La maledizione di Bridge Hollow, la recensione: su Netflix una mediocre horror-comedy

La recensione de La maledizione di Bridge Hollow, horror comico a tema Halloween che entra come Original nel catalogo Netflix.

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La maledizione di Bridge Hollow: una scena del film

Halloween si avvicina e come ogni anno sulle piattaforme di streaming e in sala cominciano a fiorire produzioni a tema, che cercano di sfruttare l'iconografica zucca e il canonico dolcetto e scherzetto ad uso e consumo di un pubblico appassionato di horror, sia questo più cupo e ricercato oppure tendente ad atmosfere comiche e leggere.

Come vi raccontiamo nella recensione de La maledizione di Bridge Hollow, il film si inserisce proprio in quest'ultima categoria e ci accompagna nella cittadina del titolo, considerata secondo un primato ribadito a più non posso dagli abitanti come la "cittadina più sicura degli Stati Uniti". Un detto che ben presto verrà messo a repentaglio durante la notte del 31 ottobre, con spiritelli e affini che metteranno a soqquadro la tranquilla comunità.

Casa nuova, vita nuova

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La maledizione di Bridge Hollow: un'immagine del film

La storia vede per protagonista la giovane Sydney, che si è appena trasferita da Brooklyn a Bridge Hollow insieme ai genitori. Il padre Howard, insegnante di scienze, è infatti stato assunto nella scuola locale e ha costretto l'intera famiglia a fare baracca e burattini e traslocare in quella nuova casa. Un cambiamento che Sydney non ha preso per niente bene ma che sembra superare dopo aver conosciuto alcuni compagni di scuola, fan del paranormale, con i quali ha cominciato subito a legare e spera di poter festeggiare con loro l'imminente notte di Halloween: l'intera cittadina sembra essere presa dallo spirito festivo e si sono organizzate grandi feste a tema.

Ma Howard, che tende a spiegare sempre tutto scientificamente, è contrario a tale celebrazione pagana e cerca di vietarla alla figlia, la quale decide però di disobbedirgli e finisce per scoprire come la dimora dove si sono trasferiti sia infestata dal fantasma di un certo Jack l'avaro. Dopo aver acceso una lanterna magica hanno inizio i guai, con Bridge Hollow che diventa teatro di fenomeni sempre più inspiegabili e spaventosi, in particolare le decorazioni che hanno preso vita e si sono trasformate in creature per niente benevole. Toccherà proprio a Sydney e Howard cercare di salvare la cittadina prima che sia troppo tardi.

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Una messa in scena sotto la media

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La maledizione di Bridge Hollow: una foto del film

Per il regista Jeff Wadlow sono ben lontani i tempi di Kick-Ass 2 e una produzione come La maledizione di Bridge Hollow non fa che confermarne ulteriormente la fase discendente, soprattutto per ciò che concerne il budget a disposizione. Nell'ora e mezzo di visione sono infatti ampiamente evidenti tutti i limiti di un'operazione che si adagia stancamente sull'ennesima riproposizione di topoi e schemi classici, in un'ottica da commedia più o meno demenziale, spruzzata da un marcato citazionismo e da battute e situazioni di bassa lega.

Non stupisce che nei panni del co-protagonista vi sia proprio Marlon Wayans, attore e comico che fin dagli esordi coi primi Scary Movie ha basato gran parte della propria carriera su una verve parodistica e irriverente e che qui è di nuovo al centro di interazioni paradossali con creature ultraterrene, siano queste ragni giganti o clown posseduti/impazziti di sorta.

Cose strane

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La maledizione di Bridge Hollow: una sequenza del film

Tutto è fortemente derivativo in fase di sceneggiatura: dalle app per smartphone che sarebbero in grado di rivelare la presenza di fantasmi alle canoniche biciclette (ri)sdoganate da Stranger Things, dalla motosega che riporta alla mente il mitico Ash di Bruce Campbell alla seduta spiritica d'ordinanza, La maledizione di Bridge Hollow si affida ad un immaginario ben più che risaputo e stra-abusato, senza far nulla per provare a dire la sua con sortite originali.

Si cerca costantemente di forzare la risata a tutti i costi, ma il risultato è un amalgamo di gag e battute poco ispirate che si trascinano prive di emozioni e divertimento fino allo scontato epilogo. E questo nonostante il buon carisma, spaccone al punto giusto nonostante la giovane età, di Priah Ferguson, conosciuta dal grande pubblico proprio per il ruolo di Erica nella sopraccitata serie dei Duffer Brothers: volto e talento sprecati in un cast di comprimari per gran parte anonimo.

Conclusioni

Come vi abbiamo raccontato nella recensione de La maledizione di Bridge Hollow, il film Netflix è ambientato in quella che dovrebbe essere la città più sicura degli Stati Uniti ma che durante la notte di Halloween diventa luogo infestato da spiriti e affini. Un horror comico che non spaventa e non diverte, limitandosi all'ennesimo riciclo in chiave leggera e farsesca dei vari topoi del filone, con la presenza di Marlon Wayans a suggellare l'esilità di un'operazione con poco cuore e ancor meno idee.

Movieplayer.it
1.5/5
Voto medio
3.2/5

Perché ci piace

  • Priah Ferguson, già in Stranger Things, ha carisma e veste bene il ruolo della protagonista...

Cosa non va

  • ...in un cast che non eccelle, a cominciare dalla co-star Marlon Wayans.
  • La sceneggiatura ricicla un abusato immaginario di genere, senza far ridere né spaventare.