New York, 1920. Georgia è una bambina di sei anni che ha il grande desiderio di entrare nel corpo dei vigili del fuoco, in modo da seguire le orme dell'amato padre Shawn, tra i più coraggiosi membri del corpo dei pompieri cittadino. Dieci anni dopo è un'adolescente dal carattere spigliato e ambizioso e non ha mai smesso di continuare a cullare il proprio sogno, salvo essere messa di fronte alla dura realtà proprio dal genitore: in quel determinato periodo storico infatti alle donne era impedito di poter essere addestrate per tale compito, ma Georgia decide in ogni caso di non abbattersi.
Come vi raccontiamo nella recensione di Luce - Accendi il tuo coraggio, Shawn viene infatti chiamato dal sindaco della metropoli affinché torni in servizio (era infatti andato in pensione) per istruire delle giovani reclute. Georgia è intenzionata a non farsi sfuggire l'occasione e si finge un ragazzo per l'avere l'opportunità di essere addestrata dal padre, del tutto ignaro di quanto stia accadendo. E quando New York è messa in pericolo da un diabolico villain, l'impegno della protagonista risulterà determinante.
I sogni son desideri
Sin dal prologo il film ci trascina nella spensierata frenesia di una ragazzina vulcanica, una creatura innocente ma ricca di un'energia pura e trascinante, tanto volitiva quanto combinaguai. E già dall'incidente casalingo che dalla sua immaginazione finisce per trasformarsi in realtà, comprendiamo come di strada ne avrà da fare parecchia per conoscere i propri limiti e trasformarli in altrettanti punti di forza. D'altronde Luce - Accendi il tuo coraggio non nasconde la sua essenza da puro coming-of-age ad altezza di bambino, con Georgia che diventa una classica eroina perfettibile con cui il pubblico più piccolo può identificarsi. Una teenager sempre pronta a lottare e a far tesoro dei propri sbagli, fino a quella catarsi finale che si ammanta di ulteriori sfumature in un approccio molto contemporaneo.
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Donne alla riscossa
Approccio che ripercorre ancora una volta il discorso relativo all'emancipazione femminile, con le ardue conquiste che il gentil sesso ha dovuto strappare con le unghie e con i denti nel corso dei decenni per arrivare a una più o meno apparente parità: come informano le scritte e le foto ad accompagnare i titoli di coda infatti soltanto nel 1982 la prima donna è entrata nel corpo dei pompieri di New York. Non è un caso che sulla scia dell'impeto guerriero di Mulan in quest'occasione la Nostra scelga di indossare un paio di folti baffoni e un giubbotto prettamente maschile per poter nascondere le proprie reali fattezze, al punto di non essere riconosciuta neanche dallo stesso padre - ovvia forzatura che va accettata come in tutti i racconto che vergono su questo scambio di genere ad hoc.
Contenuto e apparenza
La sceneggiatura affastella così personaggi secondari di dubbio carisma in una storia che diventa sempre più rocambolesca, virando su un fantastico che sembra guardare a vaghe contaminazioni supereroistiche all'insegna di uno spettacolo sicuramente divertente per il target di riferimento ma anche fine a se stesso, in particolare per lo spettatore più adulto che osserva al fianco della prole. Lo stesso si può dire per l'animazione al computer, di qualità discreta ma mai eccellente, che cerca di ovviare a qualche ingenuità con un tripudio di colori e oggetti in scena, fino a quella resa dei conti finale con tanto di countdown per bocca della stessa protagonista. Meglio aveva fatto lo studio di produzione canadese L'Atelier Animation con il precedente Ballerina (2016), anch'esso incentrato sulla storia di rivalsa di una ragazzina - lì con il sogno di danzare, qui di spegnere gli incendi - mentre qui sembra non accendere mai realmente il cuore della storia, forse per paura di bruciarsi.
Conclusioni
La giovane Georgia fin da quando era bambina ha il sogno di entrare nei vigili del fuoco e seguire le orme paterne, ma nel 1930 le donne non potevano iscriversi al corpo. Alla cocciuta protagonista toccherà allora travestirsi da ragazzo per poter avere una chance e diventare una sorta di eroina quando la città di New York si trova in grande pericolo. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Luce - Accendi il tuo coraggio, ci troviamo di fronte ad un film d'animazione senza infamia e senza lode che racconta una storia di emancipazione e lotta per i diritti all'insegna di un girl-power a prova di grandi e piccini. Un'ora e mezzo che scorre veloce, senza annoiare ma anche senza entusiasmare.
Perché ci piace
- Un divertimento semplice e veloce per i più piccoli.
- Alcune scene riuscite e il buon ritmo permettono di chiudere un occhio...
Cosa non va
- ...su una sceneggiatura non sempre riuscita, a cominciare da figure secondarie poco ispirate.
- Tecnicamente discreto ma privo di personalità dal punto di vista estetico.