La stirpe del male: la nostra recensione del blu-ray

L'horror diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, arriva in alta definizione con un video fedele alle caratteristiche del found footage. Audio molto coinvolgente, discreti gli extra.

Ennesimo horror basato in pratica sull'ormai abusato found footage, La stirpe del male riesce in realtà a regalare dei momenti di discreta tensione grazie a una buona confezione complessiva, che sopperisce anche alla poca originalità di un tema già stravisto in questo genere, ovvero quello dell'incarnazione terrene dell'Anticristo e dei suoi derivati. Il film diretto a quattro mani dai registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett,comunque si fa guardare, e pur riproponendo clichè già visti riesce a conservare una costante sensazione di inquietudine.

La protagonista del film è una coppia di sposi (interpretati da Zach Gilford e Allison Miller), che dopo aver trascorso una misteriosa nottata della luna di miele a Santo Domingo senza ricordare nulla di quanto accaduto, si ritrova a fare i conti con una gravidanza inaspettata. Lui vuole riprendere tutto il periodo della gravidanza con una videocamera per rivedere in futuro le immagini, ma nota ben presto strani comportamenti della moglie, che si trova alle prese con un periodo ricco di complicazioni e a tratti assume atteggiamenti inspiegabilmente violenti. Le cose vanno sempre peggio, e ben presto si scoprirà che la causa di tutto sono alcune forze oscure e misteriose. Nel cast anche Steffie Grote, Robert Belushi e Michael Papajohn.

Video fedele alle caratteristiche del found footage

La stirpe del male: Allison Miller in una scena guarda la culla vuota
La stirpe del male: Allison Miller in una scena guarda la culla vuota

La stirpe del male è arrivato in homevideo anche in alta definizione, con un blu-ray targato Twentieth Century Fox Home Entertainment. Come sempre quando ci si trova davanti a un film basato sulla particolare tecnica del found footage, dare un giudizio sul video necessita di alcune doverose premesse. E' ovvio che le riprese da videocamera o quelle di telecamere nascoste nella casa dei protagonisti sono volutamente un po' sporche, piatte, non perfettamente definite, cromaticamente un po' sbiadite, corredate anche da alcuni effetti di aliasing. Ma questa era proprio l'intenzione di chi ha realizzato il film, pertanto sul riversamento c'è ben poco da dire: sembra fatto con molta cura, di certo non è il top per apprezzare l'alta definizione ma sconta solamente le caratteristiche del girato. Detto questo, ci sono anche alcuni momenti molto incisivi, cromaticamente più forti e con un dettaglio migliore, come tutte le scene del matrimonio. Per il resto prevale naturalmente una certa morbidezza e una notevole rumorosità nelle scene meno illuminate, ma la visione resta abbastanza convincente e soprattutto fedele a quanto visto nelle sale cinematografiche.

Audio ad hoc per spaventare lo spettatore

La stirpe del male: Allison Miller e Zach Gilford felici in una scena del film
La stirpe del male: Allison Miller e Zach Gilford felici in una scena del film

Convince di più il fronte audio, sempre fondamentale in film horror di questo tipo che basano molto anche sul sonoro per spaventare lo spettatore. La traccia italiana è un DTS 5.1 molto vivace e frizzante, con un asse posteriore attivo a sottolineare ogni particolare d'ambienza ma soprattutto a supportare gli effetti creati ad hoc nei momenti di maggior tensione. In quelle occasioni il coinvolgimento è davvero suggestivo, grazie anche a un sub molto presente che esalta i bassi potenti e profondi. Per il resto i dialoghi puliti completano una traccia decisamente adatta alle atmosfere di un film di questo tipo. Inevitabile però che dal paragone con il DTS HD 5.1 inglese, la traccia italiana ne esca ridimensionata. Quella originale, oltre a bassi ancora più profondi, vanta una dinamica più elevata e una maggior ricchezza negli effetti.

Extra discreti: featurette, scene eliminate e commento audio

Discreto il reparto dei contenuti speciali. Oltre al commento audio dei registi, troviamo innanzitutto nove scene eliminate tra cui un finale prolungato (oltre 16 minuti in tutto), seguite dalla featurette più corposa, ovvero Radio Silence: un team da urlo, con la squadra di registi e creativi che discutono del loro lavoro e della passione per l'orrore (13 minuti). Seguono una galleria di immagini di produzione, due featurette che sono a loro volta dei found footage (5' in tutto), altre due clip che sono girate in internet (7') e il trailer.