Due conferme spiccano al termine della visione di Everybody Loves Hugo, dodicesimo episodio della stagione finale di Lost che porta la firma di Adam Horowitz ed Edward Kitsis: la prima è l'evidenza di una trama esile a fare da filo conduttore per la tanto attesa strada verso il finale della serie; la seconda riguarda la pessima gestione da parte degli autori dei personaggi secondari introdotti a partire dalla seconda stagione in avanti.
Ci saluta infatti anche Ilana, aggiudicandosi sicuramente il premio per la morte più stupida di Lost (e forse dell'intera storia della televisione), e piazzandosi almeno sul podio per quanto riguarda la classifica dei personaggi più inutili della serie, minando il primato indiscusso di Nicki e Paulo e pareggiando la prestazione del giapponese Dogen. L'isola ha infatti finito con lei, gli sceneggiatori anche, ma noi spettatori non abbiamo mai avuto modo di iniziare: qualcuno sa spiegare il ruolo della donna, mandata da Jacob in persona sull'isola?
Nel mondo delle serie TV è comprensibile che si cambi idea su un personaggio, che si accantoni qualcuno perchè non funziona o perchè le esigenze narrative sono cambiate (esemplare il figlio maggiore dei Cunningham scomparso da Happy Days), ma che capiti sistematicamente per ogni nuovo arrivo nella storia di Lost è indice di una carenza di pianificazione e di idee.
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Il personaggio interpretato da Jorge Garcia, come il titolo fa supporre, è quindi centrale in Everybody Loves Hugo, non solo per il sabotaggio del piano di Richard e compagni, ma per la sicurezza dimostrata anche successivamente, prendendo per mano il gruppo e, appoggiato da Jack, conducendolo all'accampamento di Locke ed i suoi fedeli per parlare faccia a faccia con lui, una situazione che viene lasciata in sospeso, ma che sembra centrale nella puntata della prossima settimana, The Last Recruit. Ci sarebbe da discutere sulla gestione dei ruoli, sulla facilità con cui Jack abbandona il suo status di leader per seguire Hurley o su come quest'ultimo sia ora così propenso ad assumere questo incarico e superare il suo timore del fumo nero, ma a questo punto della storia, e vista l'impostazione narrativa degli ultimi episodi, sarebbero riflessioni che lasciano il tempo che trovano.
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Far tornare la Watros per un picnic in spiaggia a base di formaggio ci è sembrato un po' eccessivo, ma si può considerare come una delle voci da spuntare nella lista delle cose da fare prima della fine. Alla stessa categoria si ricollega la presenza di Harold Perrineau e del suo Michael, tornato per spiegarci i sussurri nella foresta: sono le voci di quelli come lui, intrappolati sull'isola per quello che hanno fatto. Il suo ritorno è anche l'occasione per le scuse tardive a Libby per quanto accaduto, un "mi dispiace" affidato ad Hurley per essere comunicato all'interessata.
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Resta da scoprire quale sia il piano di Desmond, troppo sicuro di sè nell'accettare il suo destino e farsi spingere nel pozzo da Locke, o la natura della figura di bambino che continua ad apparire nella foresta, ed in che modo le storie dei FS verranno intrecciate tra loro e si risolveranno, in attesa del finale della serie distante poco più di un mese.
Movieplayer.it
2.0/5