La coda del Diavolo, Luca Argentero e Cristiana Dell'Anna: “La verità? Bisogna andare oltre l'informazione"

I due protagonisti, insieme al regista Domenico de Feudis, raccontano nella nostra video intervista il thriller targato Sky. E su un ipotetico sequel, "Le onde del mare sono come il male: non puoi fermarle...".

Luca Argentero, Cristiana Dell'Anna e il regista Domenico de Feudis

Un personaggio insolito, e coerente rispetto sé stesso. Un personaggio alla ricerca di una speranza. Al centro, la protagonista del film: la verità. Direttamente tratto dall'omonimo romanzo di Maurizio Maggi ecco La coda del diavolo, opera seconda di Domenico de Feudis con protagonisti Luca Argentero e Cristiana Dell'Anna. Come ne Il fuggitivo con Harrison Ford (con tanto di citazione!), Argentero è un secondino in fuga, ingiustamente accusato di un omicidio da lui (non) commesso. Parallelamente, c'è Fabiana, con il volto della Dell'Anna, giornalista che, coraggiosamente, segue le tracce di un caso molto più intricato.

La Coda Del Diavolo Luca Argentero Ph Credit Francesca Ardau
Luca Argentero ne La coda del diavolo

Disponibile su Sky e NOW, La coda del diavolo, sfrutta al meglio l'inusuale location, la Sardegna, per un tono oscuro che si riflette sulla scrittura che, volutamente, evita di dare allo spettatore dei punti di riferimento ben precisi. "Sembra un paradosso girare una caccia all'uomo su un'isola. Però la Sardegna è magica, e la natura è predominante", dice il regista. "C'è un'identità forte. Abbiamo girato d'inverno, con poca luce, tante location che dovevano rappresentare un certo limbo. Attraverso l'azione si riattiva poi lo scopo del protagonista, portato via da un auto isolamento".

La coda del diavolo: intervista a Luca Argentero, Cristiana Dell'Anna e Domenico de Feudis

La Coda Del Diavolo Cristiana Dell Anna Scena Ph Credit Francesca Ardau
Cristiana Dell'Anna nel film

Location inusuale, così come è inusuale la performance di Luca Argentero, capace di lavorare sul corpo e sull'umore. A tal proposito, l'attore, ha spiegato che "Ci sono tanti livelli interessanti nel film. Sono stato coinvolto molto prima rispetto alla sceneggiatura, che arriva da un libro. È un lavoro complesso. Siamo arrivati a girare una storia densa in novanta minuti, oggi che siamo abituati ai tempi lunghi della serialità. Dietro c''è una storia di personaggi ben definiti, e puntiamo all'intrattenimento puro. È stato uno stimolo, perché un ruolo così specifico non mi era mai capitato. C'è una cupezza particolare, sottolineata dal fatto che non rido mai nel film".

E prosegue: "Il film ha una storia pensata per strutturarsi in pochi giorni. La gradazione dei segni del personaggio, come la postura, hanno reso il lavoro interessante. In ogni scena i lividi aumentano, e i graffi continuano a sanguinare. Da attore è molto divertente poi affrontare certe coreografie, come il combattimento finale. Devo dire che involontariamente fare l'attore ti fa sincronizzare con il tuo personaggio, e questo mi fa guardare con soddisfazione al risultato".

La coda del diavolo, recensione: la fuga di Luca Argentero in una Sardegna sospesa (e inusuale)

La verità come filo conduttore

Sul tema de La coda del diavolo, riflette poi Cristiana Dell'Anna: "Per Fabiana, il mio personaggio, c'è una missione verso la curiosità e la verità. Rappresenta la necessità della nostra società, ovvero andare oltre il pregiudizio, andando oltre la prima immagine. Invece, leggere tra le righe è fondamentale per smascherare il pregiudizio. Bisogna evolversi".

La Coda Del Diavolo Luca Argentero Scena
Un inedito Luca Argentero

Se il pregiudizio, in parte, muove la fuga del protagonista verso la verità, l'attrice intelligentemente confida che "Con il pregiudizio ci sono nata, sono donna. Devo conviverci. Ci sarà sempre qualcuno che ti dirà: "non sai fare le cose". Chiaro però è stancante, ti senti disarmata. La mia scappatoia è stato il cinema, affidandomi al giudizio del lavoro. Ho creato un'identità. Poi a volte non mi piace, ed è impossibile piacere a tutti. Questo mi porta però a rafforzare la fiducia in me".

Ancora, Cristiana Dell'Anna, dice poi a Movieplayer.it quanto il giornalismo, oggi, sia cambiato: "Si può fare affidamento al giornalismo, anche se è cambiata. Leggo molto i giornali. La ricerca della verità è parte del mestiere. Poi bisogna vedere che tipo di verità viene fuori, eticamente e professionalmente parlando".

A chiudere, invece, una suggestione che arriva dallo stesso Luca Argentero: "Il sequel? Perché no. La fine è chiara: il male non lo puoi sradicare. Una considerazione noir, e un invito ad un potenziale sequel".