La colonna sonora di The Departed

Una soundtrack Anni '60-'70 per il film di Scorsese 'The Departed', con brani di Rolling Stones e Pink Floyd e un tema principale con sonorità folk suonato dai Dropkick Murphys.

Dopo la trionfale serata degli Oscar 2007 dove finalmente Martin Scorsese ha ricevuto i riconoscimenti attesi da una vita, approfondiamo la colonna sonora del film che ha portato a casa quattro statuette, risultando il più premiato dell'anno.
Indubbiamente chiunque abbia avuto modo di vedere la pellicola sarà rimasto colpito da una canzone in particolare, quella 'Comfortably Numb' che chiudeva il terzo lato del vinile di The Wall (1979), una delle ultime felici composizioni uscite dall'incrocio magico delle quattro esperte mani di Roger Waters e David Gilmour, diventato uno dei cavalli di battaglia della tarda discografia dei Pink Floyd, ed oggi delle carriere soliste degli autori nelle rispettive esibizioni live.
In molti si saranno chiesti chi era l'esecutore del brano nel film ed in pochi avranno riconosciuto la voce di Van Morrison accompagnato da The Band, in una versione che fu eseguita nell'indimenticabile concerto che Roger Waters tenne a Berlino per festeggiare la caduta del muro, concerto immortalato in un doppio live pubblicato nel 1990 ed intitolato The Wall: Live In Berlin , dove in 'Comfortably Numb' Waters canta la propria parte e Morrison le parti di Gilmour.
Nel film la canzone fa da azzeccatissimo commento alla descrizione della crisi d'identità che colpisce Leonardo DiCaprio, nei panni di un poliziotto infiltrato negli ambienti mafiosi che si sente abbandonato a se stesso ed in balia di una situazione che rischia di diventare davvero troppo pericolosa.

Scorsese, classe '42, ovviamente ha infarcito il soundtrack di brani degli anni '60 e '70, tanto che, non fosse per i numerosi telefoni cellulari che compaiono anche troppo ripetutamente nel film, potremmo pensare sia stato ambientato proprio negli anni '70.
Purtroppo nel disco non compare (immaginiamo per problemi legati alle royalties) la stonesiana 'Gimme Shelter' che apre il film, ed è rimpiazzata da 'Let It Loose' originariamente su Exile On Main Street, anno di grazia 1972.
'Sail On, Sailor' fu invece incisa dai The Beach Boys originariamente per far parte dell'album del 1973 Holland, ma poi non finì nella tracklist originale e venne pubblicata solo come singolo qualche mese più tardi raggiungendo la top ten; oggi è considerata come una delle migliori canzoni dei Beach Boys post sixties ed uno degli ultimi capolavori rappresentativi del cristallino talento di Brian Wilson.

Un'altra band che in maniera degna può rappresentare i gusti musicali del sessantottino Scorsese è certamente quella degli The Allman Brothers Band, presenti con 'One Way Out', come del resto fa buona figura il rock blues di Roy Buchanan con 'Sweet Dreams'.
L'unica sorpresa è portata dalla presenza dei Dropkick Murphys, band celtica che produce un buon punk e che con 'I'm Shipping Up To Boston' (la storia è ambientata proprio nella capitale del Massachusetts) ha una parte cruciale nel commento sonoro del film.

Non va dimenticato che Martin Scorsese oltre ad essere un grande appassionato di musica ha partecipato come regista o come supervisore a molte pellicole focalizzate sugli ambienti musicali ed i suoi protagonisti.
Basti ricordare la regia per The Last Waltz, film documentario dell'ultimo concerto dei The Band, l'assistenza alla regia per il film concerto su Woodstock, la supervisione del montaggio per Elvis On Tour, la regia di Feel Like Going Home, film sulle radici afro del blues, o il recente No Direction Home, sui primi anni della carriera di Bob Dylan.
Senza dimenticare l'estrema attenzione per le colonne sonore, vedasi l'ottimo lavoro svolto da Peter Gabriel per L'ultima tentazione di Cristo, o la capacità (di Martin) di rilanciare nella seconda metà degli anni '80 l'allora stanco Eric Clapton grazie a 'It's In The Way That You Use It' presente nel soundtrack de Il colore dei soldi, e potremmo proseguire per ore analizzando le tracklist di tutti i capolavori del cineasta americano.
Ma siamo qui solo per festeggiare The Departed - Il bene e il male ed applaudire colui che finalmente può stringere a sé il sogno di qualsiasi regista.