Le storie d'amore tra i bad-boy e le ragazze di buona famiglia, pur non del tutto nuove già ad un certo cinema passato - basti pensare soltanto all'iconico Marlon Brando versione motociclista de Il selvaggio (1953) - sono negli ultimi anni sempre più alla ribalta, con decine di produzioni a tema pensate per un target adolescenziale, più o meno condividente la medesima età dei protagonisti.

Una su tutte la saga di È colpa mia?, che ha sbancato su Amazon Prime Video con tre titoli originali (il terzo in arrivo a ottobre) e uno spin-off in lingua inglese. Non sorprende perciò che Mala Influencia, recentemente sbarcato nel catalogo Netflix, abbia subito conquistato la top 10 dei titoli più visti sulla piattaforma di streaming, facendo centro proprio nel cuore di quello specifico spicchio di pubblico.
Mala Influencia: dal web allo schermo

La storia è l'adattamento dell'omonimo romanzo pubblicato su Wattpad, ossia il social network di lettura che permette la pubblicazione di qualsiasi scritto da parte dei singoli utenti, che tentano così la fortuna tramite internet. Proprio in condizioni simili aveva visto la luce un altro recente "cult" a tema, ovvero Dalla mia finestra, anch'esso capace di catalizzare l'attenzione dei più giovani. Al centro della vicenda troviamo i personaggi di Reese ed Eros, due giovani agli antipodi.
Lei è orfana di madre e proviene da una famiglia ricca, lui è più grande di quattro anni, è cresciuto senza i genitori e ha preso una cattiva strada. Dopo aver avuto dei guai con la giustizia, Eros riceve una seconda opportunità quando il padre di Reese decide di assumerlo per proteggere sua figlia, recentemente vittima di un'ondata d'odio che ha messo anche a repentaglio la sua stessa incolumità. In attesa di scoprire chi sia il misterioso stalker che la tormenta, tra i due nascerà una passione non del tutto inaspettata e dalle conseguenze potenzialmente imprevedibili.
Lui, lei, gli altri

Difficile ricordare una trama più scontata, con l'identità del vero nemico che diventa relativamente palese, nonostante si cerchino di inserire delle false piste, talmente forzate da non essere mai realmente credibili. E soprattutto senza un terzo incomodo credibile, che possa almeno per un secondo suggerire nuove gelosie o sviluppi. Mala Influencia cerca di spegnere l'incalzante noia con il carisma fisico dei due protagonisti Alberto Olmo ed Eléa Rochera, sì belli e simpatici ma mai in grado di uscire dagli stereotipi dei loro alter-ego. E che dire dell'erotismo, ai minimi storici in un paio di sequenze anemiche e meccaniche?
Tra le fonti di maggiore ispirazione vi è un film ben conosciuto sui nostri lidi come Tre metri sopra il cielo (2004) e una battuta cita anche la figura di Step, interpretato nel suddetto da Riccardo Scamarcio. Un segnale abbastanza chiaro della principale audience al quale l'opera alla base e questa relativa trasposizione intendano rivolgersi, con tutti i pro e i contro del caso.
Ricchi e poveri

Ci si affida a un immaginario risaputo, con tanto di lotta sociale e di classe che permea le linee guida di una narrazione che, proprio forzando la mano in questa direzione, si rivela ancora più ovvia. Ma se già per i due innamorati la caratterizzazione è a dir poco didascalica, quella di chi gira loro intorno è pressoché inesistente, con tanto di colpo di scena e rivelazione finale affidati a un lungo spiegone, accompagnato da un anonimo e brevissimo flashback a supporto.
La regista Chloé Wallace, al suo esordio nel lungometraggio dopo aver diretto alcuni video musicali e la serie Il racconto perfetto - di ben altro livello - non riesce a tirar fuori nulla di effettivamente interessante dallo scarso materiale a sua disposizione, con questo romanticismo del nuovo millennio, fatto di sesso patinato e baci rubati, che stanca e annoia, senza emozioni o turbamenti degni di nota.
Conclusioni
Un teen-movie che si inserisce nel folto, inflazionato, filone delle storie romantiche tra opposti sociali, ormai divenute una formula collaudata nel cinema per adolescenti, quasi sempre con risultati di visualizzazioni altissimi che premiano storie poco originali. E anche in quest'occasione il risultato è il medesimo. Nonostante un cast in linea con le aspettative del principale target, la regia e la sceneggiatura - tratta dal romanzo omonimo pubblicato online - non riescono a risollevare Mala Influencia dalla fiera delle banalità, rifugiandosi in cliché già visti e in dinamiche prevedibili, senza nemmeno quel pizzico di erotismo tale da giustificare ipotetici sguardi voyeuristici.
Perché ci piace
- L'epilogo non apre chiaramente a possibili sequel.
Cosa non va
- Scarsa alchimia tra protagonisti già anonimi.
- Una sceneggiatura ricca di forzature e stereotipi.
- Erotismo senza pathos e meccanico.