Desconocido: quando il cinema spagnolo gioca la carta hollywoodiana

L'opera prima di Dani de la Torre mette il talento di Luis Tosar al servizio di un thriller ad alta tensione che aspira ai modelli hollywoodiani ma non brilla per originalità

La crisi economica del nuovo millennio ha reso le persone più avide e meno solidali, causando ancor più povertà e disperazione del previsto. Questo è l'assunto di partenza di Desconocido - Resa dei conti, un thriller spagnolo che racconta l'incubo vissuto da Carlos (Luis Tosar), un dirigente di banca con qualche errore da farsi perdonare.

Desconocido - Resa dei conti: Paula del Río e (di spalle) Luis Tosar in una scena del film
Desconocido - Resa dei conti: Paula del Río e (di spalle) Luis Tosar in una scena del film

Partito da casa per accompagnare i suoi figli a scuola, l'uomo riceve una chiamata da uno sconosciuto pronto a far esplodere la bomba posizionata nell'auto qualora lui non dovesse seguire passo dopo passo tutte le sue istruzioni. Preoccupatissimo per l'incolumità dei figli e ignaro dell'identità del presunto malvivente, Carlos continua a guidare effettuando una serie di chiamate al fine di far trasferire grosse somme di denaro sul conto dello sconosciuto. Durante questa spettacolare corsa contro il tempo si assiste a vari incidenti di percorso, al fallito intervento della polizia e a delle rivelazioni che fugheranno i dubbi sia sull'identità di Carlos che su quella del suo aguzzino.

Locke, il modello irraggiungibile

Desconocido - Resa dei conti: Paula del Río in una scena del film
Desconocido - Resa dei conti: Paula del Río in una scena del film

Il debutto di Dani de la Torre, regista televisivo e pubblicitario, è quasi ineccepibile da un punto di vista tecnico, agile e muscolare. Desconocido - Resa dei conti è un ibrido che miscela le caratteristiche di un film d'autore con quelle di un tipico action movie hollywoodiano, con tanto di inseguimenti mozzafiato a tutta velocità. Questa commistione di generi non giova all'anima del film, che mantiene alta l'attenzione dello spettatore con la dovuta suspense e un ritmo frenetico ma è carente di personalità. I contatti telefonici tra Carlos e l'uomo che lo minaccia di morte richiamano alla memoria le chiamate di Tom Hardy in Locke. Pur avendo risvolti narrativi ben diversi, il film di Steven Knight delinea la personalità del protagonista alla perfezione, sondando i suoi sentimenti attraverso il tono e le soluzioni adottate nelle varie chiamate. Nella pellicola spagnola, tanto impersonale quanto illogica, tutto questo non accade a causa della limitata sceneggiatura di Alberto Marini che ne inficia realismo e credibilità. Carlos tutto sommato si dimostra un personaggio mono-dimensionale, sia nella sua erroneità che nella sua ammenda.

Desconocido - Resa dei conti: Luis Tosar in una scena del film
Desconocido - Resa dei conti: Luis Tosar in una scena del film

Un attore che fa la differenza

Desconocido - Resa dei conti: una scena del film durante un'esplosione
Desconocido - Resa dei conti: una scena del film durante un'esplosione

Per fortuna (è proprio il caso di scriverlo) che c'è Luis Tosar. Al problema di sospensione di incredulità cui rischia di cedere il film rimedia l'attore iberico. Benché poco conosciuto in Italia, Tosar è insieme ad Javier Bardem l'interprete spagnolo di maggior talento della sua generazione. I lunedì al sole, Cella 211, Bed Time e Ti do i miei occhi sono alcuni dei (bellissimi) film che vale la pena recuperare per comprovare le sue doti artistiche e la sua intensità drammatica. Solo attraverso il suo sguardo è possibile credere e provare compassione per il dramma di Carlos, diviso tra l'amore per la sua famiglia e i sensi di colpa per aver distrutto la vita di un uomo. La redenzione e il definitivo happy ending sottolineano tuttavia l'incompiutezza dell'opera e la superficialità di uno script originario di un paese, la Spagna, che più di ogni altro sta subendo le conseguenze dell'egoismo dei tanti Carlos di cui è popolato il mondo delle banche.

Movieplayer.it

2.0/5