Un agente di polizia sotto copertura durante la sua ultima missione viene scoperto dal boss per cui lavora: lui riesce sopravvivere all'agguato e a sgominare la banda, ma la moglie non è così fortunata ed è stata uccisa da alcuni assassini inviati precedentemente dal gangster.
Da quel momento il Nostro non è riuscito a darsi pace e ha continuato ad autocommiserarsi, trascorrendo le sue giornate a bere e a oziare nel ricordo dei tempi che furono. Un giorno un suo amico, insegnante in un liceo di periferia, gli chiede una mano per indagare su un traffico di droga che sta avendo luogo tra i banchi di scuola, con molti dei suoi studenti diventati ormai tossicodipendenti.
Dopo che il suo invito è caduto nel vuoto, il professore decide di indagare per proprio conto ma dopo essere stato scoperto finisce per essere ucciso e la colpa dello spaccio fatta ricadere su di lui. Come vi raccontiamo nella recensione di Lesson Plan, soltanto allora il tormentato protagonista deciderà di fare la cosa giusta, assumendo la fittizia identità di un docente per assumere la cattedra lasciata vacante e scoprire chi si nasconda dietro il narcotraffico cittadino.
Scuola di vita
La trama a sfondo criminale con le classi violente e il marcio che si spande tra i banchi di scuola può ricordare certi spunti di alcuni cult del cinema di genere come L'ora della violenza (1996), The Principal - Una classe violenta (1987) o ancora 187 Codice omicidio (1997) mentre qualche atmosfera più leggera sembra rifarsi ad un classico film per famiglie quale Un poliziotto alle elementari (1990). Certo di spunti originali questo Lesson Plan non ne ha molti, a cominciare proprio da quello scheletro narrativo alla base del racconto, appoggiato su step scontati e prevedibili che hanno luogo all'interno dei corridoi e delle aule, dove il roccioso protagonista sembra soltanto inizialmente un pesce fuor d'acqua salvo adattarsi quasi subito alle regole del gioco.
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Ritorno dall'abisso
Un gioco a tutto ritmo e tanta azione, come già ampiamente anticipato da quel prologo che ci catapulta immediatamente in un combattimento infinito dove il coraggioso agente sfida decine e decine di avversarsi senza farsi un graffio; peccato che proprio quando l'ultimo avversario è caduto sotto i suoi colpi scopra che l'amata moglie è stata colei a pagare con la vita il suo essere scoperto, evento che lo getta in una disperazione lunga dodici mesi. Dodici mesi dopo i quali ha per l'appunto inizio la nuova missione, anch'essa scaturita dal senso di colpa per non aver prestato orecchio alla richiesta di soccorso dell'amico poi scomparso: ne ha da farsi perdonare, a se stesso e agli altri, questo poliziotto dal corpo agile ma dalla mente lenta.
Botte da orbi
Lesson Plan batte bandiera polacca ed è sbarcato direttamente come original nel catalogo di Netflix, palcoscenico perfetto per titoli usa e getta come questo, che scorrono veloci e si dimenticano altrettanto in fretta. Tra vaghi riferimenti alla moderna serie di Karate Kid - Cobra Kai, con tanto di dojo di giovani studenti ricreato ad hoc quale sorta di novello Ip Man slavo, e caratterizzazioni marcate all'eccesso, con cattivi che più cattivi non si può, il racconto procede senza troppe sorprese e colpi di scena, regalando un intrattenimento tanto semplice quanto ingenuo. A suo modo l'operazione può anche essere considerata divertente nella sua totale aderenza a canoni prefissati, dai quali non si smuove mai fino a quella resa dei conti finale ancora una volta figlia del motto "uno per tutti, tutti per uno", morale classica tipica delle declinazioni più leggere del filone. E per la cronaca Piotr Witkowski ha una fisicità prorompente, atletico e solido al punto giusto per le numerose scorribande action che si susseguono in serie.
Conclusioni
Un agente sotto copertura che si è ritirato dal servizio in seguito alla morte della moglie, assassinata da un boss nella cui banda era infiltrato, esce dall'autocommiserazione dopo che un suo amico insegnante è stato ucciso per aver ficcato il naso su un traffico di droga, che vede coinvolti docenti e alunni. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Lesson Plan, quest'action movie di produzione polacca segue gli step prefissati del filone, con diversi rimandi e citazioni a cult di genere degli anni Novanta e un mix di atmosfere, da quelle più comiche e leggere ad altre più cupe e tormentate, che riescono a intrattenere per novanta minuti usa e getta, che si dimenticano in fretta.
Perché ci piace
- Scene d'azione di discreta fattura, per quanto lontane dalle evoluzioni coreografiche dei cult contemporanei.
- Una sceneggiatura che scorre e intrattiene...
Cosa non va
- ...ma che si affida a banalità assortite e senza effettivi colpi di scena.
- Un intrattenimento fine a se stesso, che entra da un orecchio ed esce dall'altro.