Malediction - La maledizione di Arthur, la recensione: il mondo dei Minimei diventa un horror

La recensione di Malediction - La maledizione di Arthur: nel film appena uscito per Midnight Classic, Luc Besson rivisita la sua saga di Arthur e il mondo dei Minimei in chiave horror.

Malediction - La maledizione di Arthur, la recensione: il mondo dei Minimei diventa un horror

A volte essere fan sfegatati di una saga può costare caro, molto caro. È quanto ci racconta Malediction - La Maledizione di Arthur, film scritto e prodotto da Luc Besson, appena uscito in homevideo per la collana Midnight Factory di Plaion Pictures. In sostanza il film diretto da Barthélémy Grossmann è una sorta di rivisitazione in chiave horror del prodotto di animazione Arthur e il popolo dei Minimei, anzi della trilogia di film per ragazzi che era stata confezionata proprio da Besson, tratta fra l'altro dai romanzi dello stesso autore.

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Malediction - La maledizione di Arthur: una scena del film

In questo caso però si mette da parte animazione e giocosità e arrivano horror, violenza e sangue. Anche se, come vedremo in questa recensione, in realtà questi elementi arriveranno sinceramente un po' tardi per l'economia del film, quando forse l'attesa e l'attenzione si saranno un po' disciolte, travolte dai ritmi e dalle atmosfere di quella che fino a quel momento appare come un'innocua teen comedy.

Quella fatale passione per la saga dei Minimei

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Malediction - La maledizione di Arthur: una scena del film

In Malediction - La maledizione di Arthur, fatale è una festa per i diciott'anni. Ad arrivare al traguardo della maggiore età è Alex (Matheu Berger), un ragazzo che è sempre stato un grande fan della nota saga cine-letteraria fantasy Arthur e il popolo dei Minimei. I suoi amici (tra i quali la bella Samantha interpretata da Thalia Besson, la figlia di Luc) decidono pertanto per un regalo davvero speciale: portarlo nella casa abbandonata, sperduta nelle campagne francesi, dove è stato girato il celebre film tratto dai romanzi. Una volta sul posto, il gruppo di ragazzi si troverà però a vivere un vero e proprio incubo, infarcito di sangue, efferatezze e violenza. La gita si trasformerà in una dura lotta per la sopravvivenza e pochi riusciranno a scampare da una vera e propria mattanza.

L'ossessione di Luc Besson e un horror a scoppio ritardato

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Malediction - La maledizione di Arthur: una scena del film

Prima quattro romanzi, poi tre film: Luc Besson deve avere davvero un'ossessione per il mondo lillipuziano da lui creato, perché adesso ci è tornato di nuovo e stavolta con una scelta spiazzante e curiosa: rivisitare la sua stessa saga in chiave horror. Un progetto stuzzicante e un po' folle, con autocitazionismo obbligatorio e comprensibile, ma nel quale ci saremmo aspettati però una maggior autorionia. Alla fine, in realtà, si resta un po' perplessi, innanzitutto per la lentezza con cui il film ingrana la marcia, poi per alcune scelte decisamente opinabili.

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Malediction - La maledizione di Arthur: una scena del film

La prima parte in cui l'horror è completamente assente, è troppo lunga, anzi a dire il vero sembra una strampalata commedia con protagonisti un gruppo di ragazzotti non particolarmente simpatici e soprattutto non molto brillanti. Il cambio di rotta verso il sangue è improvviso e violento, cosa che di per sé potrebbe essere una bella sorpresa, ma che in questo contesto e per le premesse create fino a quel momento, suona un po' stonato e finisce per creare un'ambiguità poco convincente.

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Tra comportamenti irritanti e un finale ancorato alla realtà

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Malediction - La maledizione di Arthur: una scena del film

A funzionare poco, come spesso accade in certi horror poco riusciti, è l'atteggiamento dei ragazzi. Non si tratta della loro percepibile antipatia, che ci può anche stare, ma soprattutto di comportamenti francamente stupidi e irritanti che creano momenti di umorismo involontario. La scena delle due ragazze che si mettono ad ascoltare musica ridendo, mentre attorno succede il finimondo, è forse l'apice sotto questo aspetto. In ogni caso qualcosa da salvare c'è: alcune sequenze della seconda parte hanno una certa efficacia, ma anche la rivelazione finale del mistero sull'origine di tutte queste efferatezze ha una sua suggestione. Perché sapere che forse non sono le piccole creature della fiaba ad essersi tramutate in perversi assassini e che non c'è nulla di soprannaturale, ma che la soluzione è molto più ancorata alla realtà, è una soluzione forse bizzarra, ma a suo modo ancora più inquietante. Anche se alla fine un piccolo dubbio resta.

Il blu-ray: un booklet, un ottimo video e un audio davvero super

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Come detto, Malediction - La maledizione di Arthur è disponibile in homevideo grazie al blu-ray della Midnight Factory, presentato nella consueta elegante confezione slipcase con all'interno il solito booklet di approfondimenti. Il video è ottimo, sconta solamente un po' di pastosità in alcuni interni poco illuminati, per il resto offre un eccellente dettaglio, e anche la panoramiche della vegetazioni sono spettacolari, sia per compattezza che per la brillantezza cromatica. Davvero super l'audio in DTS HD 5.1, sia per l'italiano che l'originale. La traccia infatti è vivacissima e dotata di una spazialità molto ampia, sia nella descrizione di tutti i rumori ambientali, sia nella resa delle musiche, riprodotte con una grinta non banale. Anche i momenti più efferati regalano un ottimo coinvolgimento, grazie all'intervento di tutti i diffusori e a buon supporto dei bassi. Negli extra solamente il trailer, ma non dimentichiamo il già citato booklet.

Conclusioni

A conclusione della recensione di Malediction - La maledizione di Arthur e tirando le somme sull’ossessione di Luc Besson per i suoi Minimei, ribadiamo che questa incursione della saga nell’horror, pur con qualche buon spunto, convince poco, sia per il ritardo con cui la storia e il sangue prendono piede, sia per una sceneggiatura che tratteggia una serie di comportamenti dei ragazzi davvero imbarazzanti.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
1.0/5

Perché ci piace

  • L’idea di rivisitare la saga di animazione in chiave horror offre buoni spunti.
  • Alcune scene sono di indubbia efficacia.
  • Il finale ancorato alla realtà desta ancora più inquietudine.

Cosa non va

  • Per troppo tempo l’horror latita.
  • L’aria di strampalata commedia adolescenziale aleggia a lungo sul film.
  • Alcuni comportanti dei ragazzi sono troppo stupidi per avere un minimo di credibilità.