Terry Gilliam presenta il suo visionario I fratelli Grimm e l'incantevole strega in concorso alla 62 Mostra del Cinema di Venezia. Lo accompagnano i due protagonisti, Matt Damon e Heath Ledger, Lena Headey che interpreta la cacciatrice di pelli Angelika e la strega cattiva Monica Bellucci.
The Brothers Grimm è una fiaba vera e propria. Come possiamo spiegare il fatto che in questo periodo il fantastico va molto di moda e si realizzano moltissimi film appartenenti a questo genere? Terry Gilliam: Mi piacciono le contraddizioni, ma odio far parte di un genere. Mi da fastidio anche il termine stesso. Se tutti realizzano film fantastici io farò qualcos'altro. Bisognerebbe ridimensionare le cose, mentre invece si tende spesso ad ingrandirne l'importanza, con The Brothers Grimm io ho creato un piccolo mondo fiabesco per rendere tutti partecipi di esso.
Cosa vi ha spinto a partecipare a The Brothers Grimm? Matt Damon: Io e Heath abbiamo accettato di interpretare i fratelli Grimm perché volevamo lavorare con Terry e avremmo accettato anche se ci avesse proposto un altro tipo di film perché ci fidiamo di lui, però lo abbiamo convinto a permetterci di scambiarci i ruoli. All'inizio, infatti, ero io a interpretare Jacob, il fratello minore, ma sia io che Heath volevamo provare qualcosa di diverso dalle solite interpretazioni.
I due fratelli sono molto diversi tra loro, il maggiore è più razionale e sfrutta l'ignoranza e la superstizione del popolo per far soldi, il minore crede nella magia e nelle fiabe. Voi credete più nella scienza o nella fortuna? Matt Damon: Credo in tutte e due, ad esempio nel nostro mestiere la fortuna è fondamentale per avere successo, ma allo stesso tempo occorre studiare molto ed essere preparati.
Siete mai stati influenzati dalle fiabe quando eravate piccoli? E il mondo del cinema può avere una funzione educativa arrivando ad influenzare il comportamento? Heath Ledger: Le fiabe hanno educato la mia fantasia, sono cresciuto con esse e mi piacciono molto. Invece il mondo del cinema spesso rappresenta un modello di comportamento negativo, gli attori diventano modelli da imitare per colpa della stampa quando in realtà non dovrebbero mai esserlo.
Monica Bellucci, come coniuga la sua sensualità con il mondo delle fiabe dei Grimm? Monica Bellucci: Terry narra fiabe paurose in modo molto realistico, anche la mia strega segue lo stesso criterio. Abbiamo lavorato per creare un personaggio molto particolare, pauroso e divertente allo stesso tempo.
Come avete reagito alle critiche negative con cui la stampa americana ha accolto il film? Terry Gilliam: Ovviamente preferisco le critiche positive, ma non ho problemi ad accettare quelle negative. Invece potrei non sopravvivere a una critica mediocre.
Nel film vi è un grande utilizzo di effetti speciali, ma questi sono usati principalmente in funzione della storia. Che tipo di fantasie servirebbero all'uomo d'oggi? Terry Gilliam: Non saprei, io posso solo mostrare le mie di fantasie. Al giorno d'oggi il sogno e la fantasia hanno pochissimo spazio. A me piace sostenere coloro che, nel mondo, sono strani, o folli, perché guardando il mio film penseranno: "Beh, almeno siamo in due!" Amo i bambini per la loro mente aperta, per la capacità di vedere un'altra realtà dietro ogni cosa. Le mie fiabe preferite però non sono dei Grimm, ma di Andersen, mi riferisco in particolare a I vestiti nuovi dell'imperatore ed alla magia che questa storia contiene.
Le scenografie sono bellissime e molto articolate. Hai rubato idee a qualche pittore in particolare? Terry Gilliam: No, a nessuno in particolare. Ci siamo ispirati un po' ai pittori romantici per i colori e per l'atmosfera generale. Comunque ci ispiriamo solo ai migliori, e sempre defunti.