, nonostante le sale fossero ancora a mezzo servizio causa lockdown, tamponi e mascherine. In effetti, dal 2022, sembra passata una sorta di eternità, e allora il ritorno al cinema di Megan (o se volete M3GAN) non poteva che ri-partire dal concetto di intelligenza artificiale, declinata secondo la nostra ossessione verso la tecnologia. Alla regia e alla sceneggiatura di nuovo Gerard Johnstone che, per Megan 2.0, si inventa un'altra bambola, AMELIA, sfruttata dall'industria militare. Una minaccia gigantesca, affrontata nientemeno che da Megan. Nel cast tornano sia Allison Williams nel ruolo di Gemma - divenuta sostenitrice della regolamentazione della IA - che Violet McGraw, nella parte della nipote Cady.

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Una scena di M3GAN 2.0

Abbiamo incontrato su Zoom entrambe le attrici, partendo da un punto: M3GAN 2.0 è un sequel molto diverso dal primo capitolo. "La sfida era realizzare le idee che aveva Gerard", ci dice una sorridente Allison Williams, "Avevamo un sogno grande su come sarebbe dovuto essere il film. Ci sono alcune limitazioni nel lavorare con un animatronics, se una bambola è la protagonista del tuo film. E quindi capire come farle fare tutte le cose che il copione richiedeva per lei era una sfida, ma è stato stimolante. Un'opportunità per metterci alla prova e dare il massimo".

M3GAN 2.0: intervista a Violet McGraw e Allison Williams

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Violet McGraw in scena

Non c'è dubbio che ci sia più azione, e allora Violet McGraw ci dice quanto sia stato faticoso il set. "Per me è stata soprattutto una questione di preparazione, perché non avevo mai fatto le acrobazie che ho dovuto fare per il film. E quindi c'era molto da preparare ed ero nervosa perché non sapevo se sarei stata in grado, ma ero davvero orgogliosa". L'assunto del sequel è, chiaramente, lo sfruttamento cieco della tecnologia, riflessa nella nostra dipendenze. "Sappiamo più leggere una mappa? Probabilmente no", prosegue Allison Williams, anche produttrice. "Mi sento come se tutte le abilità che avevo un tempo fossero ormai arrugginite perché non mi servono più. Ortografia, seguire una mappa o fare matematica, anche se non è mai stata una mia abilità, diciamolo francamente! Penso che siamo un po' troppo dipendenti".

Dall'altra parte, continua l'attrice, "Cerco di mantenere un rapporto sano con la tecnologia, staccandomi per un po' alla volta, e cerco di stare alla larga dai social media come consumatrice. Basta avere un buon rapporto con il proprio telefono. Un rapporto davvero sano. La chiave è avere il controllo, e i social media sono fantastici nel toglierti quel controllo". Invece Violet McGrow dice che: "Non voglio nemmeno guardare quanto tempo ho passato davanti allo schermo. Ma la cosa divertente è che a volte ci sono perché mi sto preparando per recitare. Basta cambiare canale nella tua mente, ed è una cosa molto utile".

La nostra responsabilità nei confronti della tecnologia

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Megan nel sequel

M3GAN 2.0, tra l'altro, riflette in chiave pop su quanto anche i personaggi negativi abbiano delle sfumature. "Sicuramente Megan fatto delle cose brutte", confida la Williams. "E c'è qualcun altro là fuori che sta facendo cose davvero terribili su scala più ampia, che ha il potenziale per fare cose ancora peggiori. Quindi vale la pena riportare in vita qualcosa che non ha funzionato bene quando è stato messo online la prima volta, in modo che possa contribuire a salvare il mondo da una minaccia più grave. Ma quanto è rischioso?".

In fondo non è solo una questione di 1 e 0, continua l'attrice, "è pervasa da un'umanità e vuole sfidare la teoria che lei è solo una macchina. E penso che la domanda che il film pone sia: ok, ora che questa tecnologia esiste, ora che questi modelli di apprendimento esistono, qual è la nostra responsabilità in qualità di amministratori di tali modelli? Come dobbiamo comportarci? All'inizio del film, abbiamo risposte molto diverse a questa domanda...".