Now You See Me: Now You Don't. Mai titolo fu più azzeccato, rifacendosi alla formula degli illusionisti che fanno sparire (e riapparire) le cose davanti agli increduli spettatori. Reso in italiano con L'illusione perfetta, si tratta del terzo e più riuscito capitolo - firmato da Ruben Fleischer - del franchise iniziato nel 2013.
Un incrocio tra Ocean's Eleven e The Prestige, presto diventato un successo incredibile al box office; tanto che sono dieci anni che i fan chiedevano una pellicola conclusiva che chiudesse la storia dei Cavalieri. Beh, sono stati accontentati, ma con un twist: il franchise ritorna più splendente che mai... e non finisce qui.
L'illusione perfetta - Now You See Me: Now You Don't, come rilanciare alla grande una saga
Sono passati dieci anni dall'ultima avventura e i Maghi del Crimine si sono sciolti. È rimasto solamente J. Daniel Atlas (Jesse Eisenberg) che, dopo aver ricevuto l'oramai canonica carta dei tarocchi dall'Occhio, l'organizzazione segreta mondiale, recluta tre giovani che hanno inseguito le loro orme. Bosco (Dominic Sessa), una sorta di suo alter ego più giovane e maniaco del controllo, il timido Charlie (Justice Smith), una vera e propria enciclopedia vivente, e June (Ariana Greenblatt), scassinatrice e ladra molto promettente.
Il caso vuole che ovviamente le "nuove leve" incontrino la "vecchia guardia". Tornano quindi Henley Reeves (Isla Fisher), assente nel secondo film, che nel frattempo si è rifatta una vita nei sobborghi; Merritt McKinney (Woody Harrelson), datosi all'alcol su qualche spiaggia assolata e sperduta; Jack Wilder (Dave Franco), oramai assunto come illusionista sulle crociere. Non poteva mancare anche Thaddeus Bradley (Morgan Freeman), la mente e cuore dietro la squadra. Vecchio e nuovo insomma si intrecciano in modo congeniale per ricreare la magia che aveva fatto la fortuna del franchise ma senza dimenticare di mettere qualche nuovo trucco dentro il cappello.
Una villain degna di questo nome
Sette maghi sono una squadra ancora più corposa e agguerrita. E c'è bisogno di ognuno di loro visto il nemico che si trovano ad affrontare. Si tratta della new entry Veronika Vanderberg (un'algida e azzeccatissima Rosamund Pike), erede di una famiglia ricca e potente che sembra essersi macchiata di più di qualche crimine, oltre ad essere la custode del più grande diamante al mondo, il Cuore.
Rientra perfettamente nel villain-tipo della saga: qualcuno che bisogna sbugiardare e mettere in ridicolo. Denunciarne le malefatte alle autorità e restituire la fortuna rubata ai più bisognosi, come dei moderni Robin Hood. Tutto diventa quindi ancora più vistoso ed intrigante, per renderlo uno spettacolo di grande intrattenimento, perfetto per la sala.
Uno spettacolo ancora più spettacolare
Anche la struttura del racconto, piena di colpi di scena - che ovviamente non vi sveleremo - non manca di intrattenere i fan della prima ora. C'è anche qualche "spiegone" per il nuovo pubblico. Tuttavia è chiaro come il film sia stato realizzato ad uso e consumo (in senso positivo) degli appassionati. Non una mera operazione commerciale ma una vera e propria lettera d'amore (e di magia) verso di loro: un numero dopo l'altro, ci sono tanti omaggi al passato, e anche alla Storia della Magia in generale. Nonostante una naturale approssimazione generale.
Una regia consapevole
Ruben Fleischer approda nella saga a partire da questo L'illusione perfetta - Now You See Me: Now You Don't e prova a riscrivere le regole dello spettacolo. Gli dà manforte il cast, sia quello vecchio sempre più affiatato sia quello nuovo, che si amalgama bene ai "veterani" parlando di eredità generazionale. Un gioco di specchi talmente riuscito che il regista è già stato confermato dietro la macchina da presa di un quarto film, ma non temete: l'arco narrativo dei primi tre ha una chiusa. Speriamo che gli spettatori continuino a sostenere il franchise, perché c'è bisogno (anche) di questo tipo di film al cinema. Per rimanere (ancora) meravigliati.
Conclusioni
L'illusione perfetta - Now You See Me: Now You Don't è un popcorn movie di cui abbiamo ancora bisogno al cinema. Un cast affiatato, new entry azzeccate, una villain ammaliante e gelida, una denuncia sociale di fondo senza approfondire troppo i vari aspetti e temi, e con qualche spiegone qui e là. Lo spettacolo di magia è servito nel miglior capitolo del franchise.
Perché ci piace
- La storia che omaggia soprattutto il primo film e la magia in generale.
- Il vecchio e il nuovo cast creano un'ottima sinergia.
- Rosamunde Pike: perfetta come villain.
- La regia dinamica e "magica" di Ruben Fleischer.
Cosa non va
- Qualche spiegone per chi non avesse visto i film precedenti.
- Poco approfondimento dei personaggi e dei loro rapporti.
- Sequenze spesso irrealistiche (ma è proprio per questo che guardiamo questo franchise).