L'Uomo Lupo settant'anni dopo
La vita del sonnolento paesino vittoriano di Blackmoor, poco distante da Londra, non è più tranquilla come Lawrence Talbot l'aveva lasciata. Dopo un'infanzia difficile e la tragica morte della madre in una notte di luna piena, Lawrence viene spedito dal padre in un manicomio minorile e poi in America a studiare dove viene cresciuto da uno zio. Dopo decenni trascorsi a cercare di ricostruire un'esistenza serena sui pochi ricordi felici che rimangono del suo passato, Lawrence torna a Londra da attore di fama mondiale dopo aver ricevuto una lettera da Gwen, promessa sposa di suo fratello, che chiede il suo aiuto per riuscire a scoprire la sorte dell'amato, scomparso nel nulla ormai da giorni. Le preoccupazioni della donna sono fondate perchè da tempo nei boschi circostanti la tenuta di famiglia si aggira un misterioso assassino assetato di sangue che semina terrore e morte, sulle cui tracce c'è già anche Scotland Yard. L'amore per il fratello minore e la voglia di scoprire chi o cosa si nasconda dietro queste innumerevoli nefandezze, spinge Lawrence a tornare a casa e a confrontarsi con suo padre e con ricordi che non avrebbe mai voluto rivangare. Durante una notte di luna piena decide di fare una passeggiata di ricognizione nel bosco abitato da una carovana di gitani, accusati in un primo momento di essere la causa della carneficina, e nel tentativo di salvare qualche vita umana dalle grinfie della bestia, Lawrence viene aggredito e morso al collo. La ferita che avrebbe ridotto in fin di vita chiunque altro guarisce però in maniera stupefacente destando non pochi sospetti tra gli abitanti del villaggio. In realtà Lawrence Talbot non è stato solo morso ma anche contagiato irrimediabilmente da quella creatura a metà tra l'uomo e il lupo, e nelle notti di luna piena non potrà esimersi dall'abbandonarsi alla sua natura di cacciatore. Braccato dalla polizia, dalle ronde degli abitanti ma protetto strenuamente da Gwen, che nel frattempo si è innamorata follemente di lui, Lawrence proverà a lottare contro la sua stessa natura e contro le radici dell'odio che hanno fatto breccia nel suo cuore sin da quando era ancora un bambino.


Supportato dal lavoro del monster-maker più famoso di Hollywood Rick Baker, sei volte premio Oscar e padre putativo del licantropo più agghiacciante della storia del cinema protagonista del capolavoro 'londinese' di John Landis, Wolfman rilancia i lupi mannari cinematografici omaggiando, grazie all'abilità visiva e narrativa di Joe Johnston, sia la tradizione gotica che l'horror puro, aggiungendo quello che non può mancare in un action moderno: violenza, sangue, ritmo e sentimento.
Litri e litri di sangue che schizzano ovunque, budella al vento, decine di teste e braccia strappate via ai legittimi proprietari, Wolfman assolve al suo compito dal primo all'ultimo minuto divertendo, spaventando e raccontando una storia d'altri tempi attualizzandone il contenuto, anzi usandolo come metafora sulla diversità e sull'amore, mostrando come dall'Ottocento ad oggi le cose non siano poi troppo cambiate. Siamo infatti di fronte ad una favola nera che racconta di una società chiusa in se stessa che non accetta la diversità né la natura umana nella totalità delle sue accezioni.

(Per ulteriori approfondimenti su Wolfman, segnaliamo l'intervista al cast, e le interviste a Del Toro e alla Blunt)
Movieplayer.it
3.0/5