Una squadra formata dai migliori scienziati del pianeta. Una cellula di terroristi disposti a tutto. Quando due gruppi di questo tipo si incontrano, può succedere di tutto.
ReGenesis porta sullo schermo una visione del mondo scientifico che ci circonda assolutamente reale e mai così preciso e dettagliato.
La serie che negli USA sta spopolando parla di una squadra speciale che cerca di far fronte alle emergenze batteriologiche e chimiche e fa parte del NorBAC, un triumvirato formato da Canada, USA e Messico. Questa moderna squadra di scienziati lavora per osservare, controllare e tenere a freno i progressi biotecnologici che potrebbero portare verso un uso improprio. Affronteranno terroristi disposti a comportarsi come veicoli umani di infezioni, santoni televisivi che dicono di poter clonare Gesù e virus che si credevano scomparsi, farsi di nuovo largo tra la popolazione.
I protagonisti principali di questa squadra sono due: il direttore scientifico, il biologo molecolare David Sandström (Peter Outerbridge) e il direttore esecutivo del centro Caroline Morrison (Maxim Roy).
La prima serie inizia subito in modo scioccante: vediamo David che, mentre cammina in strada parlando al telefono, viene investito da un auto. E da lì la storia fa un passo indietro di sei mesi e ci presenta personaggi, situazioni e ambientazioni diverse mentre cerca di portarci verso la tredicesima puntata (con la quale si chiude la prima stagione) in cui sembrano risolversi, almeno per il momento, tutti i dubbi.
La caratteristica principale, come già accennato, non è solo quella di presentare un lavoro e una vita sconosiuta ai più, ma di averla saputa integrare con le vicende private, con i problemi e i dubbi che avvolgono ogni personaggio, come nella vita reale. Ogni episodio è costruito con l'uso di flash back e ripetizioni della storia dal punto di vista di ogni partecipante, e questa tecnica crea una maggiore identificazione con ogni singolo protagonista che di volta in volta entra a far parte della storia principale, evitando che rimanga una semplice figura di contorno.
Come già detto le storie che danno profondità ai personaggi sono quelle che privatamente si intrecciano tra la loro vita e il loro passato. Così scopriamo che Carlos Serrano (Conrad Pla), il ricercatore più anziano e patologo, oltre al suo grande ingegno ha anche un segreto che lo rende più vero e molto più attento al suo lavoro.
Come anche Bob Melnikov (Dmitry Chepovetsky), uno stupefacente biochimico appassionato di profumi. Un genio con un QI superiore a 160, ma che soffre di una forma di autismo , la sindrome di Asperger, che lo rende molto insicuro di sé, incapace di legare profondamente con gli altri e particolarmente affezionato al suo cane Gamelan, ma che per questo si fa amare e coccolare da tutto il laboratorio.
E per finire troviamo anche la figlia di David (un padre divorziato) che, come abbiamo accennato, conferisce tridimensionalità al personaggio dello scienziato bravo, formidabile se proprio vogliamo dirlo, ma che in quanto a relazioni padre-figlio è di una mediocrità spaventosa e questo lo rende ancora più umano.
Non possiamo che consigliarvi di seguirla e sicuramente anche voi vi appassionerete a questo team di scienziati pronti all'azione.