Oltre allo scrittore degli idolatrati libri incentrati sulle vicende del Commissario Montalbano, suo personaggio più noto, Andrea Camilleri è anche l'autore - tra le altre cose - di una serie di potenti opere che raccontano in maniera romanzata fatti storici ambientati nella Sicilia di fine '800 ed edite Sellerio nella collana Quaderni della Biblioteca siciliana di storia e letteratura. Dopo il successo del film tv La mossa del cavallo - C'era una volta Vigata, tratto proprio da una di questi scritti, Rai e Palomar hanno deciso di realizzare un film tv, in onda stasera su Rai1, tratto da un altro dei romanzi di matrice storica di Camilleri, La Stagione della Caccia.
La Stagione della Caccia in particolare prende ispirazione una vicenda di cronaca siciliana del 1880 che ruota attorno alle disavventure che colpiscono il marchese Peluso e la sua nobile famiglia nella cittadina di Vigata, proprio nel momento in cui nel paese arriva un giovane farmacista, Fofò La Matina, figlio di un contadino che molti anni prima aveva lavorato per i Peluso.
Come ha sottolineato durante la conferenza stampa la Presidente di Rai Fiction Eleonora Andreatta, il film (come d'altronde il romanzo) è "una storia che mescola diversi generi: giallo, mistery, noir anche noir e family drama. Un mash-up di stili dai torni tragicomici e ricco di ironia in cui il passaggio un registro all'altro appare assolutamente naturale".
La prima volta di Roan Johnson
La stagione della caccia segna tra l'altro il debutto dietro la macchina da presa in un film targato Rai del regista di Piume Roan Johnson. Debutto di cui lo stesso cineasta si è detto felicissimo: "capire il mondo di Camilleri e della Sicilia reinventata da lui è stata per me un'avventura molto bella. Io ho vissuto la Sicilia solo da turista. Con questo lavoro, invece, ho dovuto leggerla e tentare di capirla. Dentro questa terra contraddittoria, c'è una chiave di lettura che riguarda tutta l'Italia, una chiave contemporanea anche se stiamo parlando del 1880. Inoltre" ha continuato Johnson "i personaggi di Camilleri non sono tagliati con l'accetta: nessuno è veramente buono, nessuno è veramente cattivo. Nessuno è protagonista, nessuno è antagonista e questa è una risorsa meravigliosa".
Per Johnson è stato un onore soprattutto avere a che fare direttamente con il reuccio del "crime alla siciliana" Camilleri, co-sceneggiatore della versione televisiva di La stagione della caccia insieme a Francesco Bruni e Leonardo Marini: "per me è stato un viaggio mitologico parlare con Camilleri, come andare da un oracolo. Abbiamo fatto una chiacchierata molto bella. Da regista, volevo un faro che mi guidasse nelle diverse scelte e quando Camilleri mi ha dato la chiave del romanzo, ho avuto una sorta di guida durante tutte le riprese".
Un cast stellare
A interpretare i protagonisti de La stagione della caccia la Rai ha scelto una serie d'interpreti d'eccezione tra i quali spiccano Francesco Scianna, Miriam Dalmazio, Tommaso Ragno, Ninni Bruschetta, Giorgio Marchesi, Alessio Vassallo, e Donatella Finocchiaro.. Scianna, in particolare, è il protagonista della vicenda, ovvero Fofò La Matina che l'attore ha interpretato, come lui stesso a raccontato, senza giudicarne le gesta: "la bellezza del mio personaggio sta tutta nel fatto che agisce all'interno di un universo irrazionale. Mi sono imposto di non giudicare quello lui stava facendo tentando di comprendere i suoi traumi e le sue ferite. All'inizio Fofò è spettatore di quello che la vita gli ha messo davanti ma poi inizia a dialogare con il dubbio di poter fare una cosa o non poterla fare fino ad arrivare a sentirsi quasi onnipotente".
Non mancano in La stagione della caccia, personaggi femminili che lottano contro una società patriarcale. Esattamente come fa il personaggio di Donatella Finocchiaro, Donna Matilde, fiera di essere finalmente diventata "una delle donne di Camilleri. Donna che grazie alla follia, riesce ad diventare una persona libera in grado di dire basta".
Del gruppo di lavoro che ha reso un piccolo capolavoro la trasposizione di uno dei romanzi storici di Camilleri va molto fiero il produttore di Palomar, Carlo Degli Esposti: "con dei bravi registi, protagonisti e sceneggiatori, il gioco viene da solo. Sono molto orgoglioso del gruppo che ha lavorato a questo progetto, perché tutte le volte è la squadra che deve affrontare il campionato. Vedremo se vinceremo".