Due sorelle sono separate da un destino crudele e vivono vite opposte, inconsapevoli l'una dell'esistenza dell'altra. Parte così la storia di Legami, soap di 322 puntate nata da una coproduzione tra Portogallo e Brasile, in onda sabato 24 maggio su Rai Uno in prima serata con la sigla iniziale cantata da Gigi D'Alessio. Josè Pedro Nava, direttore della distribuzione internazionale del canale portoghese SIC, dopo il 30% di ascolti in patria si aspetta grandi risultati dal debutto tricolore, il primo di una serie di esportazioni del prodotto costato un intero anno di riprese. Con lui a Roma per festeggiarne il debutto ci sono i tre protagonisti: le sorelle sono interpretate dalle modelle Diana Chavez (la dolce Ines) e Joana Santos (la perfida Diana) mentre Diogo Morgado (João, fidanzato di Ines) è noto per aver interpretato Gesù nella miniserie The Bible.
La vita dei protagonisti cambia per sempre un giorno come tanti del 1984: durante una gita al fiume una ricca famiglia assiste inerte ad una tragedia. Il padre si getta in acqua per salvare le due figlie che stanno per annegare, ma riesce ad afferrarne solo una (Ines) prima di morire lui stesso. L'altra (Marta) viene risucchiata dalla corrente e creduta morta. Nessuno sa che invece due coniugi l'hanno trovata, cresciuta dopo averle dato il nome Diana in ricordo della loro piccola, scomparsa da poco. A 16 anni da quella data la ragazza scopre la verità e si mette alla ricerca delle origini, pronta a tutto pur di riprendersi quello che le è stato tolto.
Famiglie a pezzi
Le quiete dinamiche della vita domestica dei Nogueira vengono stravolte immediatamente. "Le vicende - spiega Diego Morgado - traggono ispirazione dalla realtà attuale e dalla crisi economica e diventano attraenti perché coinvolgono intrighi, vendette e drammi familiari. Uno dei tratti distintivi di Legàmi è che nessuno dei personaggi segue uno stereotipo, ma anzi è pieno di sfaccettature. Ad esempio io interpreto un medico benestante, eppure mi dedico alle missioni umanitarie in Amazzonia per le vaccinazioni della popolazione. Sono un tipo impegnato, altruista, molto umano e quindi realistico".
"Io, invece - aggiunge Diana Chaves - sono la sua fidanzata, una ragazza come tante, felice di avere un fidanzato che la ama, un buon lavoro da imprenditrice e una bella famiglia. Eppure Ines ha un fondo di tristezza dovuta alla perdita della sorella. Di quell'episodio le resta la fobia dell'acqua, il che è buffo se pensiamo che invece io sono una nuotatrice professionista nella vita".
"Per me è il contrario - sorride Joana Santos - perché ho il terrore dell'acqua e quando in una scena mi dovevo tuffare per salvarla non sono riuscita a farcela. Il mio personaggio, Diana, non è sempre stato cattivo ma poi si ritrova a vivere nella menzogna dei genitori, capisce che qualcosa non va e vuole di più, si lascia guidare dall'ambizione".
Giochi di specchi
Facile identificarsi con il "principe azzurro" della situazione per Diogo Morgado: "Condivido gli slanci umanitari del mio personaggio e, come lui, sono un inguaribile romantico. In senso buono, ovviamente, infatti sono felicemente sposato e ho un figlio di quattro anni". "Io e Diana - dice Joana Santos - invece siamo agli antipodi e per fortuna non ho mai provato istinti omicidi per nessuno (ride) anche se ho sperimentato la gelosia e usato quell'emozione estremizzandola per dar vita al mio alter ego nella soap". Il visino d'angelo si addice perfettamente a Diana Chaves, orgogliosissima di interpretare l'eroina senza macchia: "Sento Ines molto vicina a me, soprattutto perché anch'io ho perso una persona cara e capisco cosa prova".