Una nuova serie teen è appena sbarcata su Netflix: Julie and the Phantoms è disponibile dal 10 settembre 2020 sulla celebre piattaforma streaming, andando ad arricchire l'offerta per ragazzi con una comedy musicale (ispirata ad un'omonima serie brasiliana) che vede tra i suoi registi Kenny Ortega, vincitore di un Emmy e già noto agli appassionati del genere musical per aver lavorato ad High School Musical e Descendets, entrambe serie di film di successo di casa Disney. Come approfondiremo meglio nella nostra recensione di Julie and the Phantoms questa serie sembra proprio ispirata a molte di quelle prodotte nella casa di Topolino anche se, in questo caso, il formato viene adattato e rivisto per rispettare le esigenze dello streaming e del pubblico che ne fruisce. La storia si dipana in 9 puntate da mezz'ora circa l'una, un numero esiguo se paragonato a quello di prodotti seriali simili, ma che introduce una storia che se avrà successo potrebbe accompagnarci per diverse stagioni.
Una trama che procede a ritmo di musica
Julie è una giovane ragazza che, nonostante ami la musica, dopo la morte di sua madre avvenuta un anno prima, non riesce più a suonare e comporre. Mentre è intenta a sgomberare lo studio di sua madre, nel catalogare le sue cose, trova un CD e decide di ascoltarlo. In quel momento tre ragazzi appaiono dal nulla e dopo più di un'attimo di spavento, la ragazza scopre che quelli sono i Sunset Curve, membri di una band degli anni '90 prematuramente scomparsi poche ore prima del concerto che gli avrebbe cambiato la vita. L'incontro con i tre fantasmi e la loro passione per la musica risveglierà qualcosa che dentro di lei era rimasto sopito dalla morte della madre, quel flusso creativo che le permetterà di nuovo di cantare e scrivere canzoni.
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Tra musical e comedy
Julie and the Phantoms è una classica serie teen: protagonista e comprimari si districano tra scuola e prime cotte ma, a garantire il giusto brio è, appunto, la musica. La componente musicale è il filo conduttore della trama, permette infatti di creare situazioni dando ritmo e carattere ad una serie che non presenta particolari sorprese. Però le esibizioni di Julie con la sua atipica band sono veramente ben curate e coreografate, così come sono messi in scena con cura i momenti di puro musical a cui viene affidato il compito di creare atmosfere e suggestioni, nonché esprimere stati d'animo, spesso anche piuttosto intensi, quali perdita e rimpianto. Piccolo effetto collaterale: le melodie proposte e le canzoni sono talmente orecchiabili che probabilmente non ve le toglierete dalla testa per un bel po'. Nonostante l'argomento centrale sia l'affrontare la perdita di una persona cara e i rimpianti che ne derivano, la serie rimane comunque un prodotto leggero e a bilanciare il peso del dramma arriva la componente sovrannaturale: la condizione di fantasmi crea più di una situazione esilarante che funziona bene mantenendo i toni tipici della comedy, garantendo un livello adatto anche agli spettatori più giovani. Questo anche grazie al cast che sa mantenere ottimi tempi comici nei momenti più divertenti che li richiedono e non ci stupiremmo se questo prodotto risultasse una piacevole visione anche per qualche genitore forzato al binge-watching dai propri figli.
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Cosa ci riserva il futuro
Arrivati agli ultimi episodi ci siamo immediatamente resi conto di una cosa: la stagione 1 di Julie and the Phantom sembra essere un lungo pilot. Nel corso delle puntate ci viene introdotto il personaggio di Julie, conosciamo la sua famiglia e i suoi amici, ci vengono presentati i Sunset Curve, ma delle loro storie, a parte per il personaggio di Luke, sappiamo molto poco. Molte sono anche le situazioni introdotte che vengono lasciate volutamente irrisolte fino a giungere ad un piccolo colpo di scena finale (che ovviamente non vi anticipiamo) e che ci sembra un chiaro segnale della volontà di realizzare una seconda stagione.
Non ce ne stupiremmo, perché la serie è piacevole, divertente, perfetta per un pubblico di ragazzi, tendenzialmente preadolescenti, che iniziano a definire se stessi e le proprie passioni, sperimentando per la prima volta tutti quegli elementi fondamentali alla crescita emotiva, tra dolori, piccoli dispiaceri e primi amori.
Conclusioni
Per riassumere la nostra recensione di Julie and the Phantoms possiamo tranquillamente affermare che con questa serie teen di Netflix è impossibile annoiarsi. I momenti musical e le esibizioni sono curate e ben coreografate, la prima stagione, pur sembrando un lungo pilot, intrattiene e diverte lasciando, però, diverse questioni irrisolte e un piccolo colpo di scena che lascia ben sperare per un seguito.
Perché ci piace
- Le esibizioni e i momenti di puro musical sono ben realizzati e coreografati.
- La storia perfetta per il suo pubblico: diverte e appassiona.
- I giovani elementi del cast che si destreggiano tra dramma e comedy.
Cosa non va
- Questa prima stagione sembra un lungo pilot e lascia molto in sospeso.