"Il mio nome è Sam Tyler, ho avuto un incidente e mi sono risvegliato nel 1973. Sono matto, in coma, indietro nel tempo; qualunque cosa sia accaduta è come se fossi atterrato su un altro pianeta. Forse se riesco a capire la ragione riuscirò a tornare a casa".
Questo è l'incipit di ogni puntata della serie di produzione britannica Life on Mars, arrivata alla seconda stagione. Presentata al Roma Fiction Fest la prima puntata della seconda serie, in onda dal 30 maggio scorso sul canale Jimmy di Sky e attualmente in programmazione ogni mercoledì sera in doppio audio inglese/italiano.
Siamo nel 2005. La vita del detective Tyler viene improvvisamente stravolta quando, durante l'inseguimento di un serial killer, viene coinvolto in un incidente stradale che lo fa finire in coma. Al suo risveglio qualcosa è decisamente cambiato, Sam si accorge di essere misteriosamente finito nel 1973, quattro anni dopo la sua nascita. Un salto indietro nel tempo di ben 33 anni, in una Manchester in cui vanno di moda pantaloni a zampa d'elefante, le musiche di Elton John e i capelli lunghi. In vetta alle classifiche di tutto il mondo c'è una canzone che meglio di tutte riassume le sensazioni di Sam, Life on Mars di David Bowie. Non è chiaro se Sam sia vittima di allucinazioni dovute al coma o se realmente viva nel passato. Quello che vuole capire a tutti i costi è se la vita passata in cui è ora tornato abbia delle vere fondamenta o sia solo uno stato mentale provvisiorio. Riuscirà mai a tornare a casa, nel futuro?
Due epoche lontane 33 anni l'una dall'altra che improvvisamente vengono a contatto, con conseguenze spesso drammatiche per Sam e ricche di suspense. Il nostro eroe ritroverà a stento la sua freddezza ma una volta superato lo shock comincerà a dare una mano ai suoi nuovi colleghi che non hanno certo a disposizione le moderne tecnologie di cui poteva avvalersi nel 2005. Molti dei casi che Sam si troverà ad affrontare sembrano, anzi sono, direttamente collegati a quello che sarà il suo futuro ma che lui vede come passato. L'interessante peculiarità di Life on Mars è quella di seguire sia l'evoluzione psicologica del protagonista e del suo misterioso viaggio nel tempo e contemporaneamente seguire il filo naturale delle serie poliziesche. Ogni puntata è infatti incentrata su un caso diverso da risolvere, su diversi indiziati, pur rimanendo legata con doppio nodo alla vicenda personale di Sam.
Magistrale il lavoro degli scenografi che hanno ricostruito perfettamente la Manchester degli anni '70, partendo da ogni tipo di automezzo d'epoca, agli accessori come telefoni, pistole, arredamenti e scenari cittadini. Un plauso va anche ai costumi e alle musiche, che regalano allo spettatore un'esperienza unica, quella di poter apprezzare una moderna serie televisiva, drammatica, ricca di tensione e di humor inglese, ambientata in un'epoca difficilissima da ricostruire, che ha apportato cambiamenti civili e sociali in tutto il mondo.
Dagli stessi autori di Hustle - I Signori della truffa e Spooks, Matthew Graham e Tony Jordan, questa divertente e originale serie televisiva è stata venduta in oltre 13 Paesi ed ha vinto nel 2006 alla 34ª edizione degli International Emmy® Awards nella categoria Drama. Non a caso uno dei più grandi fan del serial è niente meno che l'ex-Beatle Paul McCartney, che è stato felicissimo di concedere alla produzione il singolo Live and Let Die per l'inconfondibile colonna sonora.