Storia di resistenza, storia di coraggio, storia di sacrificio. Ma anche una storia di trionfi, di emozioni, di "ritorni a casa". E l'abbiamo detto tante volte: lo sport, al cinema o in tv, che sia una serie, un film o un documentario, funziona sempre. Un paradigma perfetto, l'esempio massimo dello storytelling. Come avviene in Karate-do: Il Cammino di Sandra Sánchez, docufilm che ripercorre il percorso della "migliore karateka nella storia del kata femminile". Il documentario, disponibile in esclusiva su Rakuten Tv, porta in scena i punti focali della vita umana e sportiva di Sandra Sánchez: dopo aver lasciato l'attività agonistica per assistere sua madre malata, ha intrapreso un viaggio in Australia che le ha permesso di ripartire. E di vincere.
Il ritorno a casa, poi, è stato un susseguirsi di vittorie, sempre con il supporto dell'allenatore (e poi marito!) Jesús del Moral. "La prima volta che ho visto il documentario è stato su un telefono", racconta una sorridente Sandra Sánchez a Movieplayer, collegata via Zoom. "Non potevo credere che fosse la mia vita in un documentario. Ma qualche settimana dopo ero al cinema, qualcosa di incredibile. Da un lato non riesco a credere di essere la protagonista di un documentario, dall'altro cerco condividere la mia storia con più persone possibili".
"Non c'è successo senza allenamento"
Il documentario, classico nella struttura, e appassionato nella sostanza, ci porta alla scoperta dei luoghi che hanno segnato la carriera di Sandra Sánchez: da Talavera de la Reina, dove è cresciuta, fino a Dubai, dove ha vinto il suo ultimo campionato mondiale, per arrivare a Tokyo: il Giappone, oltre essere patria del Karate, l'ha portata a vincere la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020. "In tutte le interviste le persone mi chiedono dei diversi Paesi. Per me, l'Australia è il Paese migliore di tutti. L'Australia è bella, la gente è molto gentile e ci sono molte culture diverse, si gioca in spiaggia, e si possono fare molte cose diverse all'aperto perché le persone amano lo sport. Adoro la vita fuori casa. Certo, il posto migliore dopo la Spagna, naturalmente", spiega la karateka.
Sette volte consecutive campionessa europea, nonché campionessa mondiale dal 2018 al 2021, Sandra Sánchez ricorda così la vittoria alle Olimpiadi: "È come una bomba. Sono molte sensazioni diverse, allo stesso tempo, che si accumulano. Ma in realtà si può godere al 100% solo dopo. Perché tutto è troppo, anche dopo pochi giorni. È come se io piangessi, sorridessi, mischiando tutto in un solo momento. Forse ora, uno o due anni dopo, mi godo di più quella sensazione perché posso guardare il video della vittoria, e prendermi davvero il tempo per sentire tutto lentamente...".
A proposito delle olimpiadi, che in Karate-do: Il Cammino di Sandra Sánchez occupano uno spazio narrativo importante, la campionessa dice che_"Le Olimpiadi sono un grande sogno per tutti gli atleti, ma dobbiamo essere consci che è un percorso molto difficile. I sogni non si avverano solo perché si crede nei propri. I sogni si realizzano perché si lavora molto ogni giorno. Anche quando si è stanchi, anche quando si è tristi, anche quando tutto è contrario. Dovete allenarvi, allenarvi e allenarvi e non arrendervi mai perché l'obiettivo è un percorso molto lungo. Ma, naturalmente, in questo modo si cresce come una persona. Nel mio caso, come Karateka e come persona"_.
"Bisogna sorridere alla vita"
Tra le più grandi atlete spagnole, Sandra Sánchez riflette con noi sul suo percorso: "Adesso vivo la vita giorno per giorno. Ora metto da una parte ogni momento della mia vita. Poi penso: "Oh, sono successe molte cose e la gente sa che la mia vita negli ultimi dieci anni è stata all'insegna dello sport". Ma la gente non sa che 20 anni fa la mia vita era molto difficile. Ho avuto una situazione molto difficile anche nella mia vita personale. Dovete vedere il documentario. Adesso sono più forte e cerco di sorridere e di vedere le cose belle della vita".
Se lo sport è una metafora perfetta, chiediamo all'atleta quale sia il suo film sportivo preferito "Mi piacciono i documentari sullo sport perché mi permette di scoprire storie, e poi molti atleti nella vita reale li conosco. È strano vedere un documentario su un tuo amico. Mi piacciono molti i film sportivi sulla ginnastica o sui campionati spagnoli. Penso a Campeones (titolo italiano Non ci resta che vincere, ndr.), un film molto bello".
Infine, Sandra Sánchez scherza su un ipotetico film di finzione incentrato su di lei "Penso prima a mio marito, Jesus De Moral, perché è il mio coach, ha fatto parte della formazione. Ha una parte molto importante in questo documentario e devo dire che in un film mi piacerebbe fosse interpretato da Tom Cruise! Gli somiglia... Chi vorrei che interpretasse ne? Non lo so, l'importante è che sia brava!".