I dinosauri sono una passione mai sparita dal cuore di chi scrive, per questo approcciarsi alla recensione di Jurassic World: Nuove avventure rappresenta uno dei momenti più felici di questo complicato 2020. È grazie a Netflix se possiamo tornare nel parco dei dinosauri in anticipo rispetto al terzo capitolo del franchise cinematografico, previsto per l'estate al netto di eventuali rinvii, con Dreamworks Animation e Ambiln alla produzione di una serie animata interessante sia per il mezzo espressivo scelto, sia per l'ambientazione.
Bentornati a Jurassic World
Jurassic World: Nuove avventure parte infatti da un'idea intrigante, quella di muoversi nella linea temporale della saga cinematografica rilanciata nel 2015 da Colin Trevorrow e parallelamente al primo film. La storia prende le mosse dal giovanissimo fanatico di dinosauri Darius, che coltiva la passione e il sogno di una visita al parco da tanto tempo. Col padre prima, da solo ora. Proprio il ragazzo riceve l'invito alla fase beta del Camp Creataceous del titolo originale, un campeggio per adolescenti in cui ha modo, insieme ad altri giovani compagni d'avventura, di vivere dall'interno le attrazioni del Jurassic World... ma anche i pericoli relativi ai dinosauri liberi sull'isola.
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Ospiti del Camp Cretaceous
Se Darius è il punto di riferimento attorno a cui ruota la storia, e si nota dalla maggior attenzione in fase di scrittura sul personaggio, vario è il gruppetto di ragazzi che vive le (dis)avventure al parco insieme a lui: c'è Brooklyn, una giovanissima influencer popolare sui social, il ricco Kenji, la più rozza Sammy, lo sportivo Yaz e il fragile, ipocondriaco Ben. Un gruppo di giovanissimi coordinati da due operatori del parco che fanno loro da guida e balia nel corso delle giornate, Roxie e Dave, incapaci di sopperire alle mancanze del luogo in termini di sicurezza e impedire ai ragazzi di mettersi in pericolo.
I sei ospiti del campeggio e le due guide sono semplici ma efficaci, sia in quanto a scrittura - che li inserisce in caselle narrative ben definite -, sia per design. Così come è impagabile il cucciolo di ankylosauro che si unisce al gruppo. Pedine di una storia che si muove rapida e sfrutta la scansione degli episodi per aggiungere di volta in volta difficoltà e pericoli. Una progressione a livelli che permette agli autori di portarci in giro tra i luoghi e gli animali noti del Jurassic World che già abbiamo conosciuto su grande schermo, tra gita in girosfera, branchi di erbivori al pascolo e sanguinari carnivori.
Il fascino dei dinosauri
Proprio sul fronte dinosauri ci sono le considerazioni più importanti da fare, visto che tutto il franchise non avrebbe senso senza di essi. Va subito detto che la resa degli animali in CGI è molto buona, per definizione dei modelli e per un'animazione fluida e d'impatto, con menzione speciale per i parasaurolofi luminescenti protagonisti di una scena suggestiva. Va ugualmente detto che parliamo di un immaginario dei dinosauri ormai superato, che fa storcere il naso soprattutto in presenza di alcune specie come i compsognatus: una scelta comprensibile e inevitabili, visto che questo è il look consolidato di questi animali nel mondo narrativo di Jurassic Park e Jurassic World, ma continuiamo a nutrire la segreta speranza di veder inserire alcune delle suggestioni che hanno stravolto la paleontologia negli ultimi vent'anni.
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Considerazioni che lasciano il tempo che trovano e non cambiano la capacità della serie di intrattenere e divertire il pubblico giovane, e non solo, con il suo ragionato mix di azione, sentimenti e disimpegno, andando ad ampliare un franchise forte con intelligenza. Tornare al parco dei dinosauri è sempre un piacere e basta ascoltare le prime note del tema di John Williams, rievocato dalle musiche di Leo Birenberg, per essere felici.
Conclusioni
Chiudiamo la recensione di Jurassic World: Nuove avventure esprimendo la stessa gioia dichiarata in apertura per un ritorno al mondo del franchise dei dinosauri e per il modo intelligente con cui lo fa la serie animata Netflix: riportandoci nella linea temporale dei film e muovendosi parallela a essi. Funziona il mix di azione, divertimento e sentimenti, che pecca solo di un’eccessiva semplificazione in alcuni passaggi… ma non è anomalo in una serie con un target giovane.
Perché ci piace
- L’idea, intelligente e intrigante, di muoversi parallelamente al Jurassic World cinematografico.
- Un cast di personaggi che rientrano in alcuni stereotipi, ma che funzionano per design e dinamiche.
- Il mix tra azione, divertimento e sentimenti, un marchio di fabbrica Amblin.
- I dinosauri. Sempre un’ottima motivazione per guardare un film o una serie…
Cosa non va
- … ma ci sarebbe piaciuto qualche primo passo verso un immaginario più aggiornato e moderno.
- L’eccessiva semplificazione nella risoluzione di alcune situazioni.