La terapia dell'amore
Tyler sembra avere tutto quello che si possa desiderare: è ricco, è bello, frequenta con scarsa convinzione l'università e si gode il più possibile la vita notturna. Ma il ricordo del suicidio del fratello Michael non smette di tormentarlo, ed è solo immaginando di confidarsi con lui che Tyler riesce a esprimere tutta la propria rabbia nei confronti del padre, indifferente alla propria famiglia e dedito unicamente al lavoro, e la disillusione che prova per la propria esistenza e per il proprio futuro. Nemmeno un arresto per rissa sembra scuoterlo dal suo torpore, finché il coinquilino Aidan non gli propone, per scommessa, di sedurre la figlia del poliziotto che lo ha arrestato. Una sorta di vendetta che presto perderà i suoi connotati originali: Ally e Tyler stabiliscono da subito un legame profondo, cementato anche dalla comune sofferenza. La ragazza ha infatti dovuto assistere all'omicidio della madre, e da allora vive con un padre iperprotettivo, e comprensibilmente poco favorevole alla sua relazione con Tyler.
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In generale, la prova degli attori è convincente e, oltre a Pattinson, privilegiato da una regia che ne fa il protagonista assoluto di ogni inquadratura, anche la bella Emilie de Ravin e il navigato Pierce Brosnan si comportano bene. Ancora una volta, poi, bisogna constatare la bravura delle nuovissime leve: Ruby Jerins, nel ruolo della sorellina Caroline, dà vita a un personaggio struggente e ironico insieme, che, nonostante la tenera età, è un punto di riferimento e un'ancora di salvezza per Tyler, che vede in lei il talento e la maturità di cui è privo.
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Dare vita a personaggi anche interessanti, descrivere la loro evoluzione, suggerirci che, mettendo da parte astio, gelosia, pregiudizio, è possibile ricostruire anche quello che sembrava perduto per sempre è uno sforzo lodevole, ma che lascia una traccia ben poco significativa se non riesce ad arrivare al cuore delle persone. In questo senso, la parte più riuscita della pellicola è quella finale, che contiene forse la chiave di lettura dell'intera vicenda: il monito ad apprezzare la vita per quella che è, senza essere prigionieri del passato, della sofferenza, di noi stessi, senza rimanere immobili, concentrati su nostro piccolo mondo, pensando che ogni nostra azione sarà comunque insignificante.