L'accoglienza di Mass al Sundance 2021 è stata calorosa. Anche in questa versione virtuale, il toccante esordio dell'attore californiano Fran Kranz, che mette il dito in una piaga americana, ha commosso critica e spettatori, ma i primi a essere commossi sono lo stesso regista e i suoi incredibili interpreti Jason Isaacs, Ann Dowd, Martha Plimpton e Reed Birney. Al centro della storia l'incontro tra due coppie, i genitori di una vittima di una sparatoria scolastica e quelli del killer. "So che il film è doloroso, ma non l'avrei fatto se fossi stato convinto che parli anche di speranza" esordisce Fran Kranz. "Sentivo una forte responsabilità nei confronti di questa storia che è nata sentendo le notizie alla radio mentre guidavo per Los Angeles. Avevo da poco avuto una figlia, mi sentivo sopraffatto e mi chiedevo 'Come farò a proteggerla?' Il film è nato da questo pensiero e scritto la parte di Richard con in mente Reed Birney. Gli altri sono arrivati poco dopo".
Facendo ricerche "ossessive" sul tema delle stragi scolastiche, Fran Kranz è venuto a conoscenza del Forgiveness Program attraverso cui le persone coinvolte si incontrano per condividere storie, confessioni e verità seppur in una situazione di conflitto. Il regista ammette di aver trovato questo approccio al dramma "straordinario e per prima cosa ho scritto una pièce teatrale. Non avevo ancora idea che sarei riuscito a mettere insieme questo cast incredibile".
Un film teatrale che ha messo alla prova il cast
Il tema principale attorno a cui ruota Mass è il concetto di perdono, tanto più arduo in una situazione così drammatica e dai contorni sfumati, in cui non esistono carnefici, ma solo vittime. L'inglese Jason Isaacs rivela che il perdono "è uno dei motivi per cui ho voluto fare questo film anche se mi trovavo, letteralmente, dall'altra parte del mondo. In questo momento storico l'odio è la forza più potente. Ho sentito il bisogno di girare questo film perché in tutti i paesi domina la divisione e la rabbia, con i social media che peggiorano la situazione. Il contatto tra persone, il dialogo faccia a faccia, è ciò che ci distingue in quanto esseri umani. La genesi della storia può essere una sparatoria scolastica, ma alla base c'è una questione politica. Questa storia ci vuole mostrare che provare a liberarsi dell'odio è possibile, dobbiamo superare questa fase, i tempi lo richiedono".
La moglie cinematografica di Isaacs, Martha Plimpton descrive il suo coinvolgimento in Mass svelando che "è nato tutto dalla sceneggiatura. Poi ho incontrato il resto del cast e ho lasciato che accadesse perché volevo essere con queste persone. La parte difficile non è stata raccontare questa storia, perché Fran Kranz ci ha dato una fantastica opportunità, è raro avere una sceneggiatura così ben scritta. Il difficile è stato imparare le battute, le studiavamo ogni sera chiusi in hotel". Ann Dowd, la cui interpretazione potrebbe già aver ipotecato una candidatura agli Oscar, aggiunge: "Abbiamo avuto due giorni di prove a New York prima di partire per l'Idaho. In questo spazio di tempo ridotto abbiamo cercato di risolvere domande, dubbi e di capire i sentimenti che dovevamo esprimere. Abbiamo intuito subito che sarebbe stata un'esperienza intensa. Quando siamo arrivati in Idaho mi sono solo isolata a lungo e mi sono concentrata su cosa si prova a perdere un figlio. Non sono scappata da questo sentimento terribile, ma l'ho affrontato. Questa è stata la preparazione, il copione era lunghissimo, non so se ho sempre fatto bene, ma tutti volevamo restare fedeli ai dialoghi perché erano scritti talmente bene"
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Il valore del perdono in un'opera prima travolgente
Reed Birney, primo interprete a essere coinvolto nella storia ha il ruolo di Richard, padre del giovane killer: "Si tratta del personaggio più complesso. La sua idea di perdono è diversa da quella degli altri tre, lui vorrebbe solo scappare dalla stanza in cui si trova. Per costruirlo mi è bastato seguire lo script, era già sulla pagina. Credo che lui sia quello nella stanza a fare più resistenza, partecipa solo per amore della moglie, ma durante la discussione comincia a cedere anche se non vuole soccombere". Riguardo alla complessità di una storia così dolorosa, Jason Isaacs non può che lodare il coraggio del giovane regista: "Fran è stato fantastico. Conosceva personaggi e storia nei dettagli e ci ha aiutato tantissimo. La parte difficile, per me, è stata costruire il prima della stanza, il 99% dell'iceberg, tutto quello che è accaduto prima dell'incontro. Per quanto riguarda la stanza, è bastato lasciare che accadesse e affidarci al regista".
Fran Kranz fa chiarezza sul titolo scelto per una storia così delicata, composto da un'unica parola. 'Mass' è un richiamo alla potenza dei sentimenti mostrati, ma anche alla Messa, visto che il film è ambientato all'interno di una chiesa episcopale: "Oltre a questi significati, volevo anche alludere alla massa dei corpi, dei cadaveri uccisi della sparatoria scolastica e a una quantità di persone riunite insieme. Per me questo è un film sulla connessione tra persone che avviene attraverso concetti come perdono, riconciliazione, riparazione". Una storia così dolorosa ha messo a dura prova il cast, almeno a giudicare dalla commozione mostrata durante l'incontro, ma Martha Plimpton ci saluta svelando un retroscena: "So che non ha senso dirlo, ma durante le riprese ci siamo divertiti un sacco perché sul set avevamo due delle persone più divertenti al mondo, Fran Kranz ed Ann Dowd". "E Jason Isaacs dove lo lasciamo?" chiosa Ann Dowd.