Kundun: la nostra recensione del blu-ray

Il film di Scorsese arriva in alta definizione con un'edizione purtroppo non convincente. Il video potenzialmente ottimo è penalizzato dal DNR. Audio sufficiente, scarsi gli extra.

Pur non essendo certamente tra i film più famosi di Martin Scorsese, Kundun conserva comunque un indiscutibile fascino, soprattutto dal punto di vista visivo. Forse il regista americano, nel raccontare una realtà tanto lontana dalla sua Little Italy a New York, non è perfettamente a suo agio e l'opera resta sempre un po' fredda, ma lo stile del maestro emerge comunque in maniera inequivocabile e il film resta decisamente interessante.

Kundun è in pratica un altro nome del Dalai Lama del Tibet, ovvero il capo temporale, spirituale e politico del popolo tibetano e, secondo la tradizione buddista, la reincarnazione del Buddha della Compassione. Nel film, ambientato nel Tibet del 1937, un bambino di appena due anni viene riconosciuto da un gruppo di monaci come la quattordicesima reincarnazione del Buddha della Compassione, ovvero il successore del tredicesimo Dalai Lama morto nel 1933. E' destinato a diventare la guida spirituale dell'intero paese ma, a 24 anni, è costretto a ritirarsi in esilio in India per fuggire alle persecuzioni della Repubblica Popolare Cinese guidata da Mao Tse-Tung.

Video "plasticoso" a causa del DNR

Una scena di Kundun
Una scena di Kundun

Kundun è arrivato ora in alta definizione con un blu-ray targato Pulp Video e distribuito da CH Homevideo. Purtroppo il video riserva notizie più cattive che buone. Se il riversamento sembra essere stato eseguito in maniera ottima, con un alto bitrate, compressione invisibile, buon dettaglio e fedeltà all'abbagliante e ricchissimo croma del film, bisogna invece ammettere che a non convincere è il master targato Studiocanal che in pratica è lo stesso della già non convincente edizione tedesca. Il problema più rilevante è un utilizzo notevole, seppur a sprazzi, di DNR, che ha fatto praticamente sparire la grana naturale e ha piallato le immagini fornendo al quadro una spiacevole sensazione plasticosa e artificiale, con incarnati a tratti cerosi e figure quasi ritagliate. Un aspetto amplificato anche da un saltuario utilizzo di edge enhancement che provoca qualche alone di troppo attorno alle figure. Un vero peccato, considerato il valore visivo del film.

Una scena di Kundun
Una scena di Kundun

Audio sufficiente, deboli gli extra

Non esaltante neppure l'audio. La traccia originale è infatti riprodotta in un semplice dolby digital 2.0 che risulta comunque dotato di un coinvolgimento maggiore rispetto al modesto dolby digital italiano multicanale, che oltre a essere registrato a un livello molto basso è dotato di scarsa spazialità. Se l'apertura laterale è dignitosa, l'asse posteriore resta invece praticamente muto, nonostante le potenzialità sonore del film siano ben altre. In ogni caso la traccia è pulita e l'ascolto resta sufficiente. Male gli extra, visto che sono presenti solamente un trailer e una galleria fotografica.