L'altare, la sagoma scontornata di lei che si avvicina in lontananza percorrendo la navata centrale della chiesa, lui che allenta il nodo della cravatta, poi un flashback che fa ripartire tutto, con tanto di loop temporale che dà a questa commedia romantica il giusto pizzico di incanto. Marco Martani, prolifico sceneggiatore di molti film di Fausto Brizzi e degli storici successi natalizi, torna alla regia quasi quattordici anni dopo il suo esordio con Cemento armato, ma questa volta sceglie una storia dai toni leggeri e surreal, come potrete leggere nella recensione de La donna per me, che portano lo spettatore ben lontano dalle atmosfere noir del suo primo film. Dopo il breve passaggio in sala (dal 4 al 6 aprile) La donna per me arriva dal 23 maggio su Sky Cinema e possiamo parlare di una scommessa vinta.
Fantasy, multiverso e grande amore
L'escamotage degli universi paralleli non è certo nuovo nel mondo della commedia, basti pensare ad un illustre capostipite come Ricomincio da capo, ma anche ai predecessori più recenti dal sentimentale Questione di tempo allo psichedelico Palm Springs. Ne La donna per me Marco Martani usa lo sliding doors per precipitare il protagonista e il pubblico in un viaggio nel mondo delle seconde possibilità ricco di svolte inaspettate e utili a riscoprire il sapore delle piccole cose.
Andrea (Andrea Arcangeli) ha trent'anni, fa l'architetto in uno studio associato con un capo megalomane e maschilista, una vita ordinaria e senza troppe giravolte, la maggior parte della quale trascorsa in coppia con Laura (Alessandra Mastronardi), grafica conosciuta ai tempi dell'università e ora sua futura moglie. Ma alla vigilia del matrimonio Andrea non è più così convinto di aver fatto la scelta giusta, mentre i dubbi su cosa sarebbe potuta essere la sua vita se avesse preso decisioni diverse si acuiscono durante l'addio al celibato che assume contorni quasi profetici:
"Vorrei svegliarmi domattina e non essere dentro questo incubo", è l'ultima battuta pronunciata da un Andrea pensieroso e sofferente prima di essere catapultato in un interminabile loop temporale: da quella sera infatti si risveglierà sempre la mattina dell' 11 aprile, il giorno del suo matrimonio, ma in una vita diversa (quella tanto desiderata) e con accanto una donna differente, che non è mai Laura. Una carrellata di universi paralleli in cui Andrea sperimenterà le mille declinazioni di sé, da single sciupafemmine a rapper di successo o avvocato in carriera; ogni volta però finirà per sentire la mancanza di Laura, e allora la cercherà e se ne innamorerà di nuovo. Per la legge del contrappasso più sarà distante, più gli mancherà: all'inizio Andrea è solo un suo amico, poi un conoscente e alla fine un completo estraneo. Scoprirà così che Laura è la donna della sua vita, ma non sa ancora come rompere l'incantesimo e uscire da quel corto circuito temporale che lo porta sempre più lontano da lei.
Le migliori commedie italiane recenti
La commedia romantica
Se l'idea di fondo è quella della commedia degli equivoci, nel suo complesso il film si rivela un fantasy condito dal racconto romantico. Niente situazioni grottesche o inverosimili, il tono, le ambientazioni e le atmosfere seguono i colori e le suggestioni del reale. Il viaggio del protagonista si trasforma così in un cammino di formazione sentimentale, un'esplorazione degli infiniti "what if" della vita per tornare sempre al punto di partenza, che in questo caso ha il volto di Laura: l'amore grande che non ha bisogno di capitomboli o colpi di scena, perché sta tutto negli inciampi, nei piccoli rituali quotidiani, nei tic riconoscibili anche quattro vite dopo o nelle buffe facce di lei.
Il tutto si accompagna alle interpretazioni misurate e mai sopra le righe del cast, da Andrea Arcangeli, personaggio quasi donchisciottesco che si carica l'intero film sulle spalle, ad Alessandra Mastronardi, una Laura dolcissima, distratta, a tratti goffa, fino al variegato gruppo di amici del protagonista: Stefano Fresi, lo sposato, Eduardo Scarpetta, il single incallito, e Francesco Gabbani, il divorziato, promosso a pieni voti in questa sua prima volta al cinema e autore di uno dei brani della colonna sonora. Peccato non ci sia stato il tempo per dare più spazio a questa sgangherata combriccola; a riempire il cuore rimangono le suggestioni della cara vecchia commedia sentimentale d'oltreoceano, che rimane uno dei principali puti di riferimento.
Conclusioni
Concludiamo la recensione de La donna per me ribadendo quanto affermato fino a ora. Marco Martani firma una romcom godibile, capace di raccontare attraverso l’artificio del loop temporale una storia romantica, un viaggio tra i sentimenti e il sapore delle piccole cose. La commedia degli equivoci rimane sullo sfondo in perfetto equilibrio con il fantasy.
Perché ci piace
- Una commedia degli equivoci che riesce a mettere insieme fantasy e romanticismo.
- L’escamotage del loop temporale che precipita il protagonista in una serie infinita di vite possibili.
- Gli interpreti, tutti all’altezza dei ruoli assegnati e al servizio della storia.
Cosa non va
- Forse un maggiore sviluppo della dimensione corale del film avrebbe giovato.
- Inevitabile cadere nella riproposizione di alcuni cliché tipici della romcom.