Le forze dell'ordine sono ormai una parte importante della Fiction targata Rai, dopo la seconda serie di Mio figlio, le nuove avventure del commissario Vivaldi, la quarta serie per L'Ispettore Coliandro e La Narcotici (presentata in anteprima mondiale proprio qui al RFF) arriva un'altra fiction sull'argomento, anche se stilisticamente diversa da queste. Nello stesso filone poliziesco-investigativo si inserisce infatti la serie presentata nella sezione lavori in corso del Roma Fiction Fest prodotta dalla società dei fratelli De Angelis (la Dap Italy) per RaiFiction e diretta da Fabrizio Costa che in sei puntate da 100 minuti narrerà la storia vera di Mario Nardone, commissario avellinese che fu trasferito nella Milano degli anni '50 e '60 per aver denunciato con una soffiata il comportamento poco ortodosso di alcuni colleghi.
Una città cupa e nebbiosa la Milano post Seconda Guerra Mondiale, ma con grandi sogni e speranze. Proprio in questo scenario Nardone diventa un vero e proprio punto di riferimento, una vera e propria leggenda in una Milano caratterizzata da una nuova criminalità - fatta di banditi e ladri che hanno spesso una loro etica e un codice d'onore nel quale è assolutamente condannato l'omicidio - dal boom economico e dalla costruzione edilizia selvaggia. Con lui nasce la Polizia Scientifica e l'organizzazione per 'squadre', visto che per restare al passo con le innovazioni architettate dai criminali Nardone sceglieva personalmente i suoi collaboratori, ciascuno specializzato in una cosa diversa.
Una città, Milano, che nonostante tutto Nardone ama senza darsene ragione. Realmente esistito, ironico, disincantato, puntiglioso fino allo sfinimento ma dotato di una sua etica radicata e personalissima, Nardone viene ricordato come persona dotata di un'umanità profonda, sempre pronto alla battuta di spirito e alla polemica.
Scritta da Gianni Cardillo, Marcello Olivieri, Silvia Napolitano, Andrea Purgatori, Vincenzo Scuccimarra e Stefano Voltaggio, la serie è attualmente in fase di riprese in ritardo con i tempi a causa di un problema di salute occorso al regista che ha dovuto affrontare un intervento chirurgico ed ora è in fase di convalescenza.
Ad interpretare Mario Nardone sarà un attore napoletano già noto al pubblico televisivo: Sergio Assisi (tra i protagonisti di Capri e Assunta Spina), attore che riesce a restituire alla perfezione i tratti somatici e caratteriali del vero Nardone, un po' un Maigret di casa nostra. Al suo fianco Giorgia Surina, nei panni della moglie di Nardone, Stefano Dionisi, Anna Safroncik, Franco Castellano, Francesco Zecca, Margot Sikabony, Luigi Del Fiore e Giuseppe Soleri, l'antagonista cui Nardone darà la caccia senza tregua. Dopo i sette minuti di proiezione che hanno mostrato il tono leggero e scanzonato della serie, quasi da commedia, e l'accuratezza nella ricostruzione scenografica e nei dialoghi, gli attori della serie presenti in sala e il produttore Nicola De Angelis ci hanno raccontato qualche dettaglio in più.
Signora Surina, ci può raccontare meglio il suo personaggio e la sua esperienza sul set? Giorgia Surina: Ho il piacere e l'onore di interpretare il ruolo di Eliana Nardone, moglie del Commissario e direttore sanitario di un ospedale, una donna molto moderna per quegli anni. Sul set si è creata immediatamente una grande empatia con Sergio e questo mi ha aiutato non poco ad entrare nei panni del mio personaggio. E' incredibile la sua somiglianza mentale e fisica con il vero Nardone, Sergio sta affrontando con molta passione questo ruolo così importante. Ci tengo a dire che a mio avviso il cast è davvero eccellente, ci siamo uniti in modo incredibile ed alla fine queste cose si percepiscono anche durante la visione.
Due anni fa eri qui al RFF sempre nella sezione Lavori in corso con L'ospite perfetto - Room 4 U, da allora di strada ne hai fatta diventando un'attrice a tutto tondo con diverse prerogative, dalla pubblicità alla radio passando per produzioni televisive originali e innovative. Questa fiction forse rappresenta qualcosa di più maturo ma anche di più convenzionale e, forse, rassicurante... Giorgia Surina: Ho sempre voglia di mettermi alla prova con cose diverse, volevo misurarmi con una storia vera, in quel tipo di progetti in cui devi calibrare ogni parola, in cui devi essere attenta a quel che fai e a quello che dici.
Uno dei ruoli chiave, quello del fotografo Trapani, è affidato a Giampiero Judica... Giampiero Judica: La storia di Nardone viene raccontata interamente attraverso la mia macchina fotografica e la mia voce, che è anche quella narrante di tutta la serie. Il mio personaggio sviluppa con Nardone un rapporto di amicizia, sono un po' la coscienza critica di tutta la storia. Per la prima volta da quando faccio l'attore di fiction ho avuto la possibiltà di lavorare sulla costruzione del mio personaggio, di solito non si ha il tempo materiale per fare questo. Divertente e inusuale la scelta di usare il dialetto in maniera così accentuata, questo elemento restituisce un'autenticità incredibile al mio personaggio.
Il ruolo del cattivo tocca a Giuseppe Soleri... Giuseppe Soleri: Ebbene sì, anche se non sembra sono io il cattivo. Interpreto Luigi Bosso, l'antagonsita di Nardone, il nemico di tutti loro. Quando il Commissario intuisce che da enfant prodige della malavita milanese sono pronto a mettere insieme il clou dei delinquenti per farne una banda spietata capisce che deve prendere seri provvedimenti e anticipare le mie mosse. Toccherò anche i suoi affetti, lo colpirò sul personale e per questo diventerò per lui e per la sua squadra una vera ossessione per lui. E' un personaggio tutto nero, che non cerca e non trova redenzione, un cattivo che fa del male per il gusto di farlo, senza edulcorazioni.
A Margot Sikabony tocca invece un personaggio divertente, assai più effervescente di questi... Margot Sikabony: Nella serie interpreto Linda, la fidanzata di Rizzo (Ludovico Vitrano ndr) uno degli uomini più fidati di Nardone. E' una piccola parte ma significativa perchè in quegli anni in cui si era sempre seri, Linda vive in un mondo tutto suo, in una sua primavera fantastica, la sua vita non è delle più felici ma lei sta bene, ha sempre il sorriso sulle labbra, permette agli altri personaggi di mettere in risalto le loro qualità. E' una sorta di specchio, ha una sua follia, una purezza folle. Rimanere incinta e solain quegli anni era una cosa orribile ma poi arriva Rizzo a prendersi cura di lei, a farla diventare un po' come le eroine dei suoi film preferiti, a permetterle di essere se stessa, un po' un cartone animato.
Perchè la scelta di girare a Belgrado? Nicola De Angelis: Era più semplice ricostruire la Milano degli anni '40 e '50 senza snaturare le scenografie, Roma e Milano hanno un alto inquinamento acustico e ambientale, sono altre città rispetto a quell'epoca, volevamo avere la libertà di ricreare l'ambientazione giusta e i nostri scenografi sono stati molto bravi. Gli esterni oltre che a Belgrado saranno anche girati a Milano, anche se in minima parte.
Quando sarà messa in onda? Nicola De Angelis: Non sta a me dirlo, sicuramente nel 2011, sarà la Rai a inserirla nel piano nei modi e nei tempi che più ritiene consoni.