Dimenticate la famiglia italiana così come ve l'hanno sempre raccontata e immaginate una Guerra dei Roses narrata con la risata cinica di una commedia tricolore: una coppia navigata, Valeria (Paola Cortellesi) e Nicola (Antonio Albanese), uccisa dalla routine familiare, che non solo decide civilmente di farla finita dopo 15 anni, ma che si darà battaglia per disfarsi dei propri figli. Che per una volta non saranno motivo di contesa tra genitori, ma mira della loro furia e protagonisti indesiderati di una gara a chi riuscirà a liberarsene prima.
Dal remake francese alla commedia sulla famiglia italiana
Il soggetto arriva dai cugini d'oltralpe: il film Mamma o papà? è infatti il remake del francese Papa ou maman di Martin Bourboulon, che ha dato a Riccardo Milani la possibilità di "raccontare la famiglia italiana ammettendone anche le colpe". "Nel nostro paese ci si accosta all'argomento con molta prudenza, ma non è detto che tutti siano adatti a fare i genitori", ci racconta il regista durante l'intervista in occasione della presentazione romana della pellicola. "Molto spesso la passione amorosa si esaurisce nella routine familiare e a volte capita che i figli non siano un collante ma un elemento di spaccatura".
Antonio Albanese vs Paola Cortellesi: la 'guerra dei Roses'
Un pilastro della società italica fatto a pezzi dall'arte dissacrante della comicità affidata a Paola Cortellesi e Antonio Albanese, per la prima volta insieme sul set, una coppia di mattatori che Milani corteggiava da tempo: "Con Antonio avevo girato uno spot venti anni fa dove ci eravamo divertiti molto e già allora ero appassionatissimo di tuo ciò che faceva; poi ho cominciato a lavorare con Paola, ma coltivavo l'idea di farli lavorare insieme già da prima di conoscerla".
Come ci è riuscito? "Ho seguito i due percorsi parallelamente: li vedevo a teatro, al cinema, in tv mentre erano impegnati in cose diversissime fra loro, anche se al centro c'era sempre il lavoro sul corpo, l'attenzione ad esasperarlo ed esaltarlo. È una dote che li accomuna - continua Milani - e li distingue dal panorama comico italiano. Hanno un percorso formativo importante alle spalle e una passione per questo mestiere che sono stati in grado di esaltare in un copione perfetto per entrambi". In scena i due non si risparmieranno, attingendo ognuno alla propria tradizione comica e adattandola ai ritmi e tempi dell'altro; il resto lo ha fatto un lavoro di scrittura che oltre alla Cortellesi ha coinvolto in parte anche Albanese.
L'intera storia è stata poi adattata al contesto sociale italiano, trasferendo l'azione nella provincia veneta: "Credo sia un'ambientazione sempre più interessante e stimolante; abbiamo deciso quindi di trasportare l'intera storia in un provincia del Nord con una qualità della vita molto alta e con tutte le caratteristiche del piccolo centro: la conoscenza diretta e immediata delle persone, il fatto che i problemi del singolo diventino subito quelli della piazza. Tutto questo rendeva la vicenda più italiana".