Sarà la consapevolezza di avere un numero preciso di episodi fino al termine della serie, sarà l'aver avuto la possibilità di poter tracciare una road map della storia da qui in avanti per le prossime tre stagioni conclusive, ma sembra che Damon Lindelof e Carlton Cuse stiano mettendo Lost finalmente sui binari che condurranno la serie alla sua naturale conclusione. The Beginning of the End (L'inizio della fine) è il titolo del primo episodio della quarta stagione ed ha un sapore che ne rispecchia il significato.
L'apertura della nuova stagione appare diversa dai primi episodi delle precedenti, a cominciare dalla prima scena che ci porta, contrariamente al passato, al di fuori dell'isola: la prima immagine è di un mucchio di frutta fatto saltare in aria dall'impatto con un'auto in fuga. E se le stagioni precedenti iniziavano introducendo un ulteriore livello alla storia e segnando in qualche modo un nuovo inizio, questa stagione si incanala subito sulla traccia segnata dal finale della precedente: la vicenda riprende esattamente dove l'avevamo lasciata, con la barca contattata da Jack in arrivo e la nostra consapevolezza, dovuta all'ultimo messaggio di Charlie, che i suoi occupanti non sono chi dicono di essere. Una consapevolezza che è condivisa almeno da una parte del gruppo di naufraghi e che porterà al perseverare dello scontro tra Jack e Locke che ormai caratterizza la serie sin dalle prime stagioni.
Le posizioni antitetiche di Jack e Locke portano già in questo episodio il gruppo ad una scissione, con parte dei naufraghi al seguito del dottore in attesa dei soccorritori, o presunti tali, e parte in viaggio con l'ambiguo personaggio interpretato da Terry O'Quinn, diretti all'accampamento degli Altri.
Ma abbiamo accennato a delle novità ed è soprattutto su queste che bisogna focalizzarsi, novità che sono state introdotte dal soprendente finale della terza stagione e che investono la serie soprattutto dal punto di vista narrativo. Se strutturalmente Lost rimane invariato, come metà episodio ambientato sull'Isola e metà dedicato alla storia di un personaggio nel mondo reale, tutto cambia nella narrazione con l'introduzione di un terzo livello temporale: non più solo passato e presente, ma viene aggiunta una porzione di storia ambientata nel futuro rispetto alla storia principale del naufragio.
Quello della prima puntata di questa stagione, come già accaduto per il finale della precedente, è quindi un flash forward ed è dedicato ad Hurley. Da ciò che accade e dai dialoghi che Hugo intrattiene con i suoi interlocutori, capiamo che non è l'unico ad aver fatto ritorno a casa e che qualcosa ci viene tenuto nascosto riguardo questo ritorno: i fortunati non sembrano felici della loro condizione, e l'Hurley che troviamo nel futuro prossimo è in fuga in auto dopo aver visto qualcosa che l'ha spaventato. Fermato ed arrestato dalla polizia urla disperato "non sapete chi sono! Sono uno degli Oceanic 6!"
Sono quindi sei, solo sei, ad essere riusciti ad andare via dall'Isola? Così pare. Ma che cosa è successo agli altri? I sei non sembrano autorizzati a parlarne a giudicare dalla paura di Jack che Hurley abbia intenzione di dire qualcosa, e dalla risposta dello stesso al poliziotto che lo interroga dopo l'arresto, ex partner di Ana Lucia che cerca di informarsi sulla sorte della ex collega.
Nel finale dell'episodio precedente abbiamo visto un Jack disperato che diceva a Kate che dovevano tornare indietro, mentre ora lo vediamo a colloquio con Hurley a parti invertite, con l'ispanico ad avvertirlo di questa necessità. Ne deduciamo che si tratta di un momento della storia precedente a quella che abbiamo già visto, un momento in cui il solo Hurley soffre di quello che è successo e della sorte di Charlie.
Già, Charlie. Per noi spettatori è passato quasi un anno, ma per la gente sull'Isola la morte di Charlie appartiene all'immediato passato e questo è il momento di affrontarla: se tutti soffrono della perdita dell'amico, sono evidentemente Desmond, Hurley ed ovviamente Claire i più colpiti. Per Hurley è una ferita difficile da rimarginare e lo dimostrano le visioni che lo accompagnano anche una volta tornato a casa, di cui siamo testimoni in più di un'occasione e che sono la causa della fuga che apre l'episodio e la stagione. Visioni che a ben vedere iniziano già sull'Isola nel percorso dalla spiaggia al gruppo capitanato da Jack per avvertirli del messaggio finale di Charlie (e non dimentichiamo che non è una novità per il ragazzo, ricordate l'episodio Dave?), visioni che mostrano ad Hurley la casa di Jacob e qualcun altro al suo interno, visioni che però sembra riuscire a controllare, per ora.
Molte, come sempre, le domande ancora senza risposta, non per ultime quelle riguardanti l'identità degli altri tre membri degli Oceanic 6 e l'identità e l'intenzione della gente che occupa la barca contattata dai nostri, uno dei quali arriva sull'Isola in paracadute ed incontra, proprio nel finale, Jack e Kate.
Movieplayer.it
4.0/5