Non avrà la stessa potenza e l'originalità di quell'Old Boy che nel 2004 sconvolse Cannes e fece innamorare l'allora Presidente di Giuria Quentin Tarantino e il mondo intero del coreano Park Chan-Wook, ma, come scoprirete in questa recensione di Mademoiselle, il suo ultimo film (presentato a Cannes nel 2016 ma in arrivo in Italia solo quest'anno) ha tutte le caratteristiche per far parlare nuovamente di sé e per diventare oggetto di culto per i cinefili e appassionati del cinema orientale.
Scene di sesso (lesbo), dettagli macabri, twist narrativi e ottime performance attoriali sono al centro di Mademoiselle (The Handmaiden in originale). Pur essendo tratto dal romanzo Ladra (in originale Fingersmith) della scrittrice gallese Sarah Waters, questa nuova opera del regista è perfettamente coerente con la sua filmografia e prosegue idealmente non solo quanto fatto in patria con la trilogia della vendetta o il meno conosciuto Thirst ma anche con quello che è stato il suo esordio nel cinema americano, Stoker. La coerenza è tale che si fa davvero fatica a credere che un film che funziona così bene anche per il contesto culturale che descrive, provenga da un romanzo ambientato nell'Inghilterra vittoriana.
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Se l'amore è una truffa
La storia è incentrata su una giovane truffatrice che, in accordo con un falsario d'arte che si finge nobile, accetta il lavoro presso una giovane e ricchissima donna al solo scopo di convincerla a scappare con il suo complice, sposarlo e rubarle infine tutti i soldi. Il piano è geniale nella sua semplicità e tutto sembra filare alla perfezione fino a che la giovane Sook-hee non si rende conto di aver cominciato a provare qualcosa per la sua Signora, ed è lì che, per nostra gioia, le cose si complicano e si fanno davvero divertenti.
La forza di quest'opera in fondo è tutta qui, perché nonostante gli scenari e le atmosfere da film in costume o una struttura narrativa teatrale e divisa in tre atti, questo Mademoiselle è innanzitutto un film che intrattiene e appassiona con i suoi personaggi tridimensionali, con i suoi dialoghi brillanti e sagaci e con i bruschi ribaltamenti del plot dal sapore hitchcockino. Se nella parte iniziale la protagonista assoluta è la giovane e irrequieta ladruncola, quando arriviamo al secondo atto non possiamo fare a meno di essere assolutamente stregati dal personaggio di Lady Hideko.
Una storia ad alta tensione erotica
Inutile girarci troppo attorno, Mademoiselle non è solo una storia d'amore o un mystery, ma anche un film che fa delle scene di sesso tra le due donne uno dei suoi punti di forza: con la consueta eleganza che lo contraddistingue e grazie alla splendida fotografia del fedelissimo Chung Chung-Hoon, Park Chan-Wook parte da piccoli dettagli come sguardi nascosti o lievi tocchi, passa per baci rapiti e (quasi) innocenti fino ad arrivare ad alcune delle sequenze di sesso (non necessariamente lesbo) più belle e sensuali che si siano mai viste recentemente al cinema.
Il merito è innanzitutto dai suoi personaggi principali, interpretati dall'esordiente Kim Tae-ri e dalla più nota Kim Min-Hee, entrambe splendide, bravissime e a loro agio sia nelle sequenze più scabrose che in quelle "normali". Insieme formano una coppia davvero formidabile, che sprigiona una carica erotica irresistibile, ma che funziona soprattutto perché vive di contrasti: l'una vitale e sfrontata, l'altra algida ed elegantissima; una sembra innocente e ingenua, l'altra furba e manipolatrice. Ma sarà davvero così?
Dal canto suo Park Chan-Wook con questo film si conferma ancora una volta magistrale nella scelta e nella direzione dei suoi attori, ma la sua regia è comunque vitale, ricca di splendide trovate, a volte anche un po' folli, ma sempre perfettamente funzionali a quello che sta raccontando. In mano ad un altro filmaker un soggetto del genere sarebbe potuto diventare un pasticciaccio kitsch, e invece questo Mademoiselle è un vibrante film di genere che, anche grazie all'eleganza e alla bellezza formale indiscutibile, non ha affatto sfigurato in un concorso come quello di Cannes.
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Conclusioni
Anche solo scrivere questa recensione di Mademoiselle ci ha fatto immediatamente venire voglia di rivedere il film di Park Chan-Wook, perché è raro trovare un film di genere che riesca ad unire una tale bellezza ed eleganza formale ad una trama ricca di colpi di scena e trovate divertenti ed appassionanti. La bellezza e la bravura delle due protagoniste poi fa il resto.
Perché ci piace
- Tra scene di sesso ad alta carica erotica e colpi di scena dal sapore hitchcockiano nonostante la lunga durata non ci si annoia mai.
- La regia di Park Chan-Wook è elegante, sensuale e con alcune trovate geniali.
- Fotografia, scenografia e costumi di altissimo livello.
- Le due attrici sono splendide e fanno a gara di bravura.
Cosa non va
- Alcune scene potrebbe sembrare scabrose ed urtare la sensibilità di alcuni spettatori.