L'Aquila - Grandi speranze è la fiction di Rai 1 e Idea Cinema sulla ricostruzione del capoluogo Abruzzese dopo il terribile terremoto che lo ha devastato il 9 Aprile 2009. Diretta da Marco Risi e interpretata da volti noti del piccolo e grande schermo come Giorgio Tirabassi, Valentina Lodovini, Donatella Finocchiaro, Giorgio Marchesi e Luca Barbareschi, narra le vicende dei superstiti a un anno mezzo da quella terribile notte. C'è chi cerca una figlia dispersa, chi non si arrende alla devastazione e vuole ricostruire, ma sopratutto ci sono i ragazzi, giovani adolescenti che decidono di riprendersi a modo loro la città, alla ricerca di una quotidianità che sembrava persa ma che può rinascere grazie alla semplicità delle piccole cose. Tutta l'attività stampa legata alla serie si è svolta proprio a L'Aquila, compresa l'intervista a cast e regista che hanno cercato di raccontare ciò che è stata per loro questa esperienza nella città colpita e come si sono svolte le riprese.
Marco Risi parla di come è stato girare a L'Aquila così come in altri luoghi vicini, ad esempio Onna, un paesino dell'aquilano totalmente distrutto dal sisma: "E' un paese che non esiste più, stanno cercando di ricostruirlo." Qui ricorda anche "Ho conosciuto un'anziana signora che ha perso le sue due nipoti durante il sisma e di questo incontro ricordo il suo racconto. Ha detto che quella notte quando ha sentito quel grande rumore del terremoto era nella sua camera da letto e ha visto la parete sfogliarsi come le pagine di un libro." E' stato precisato in conferenza che proprio queste parole sono diventate poi una delle battute della serie, recitata da un personaggio che in molti non si aspettano. Luca Barbareschi che ha dovuto lasciare dopo breve la conferenza per altri impegni lavorativi, parlando del suo personaggio: "Devo difendere il mio personaggio, non può essere solo il cattivo. Lui in buona fede vuole ricostruire L'Aquila. Ci guadagna qualcosa e questo lo mette in un binario difficile, ma di fondi per ricostruire la città, proprio come nella realtà, ce ne vogliono tantissimi. Non è un imprenditore cinico, è qualcuno che ha vissuto dei traumi personali e gli sceneggiatori sono stati molto bravi a renderlo complesso."
L'Aquila - Grandi speranze: video-intervista a Donatella Finocchiaro e Giorgio Marchesi
Sia in conferenza che durante le successive interviste anche gli altri membri del cast hanno parlato dei loro personaggi e della loro esperienza sul set. Donatella Finocchiaro e Giorgio Marchesi interpretano Silvia e Franco, una coppia che ha visto dispersa la loro figlia minore durante il terremoto. Quando tutto il mondo sembra rinunciare alle ricerche della bimba, creduta ormai morta, Silvia non si arrende, "trasformandosi in detective", come dice la Finocchiaro, per ritrovare la sua bambina, spinta da un dolore che non gli permette di rinunciare. Anche Marchesi parlando di Franco dice : "Il mio personaggio è molto attento agli altri, cerca di aiutarli. Ho avuto il piacere di lavorare con Donatella, il suo personaggio è molto intenso e Franco ha una sorta di debolezza nei suoi confronti, perché vederla soffrire e voler aiutarla ad uscirne è stato molto toccante. Ho potuto provare delle emozioni vere."
L'Aquila - Grandi speranze: video-intervista a Valentina Lodovini e Giorgio Tirabassi
Durante le interviste Valentina Lodovini e Giorgio Tirabassi parlano anche delle loro prime emozioni sul set. La fiction è stata. infatti, girata per buona parte nella zona rossa, ovvero la parte più colpita dal sisma e interdetta per ragioni di sicurezza ai non addetti ai lavori di ricostruzione. Giorgio Tirabassi ci dice: "E' stato emotivamente molto toccante, il silenzio, il quartiere fantasma, questo ci ha aiutato a prepararci ai nostri personaggi che devono convivere con questa desolazione, con queste macerie che si portano dentro" Anche Valentina Lodovini parlando delle sue emozioni sul set dice: "La fierezza degli aquilani mi ha colpito tanto, è stato un dono preziosissimo da ricevere. Non è di mia competenza, ma dieci anni mi sembra un po' troppo per una città non avere il proprio centro storico che è il fulcro della vita sociale per qualsiasi età."