Uno dei modi per omaggiare nel migliore dei modi Francesco Rosi, scomparso lo scorso 10 gennaio all'età di 92 anni e purtroppo dimenticato nella notte degli Oscar, è sicuramente l'uscita in alta definizione di uno dei capolavori del grande maestro di cinema, ovvero Salvatore Giuliano, pellicola del 1962 presentata nella sua versione restaurata e per la prima volta sul mercato italiano in blu-ray. Un film che è quasi un emblema del cinema di denuncia del grande regista, fatto di inchieste, coraggio, impegno civile, riflessione storica e indagine sui rapporti tra mafia e potere politico.
Vincitore dell'Orso d'argento alla Berlinale, e dei Nastri d'Argento come miglior film, fotografia e colonna sonora, Salvatore Giuliano ricostruisce la storia e la morte del famoso bandito, ucciso ad appena 27 anni il 5 luglio 1950, nella cittadina siciliana di Castelvetrano. Giuliano nel secondo dopoguerra formò un esercito separatista deciso a staccare la Sicilia dal resto dell'Italia, seminando il terrore sull'isola e tenendo a lungo in scacco le forze dell'ordine. Fu ritenuto anche il principale responsabile della strage di Portella della Ginestra, ma a causa di queste operazioni contro lo stato, il bandito diventò inconsapevolmente uno strumento della mafia.
Quel torbido intreccio fra stato, mafia e criminalità
A colpire di Salvatore Giuliano è soprattutto il certosino lavoro di ricostruzione e di messa in scena della vicenda, per il quale Rosi fu coadiuvato dai co-sceneggiatori Suso Cecchi d'Amico, Enzo Provenzale e Franco Solinas. Il regista mette in moto un meccanismo su vari piani narrativi, senza una linearità cronologica, che affascina e avvince, senza mai perdere il filo della ricerca della verità e cercando di incastonare nel miglior modo possibile la figura di Salvatore Giuliano in quel panorama confuso della Sicilia del dopoguerra. Anzi, è soprattutto il contesto che a Rosi sembra interessare, l'inestricabile e torbido intreccio di interessi che coinvolgono stato, mafia e criminalità. Sono questi rapporti indicibili, le trattative che devono restare misteriose a essere al centro del film, più che Salvatore Giuliano in sé, che in realtà nel film appare solamente morto. Rosi pennella tutto questo nelle giuste dosi, confezionando un mix tra documentario e fiction calibrato in maniera perfetta.
Video pulito e compatto con un bianco e nero incisivo
Salvatore Giuliano è arrivato in alta definizione con un blu-ray Cristaldi Film distribuito da CG Entertainment che lascerà sicuramente soddisfatti i fans di Rosi e gli appassionati di cinema. Il master proviene dalla copia restaurata dalla cineteca di Bologna e il risultato si vede. Il quadro è pulito e compatto, sempre brillante, il bianco e nero è ottimo anche se in qualche frangente appare meno incisivo, ma va detto che stiamo parlando pur sempre di un film di oltre 50 anni fa. Nel complesso comunque i neri sono belli solidi e buona la gamma dei grigi con tutte le loro sfumature. A colpire è soprattutto il dettaglio, che alterna momenti davvero ottimi e quasi sorprendenti, ad alcuni cali fisiologici: in ogni caso anche le panoramiche sui terreni di montagna sono discrete, anche se non raggiungono ovviamente il livello dei primi piani. Anche la grana appare leggera, naturale e ben gestita, con qualche picco di rumorosità solo in occasione di alcuni campi lunghi.
Ampia proposta audio, soddisfacenti gli extra
Sul fronte audio c'è un'ampia proposta: le tracce in italiano son ben quattro, DTS HD 5.1 e 2.0, Dolby digital 5.1 e 2.0. Va detto che la resa del multicanale è comprensibilmente limitata e un po' forzata, ma ciò non toglie che effettivamente qualche effetto direzionale c'è e seppur con timidezza affiora una discreta spazialità. Più rigorosa la traccia in 2.0, maggiormente chiusa ma più vigorosa sui dialoghi. Entrambe comunque sfoderano un'ottima pulizia, che poi è la cosa più importante, e pertanto un buon ascolto è garantito. Soddisfacente il pacchetto degli extra. C'è uno speciale su Francesco Rosi in occasione della proiezione del film al Quirinale (8 minuti), un'altra featurette maggiormente focalizzata sul film con il regista che racconta lavorazione e aneddoti (8'), alcuni brevi provini di Frank Wolff che nel film interpreta Gaspare Pisciotta (1' e mezzo), il trailer originale, una galleria fotografica, la locandina originale, quindi una serie di recensioni testuali e infine un'intervista audio allo storico Francesco Renda divisa in otto parti dalla durata totale di 23 minuti.