Vivere a mille, vivere di reputazione, vivere con la spocchia impressa di essere i migliori. Intorno, però, c'è ben altro. Bisogna fare attenzione, anche se hai tutto. In un attimo, infatti, anche la vita all'apparenza perfetta può trasformarsi in una sorta di purgatorio. Un purgatorio, però, che può far scoprire lati che non si conoscevano, e che anzi potrebbero riavvicinare ad un certo equilibrio emozionale. Lo sceneggiatore Pietro Seghetti, su soggetto di Anna Mittone ed Eleonora Fiorini, mette insieme la storia dietro La Fortuna di Laura diretto Alessandro Angelini, film tv che fa parte della riuscita collana Rai Purché finisca bene, giunta alla sesta edizione (gli altri titoli del 2022 sono Diversi come Due Gocce d'Acqua, Se mi Lasci ti Sposo e Una scomoda eredità), e in onda ogni giovedì di dicembre in prime time su Rai Uno (i titoli poi sono disponibili su Rai Play).
La serie di film in questione, infatti, si sofferma proprio sugli aspetti più emotivi, romantici e semplici, adatti per una visione in totale relax che, però, non rinuncia alla qualità. Qualità interpretativa, cornici inusuali (qui siamo a Trieste, dalla luce unica e dai riflessi meravigliosi), una buona regia, e una certa sincerità produttiva che rende nobile e lodevole la produzione. In La Fortuna di Laura (così come per gli altri titoli) non c'è sovrastruttura, e la costruzione è in linea con un'atmosfera generale che vorrebbe suscitare nello spettatore leggerezza, essenzialità e, perché no, uno spicchio di felicità a buon mercato.
Prospettive ribaltate
A proposito di mercato: la trama de La Fortuna di Laura ha per protagonista proprio Laura Trabacchi (Lucrezia Lante della Rovere). Dallo sguardo torvo e dall'acume per gli affari, è un'arredatrice di successo con una figlia (un po' viziata), Emma (Ilaria Rossi), che studia a Londra e prende in affitto un appartamento a Chelsea. La donna, fin troppo sicura di sé, fa il classico passo più lungo della gamba. Sbaglia il tiro e, per capriccio più che per sentimento, seduce Giorgio (Roberto Zibetti), ossia il marito della sua cliente più importante nonché una delle figure più influenti di Trieste. Quando viene scoperta, Laura in un sol colpo perde tutto: la meravigliosa casa, il lavoro, la preziosa reputazione. Deve ricominciare, ma come? E sua figlia, che le chiede supporto economico per gli studi? Cosa dirle? Ad aiutarla, la sua ex domestica Agnese, che già condivide la casa con il fratello Fabrizio (Andrea Pennacchi) da poco separato. Laura (Emanuela Grimalda), come mai prima, deve smettere di raccontarsi frottole e accettare la realtà per quella che è, tanto che intraprende il lavoro della colf per sostituire l'infortunata Agnese. Una prospettiva totalmente diversa, che le farò rivedere i suoi presupposti e i suoi valori. Anche perché, come nelle migliori favole, scatta l'amore (vero) con il ruvido Fabrizio...
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Un buon cast e nuove consapevolezze
Ecco, la favola. La traccia del format Purché Finisca Bene è proprio l'aspetto fiabesco e garbato, potremmo dire quasi soffice. Il bravo Alessandro Angelini costruisce una specie di Cenerentola al contrario, perde tutto ed è costretta a ripartire. All'apparenza potrebbe essere l'incubo di tutti, eppure l'apertura verso qualcosa che non si conosce (che sia un lavoro, un sentimento, una dimensione) può essere la scintilla che aspettavamo capace di riaccendere un motore ingolfato. Non avere più nulla da perdere, allora, è la metafora precisa per la catarsi della protagonista, archetipo di una certa commedia attenta a fotografare la credibilità prima che la risata.
Certamente, ne La fortuna di Laura si ride e si sorride, gli umori sono limpidi e ogni nevrosi, come idea vuole, si risolve nel migliore dei modi. Il ritmo, tra l'altro, allungato in quasi due ore (sono troppe per un film tv), lo regge il lavoro svolto dal cast: dietro Lucrezia Lante della Rovere, in un ruolo che sembra scritto apposta per lei, c'è la sempre efficace Emanuela Grimalda e un fuoriclasse come Andrea Pennacchi. Un terzetto mica male, in cui si mischia irriverenza, fragilità, emotività. Tutti e tre alle prese con una prospettiva che non credevano possibile, e che affrontano con coraggio e con necessaria consapevolezza. Questo è La Fortuna di Laura, un (altro) innocuo e gradevole film tv, in pieno stile Purché Finisca Bene.
Conclusioni
Altro giro e altro titolo per il format Rai Purché Finisca Bene. Questa volta i protagonisti, in parte, sono Lucrezia Lante della Rovere e Andrea Pennacchi, in un film tv dalle buone vibrazioni e dalla buona regia. Ma, concludendo la recensione de La Fortuna di Laura, rimarchiamo quanto ci sia troppa linearità nella sceneggiatura, tra l'altro allungata nella parte centrale.
Perché ci piace
- Lucrezia Lante della Rovere e Andrea Pennacchi.
- Le good vibes tipiche del format.
- Una buona regia.
Cosa non va
- Una certa linearità che non prevede picchi.
- Dura troppo.