Leurs Enfants Apres Eux, la recensione: l'adolescenza selvaggia nella provincia francese

Potente e suggestivo il coming of age francese diretto dai gemelli Ludovic e Zoran Boukherma, adattamento del bestseller di Nicolas Mathieu.

I protagonisti di Leurs Enfants Apres Eux in moto

Il romanzo che Ludovic e Zoran Boukherma hanno scelto di adattare per il grande schermo, E i figli dopo di loro, si concentra sulla storia di tre adolescenti: lo scavezzacollo Anthony, la bella Stephanie e l'immigrato marocchino Hacine. Ritroviamo gli stessi personaggi in Leurs Enfants Apres Eux, presentato in concorso alla Mostra di Venezia, ma i gemelli del cinema francese scelgono di focalizzarsi sul solo Anthony. Il personaggio affidato a Paul Kircher, interprete promettente in costante ascesa, diventa il protagonista assoluto e al suo sguardo è affidato il punto di vista attraverso cui è filtrata questa storia di adolescenza nella Lorena afflitta dalla crisi economica.

Leurs Enfants Apres Eux Ludovic Zoran Boukherma Venezia 2024
Leurs Enfants Apres Eux: i registi Ludovic e Zoran Boukherma alla Mostra di Venezia 2024

In una scena di Leurs Enfants Apres Eux Steph (Angelina Woreth) si sfoga con l'amica, lamentando di sentirsi svantaggiata negli studi rispetto ai colleghi parigini. "Loro non sono costretti a sentire ogni giorno i genitori che mi rinfacciano i sacrifici fatti per farmi studiare" esclama. E questa è proprio la condizione che vivono i protagonisti del film, lontani sia dalla città che dalla banlieue, circondati da un contesto dimesso e provenienti da famiglie appartenenti al sottoproletariato, che faticano ad arrivare a fine mese. Nella Francia multietnica, naturalmente, non mancano gli immigrati al cui gruppo appartiene Hacine, giovane roso dal senso d'inferiorità per non essere riuscito a integrarsi.

E i figli dopo di loro: la performance coraggiosa di Paul Kircher

Leurs enfants après eux condensa in due ore e mezzo gli anni della crescita di Anthony, che passa da un guaio all'altro per colpa di reazioni impulsive e di un temperamento ribelle. Pur prestando attenzione ai personaggi femminili, il film è connotato da un chiaro sguardo maschile, evidente soprattutto nella prima parte del film che segue le gesta di Anthony e del cugino. Basta dare uno sguardo al caos che regna nella stanza di Anthony o a osservarne i comportamenti sciatti tipici di tanti adolescenti maschi per comprendere l'attenzione dei Boukherma alla rappresentazione naturalistica. I cineasti incollano la telecamera ai volti dei personaggi mettendoli a nudo e mostrandone tutte le imperfezioni a partire dal volto brufoloso di Paul Kircher. La performance del figlio di Irene Jacob, la cui carriera è in costante ascesa, è selvaggia e coraggiosa. Il giovane interprete si mette a nudo mostrando una dedizione totale al personaggio tanto da accettare di buon grado che il suo volto venga deturpato dal trucco in linea con la descrizione fornita dal romanzo d'origine.

Leurs Enfants Apres Eux Paul Kircher Venezia 2024
Leurs Enfants Apres Eux: il protagonista Paul Kircher alla Mostra di Venezia 2024

Oltre a offrire un campionario di comportamenti dissennati del protagonista e dei suoi amici, Leurs Enfants Apres Eux non lesina in scene "forti", a tratti perfino disturbanti, in cui la violenza esplode mentre il sesso, quasi mai associato all'amore, diventa una valvola di sfogo frettolosa e animalesca. Naturalmente non manca l'attenzione all'estetica. Già nei lavori precedenti i gemelli Boukherma ci avevano abituato a un'attenta cura formale e a soluzioni visive mai banali. Sforzo confermato nella loro nuova fatica, costellata di sequenze di ampio respiro o di piani suggestivi dalla particolare valenza metaforica. Iconica la scena della moto che brucia al centro della via così come la decapottabile di Steph che sfreccia via sotto un cielo plumbeo mentre sullo sfondo domina una struttura industriale in disuso, simbolo della crisi. Il tutto accompagnato da una colonna sonora da urlo che passa dagli Aerosmith a Bruce Springsteen, con Under the Bridge dei Red Hoti Chili Peppers al centro di una indimenticabile sequenza in piscina.

Uno sguardo naturalistico sulle miserie del sottoproletariato

Leurs Enfants Apres Eux non si limita a essere un semplice coming of age. Lo sguardo dei registi si espande anche alle famiglie dei ragazzi al centro della storia, fornendo un doloroso spaccato sociale della Francia periferica post-globalizzazione in cui i posti di lavoro scarseggiano e i padri affogano la loro frustrazione nell'alcool come fa quello di Anthony, interpretato dall'ottimo Gilles Lellouche, che ha dato ai Boukherma l'idea di adattare il romanzo di Mathieu, mentre a dar volto all'energica e protettiva madre è Ludivine Sagnier.

Nel denso quadro narrativo di Leurs Enfants Apres Eux si intreccia il dramma di diverse generazioni in epoche diverse. La divisione in capitoli, sottolineata grazie alle indicazioni temporali - la storia si apre nel 1992 e si conclude dopo la vittoria ai Mondiali del 1998 - non mina l'unità della storia. Nonostante i salti temporali il tema dominante - la faida tra Anthony e Hacine per via di una moto rubata - torna costantemente declinato in varianti che mettono in luce la capacità dei registi di controllare una narrazione articolata che abbraccia generazioni ed epoche diverse. A soli 32 anni si consolida lo status di autori dei Boukherma, che fanno sentire la propria voce in opere che evidenziano la crescente maturità. Chissà se arriverà anche un riconoscimento dal palmares veneziano.

Conclusioni

Imponente coming of age firmato dai gemelli Ludovic e Zoran Boukherma, Leurs Enfants Apres Eux porta sullo schermo un popolare romanzo francese realizzando un film di ampio respiro sull'adolescenza dall'impronta naturalistica che è anche uno spaccato sociale sulla crisi della periferia francese post-globalizzazione. Interpretazioni dedicate, grande cura formale e una colonna sonora da urlo che riunisce Springsteen, Aerosmith e Red Hot Chili Peppers.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
2.0/5

Perché ci piace

  • Lo sguardo senza compromessi di due registi giovani, ma capaci di catturare la realtà che li circonda.
  • Lo stile registico di ampio respiro che guarda al grande cinema, senza perdere mai di vista l'elemento umano.
  • Il punto di vista che aderisce allo sguardo del giovane protagonista.
  • La performance coraggiosa di Paul Kircher.

Cosa non va

  • Non tutti i capitoli in cui la storia è organizzata hanno lo stesso impatto emotivo.
  • Alcune soluzioni registiche risultano un po' forzate.