Raccontare una coppia omosessuale in una commedia non è facile: si rischia sempre di cadere nel trash, di risultare offensivi o di dipingere macchiette delle quali l'italica cinematografia è piena. Massimo Cappelli con il suo nuovo lungometraggio Non c'è 2 senza te cade in tutte le possibili trappole in cui si può incappare quando si sceglie di mettere al centro di un plot una coppia gay ma lo fa con talmente tanta consapevolezza e coerenza che non risulta fastidioso.
Non c'è 2 senza te è esattamente il film che ci si aspetta. La storia di Alfonso (Dino Abbrescia), arredatore narciso, del suo compagno Moreno (Fabio Troiano) messa in discussione prima dall'arrivo del piccolo Niccolò e poi da Laura (Belen Rodriguez) annuncia di essere "una trashata" fin dai primi minuti e a farlo è proprio uno dei coprotagonisti.
Niccolò e Laura: i soliti intrusi
La vita tranquilla di Alfonso e Moreno viene messa in discussione dall'arrivo prima di Niccolò, interpretato dal giovanissimo Samuel Troiano, e poi da Laura. Se la presenza di Niccolò vuole regalare alla pellicola di Cappelli una parvenza di spessore dando, volente o nolente, un ennesimo imput per l'eterna discussione "adozione per le coppie gay sì/adozione per le coppie gay no" quello di Laura è il tipico personaggio nato al fine di creare equivoci e mettere in un punto interrogativo sull'omosessualità di uno dei personaggi. In entrambi i casi Cappelli gestisce la cosa con una leggerezza disarmante puntando quasi tutto sugli equivoci - e non certo sul dibattito - e il resto sulla presenza di Belen Rodriguez chiamata evidentemente per ammaliare il grande pubblico e convincerlo ad andare a vedere la pellicola che altrimenti sarebbe entrata senza infamie e senza lodi nel dimenticatoio o nel limbo del direct-to-video.
La recitazione, questa sconosciuta
Al di là della sceneggiatura, degli interpreti, del modo in cui l'argomento "gay" è stato trattato quello che colpisce, negativamente, della pellicola di Cappello è la recitazione dei personaggi dove, fra tutti, riescono a emergere i due intrusi: Niccolò e Laura. Nonostante il cast sia formato da attori avvezzi al grande schermo, come Troiano e Abbrescia, l'esagerazione con cui vengono impersonati i protagonisti di Non c'è 2 senza te è disarmante. Il cliché dell'omosessuale, uno narcisista e in carriera e l'altro in versione "regina della casa", sfocia senza appello in una recitazione sguaiata, a tratti fastidiosa, e fortemente urlata. Non aiuta in questo colorato circo degli orrori la presenza di Tosca D'Aquino nella parte dell'immancabile vicina omofoba.
Conclusioni
Nonostante la saga del cattivo gusto che Non c'è 2 senta te rappresenta, il lungometraggio di Massimo Cappelli è talmente coerente con le aspettative, oltre ad essere totalmente privo di presunzione, che andrebbe premiato solo per questo. Non c'è 2 senza te è una sorta di cinepanettone di San Valentino che sa esattamente di esserlo e non cerca di negarlo come altre commedie all'italiana fanno pretendendo di essere ciò che non sono. La caratteristica di essere dignitosamente trash che Non c'è 2 senza te va premiata, non con la sufficienza ma con quel 6-- che a scuola veniva dato a quei componimenti, palesemente brutti, ma non supponenti.
Movieplayer.it
2.5/5