L'iconico videoclip Thriller, diretto da John Landis e interpretato da Michael Jackson, ritorna nelle sale in versione restaurata in 3D. Landis, autore del progetto insieme al Re del Pop, è tornato a Venezia per mostrare il restauro di uno dei video più celebri di sempre e illustrare il lavoro alla base del progetto. Il regista ha collaborato alla supervisione dell'intero processo durante il quale sono stati utilizzati i negativi originali in formato 35mm, provenienti dagli archivi di Michael Jackson, per convertirli seguendo la tecnologia più avanzata. A livello audio, si sono adeguate le musiche di Michael e la colonna sonora di Elmer Bernstein al formato 5.7, 7.1 e Atmos, in modo da poter offrire un'esperienza visiva di altissima qualità e portare nelle sale l'opera nel modo più aderente possibile ai desideri della star della musica e di Landis. L'effetto finale del restauro è un cortometraggio che valorizza alcuni degli elementi più amati e apprezzati di Thriller: le coreografie memorabili e la trasformazione degli interpreti in zombie e lupi mannari, mentre a pagare il prezzo del passaggio tra i due formati sono gli ambienti, in cui la profondità non sempre è resa nel migliore dei modi a causa di evidenti limiti tecnici della pellicola originale.
John Landis, entusiasta del risultato che definisce "fottutamente affascinante", spiega le ragioni alla base del restauro: "Sono talmente orgoglioso di Thriller che ho sempre voluto vederlo al cinema. All'epoca dell'uscita il film fu proiettato in sala solo due settimane e poi finì subito in tv. Così appena ho avuto l'opportunità ho detto 'Datemi i soldi e lo restaurerò riportandolo a come si deve vedere. Non ero contento della versione che circola su Youtube. Nel corso del restauro ho notato che le immagini erano ancora fantastiche, all'inizio non doveva essere in 3D, ma quando l'ho visto mi sono reso conto che la danza è migliorata moltissimo. Ho avuto accesso al film, ho remixato le tracce originali, ho usato la nuova tecnologia Atmos e trovo che il risultato sia affascinante".
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Michael Jackson in versione zombie ha fatto storia
In un'epoca in cui serie tv come Stranger Things o adattamenti come It cavalcano l'onda della nostalgia per gli anni '80, il restauro di Thriller torna a ridare nuova vita a uno dei cavalli di battaglia dell'epoca.
Eppure John Landis nega di aver voluto sfruttare la moda: "Non ho idea di cosa parli" commenta. "Ogni decennio le persone dimostrano di avere nostalgia per quello precedente, ma non credo che Thriller abbia a che fare con tutto questo. È un video che ha segnato un'epoca, come il suo protagonista. All'epoca MTV non passava video di artisti di colore, ma dopo il successo dell'album Thriller la casa discografica li ha minacciati così hanno trasmesso Billie Jean".
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Parlando della sua collaborazione con Michael Jackson, Landis ricorda la persona dietro l'artista. "Quando ci siamo conosciuti Michael aveva 24 anni, ma sembrava che ne avesse 18. Sembrava un ragazzino, eppure era il migliore, era determinato, possedeva un'etica sul lavoro unica. Michael era gioioso, sembrava un bambino eppure non ha mai avuto un'infanzia. Sul set ho avuto uno splendido rapporto con lui". Il regista ricorda che è stato proprio Michael Jackson a volerlo fortemente alla regia del video. "Dopo aver visto Un lupo mannaro americano a Londra, Michael ha avuto l'idea di girare un video di Thriller in cui subiva una metamorfosi, voleva diventare uno zombie. Con lui Rick Baker ha fatto un lavoro fantastico. Dall'album, record di vendite, erano già stati fatti due ottimi video, Bille Jean e Beat It. Non c'era bisogno di realizzare un altro video, ma Michael ci teneva per vanità personale e siccome la casa discografica si è rifiutata di finanziarlo lui ha fatto tutto da solo. Così mentre mi trovavo a Londra mi ha chiamato alle tre di notte offrendomi un lavoro".
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Essere la pop star più celebre al mondo? Un dramma!
Nonostante qualche piccola disavventura finanziaria occorsa col secondo video realizzato per Michael Jackson, Black or White, John landis ha solo parole di affetto nei confronti del Re del Pop. "Quando sono tornato a lavorare con Michael nel 1991 era tutto diverso. Thriller era mio, mentre questo era un lavoro su commissione. Abbiamo avuto un disaccordo economico. So bene che essere una celebrità non è semplice, ma essere la persona più famosa al mondo è assurdo. Dopo Thriller siamo andati a Disneyworld per fare una foto con Michael e Mickey Mouse. È stata l'unica volta nella vita in cui mi sono davvero spaventato. Ci trovavamo in mezzo a un prato circondato da una catena con il fotografo e un addetto alla sicurezza del parco. Quando i visitatori si sono accorti della presenza di Michael migliaia di persone ci hanno circondato. Non riuscivamo a vedere la fine della massa di persone che urlavano e piangevano. Mi sembrava di essere ne Il giorno della locusta. Stavamo lì io, il fotografo, Mickey Mouse e l'addetto alla sicurezza a farcela sotto, mentre Michael salutava e agitava la mano tutto tranquillo. È apparsa una limousine a salvarci e mentre la folla circondava la vettura io temevo che qualcuno si sarebbe fatto male, ma Michael ha continuato ad agitare la mano sorridendo dal sedile. Come si può vivere così?"
Il ricordo di Landis va al giorno della morte di Michael Jackson: "Stavo partendo per Londra. La macchina che ci doveva portare all'aeroporto si è fermata davanti casa mia e nel frattempo sono arrivati tre camion tv. Non avevo idea di cosa stese succedendo, ma l'autista mi ha detto che Michael era morto. È stato scioccante, è stata una tragedia per la famiglia, gli amici e il mondo. Era un grande performer. Ero sconvolto, ancora oggi sono colpito da questa perdita. Ho voluto migliorare Thriller anche perché è così bello rivederlo gioioso e felice, intento a fare quello che sapeva fare meglio". La collaborazione col Re del Pop è stata un'esperienza unica per Landis, ma c'è un artista contemporaneo con cui vorrebbe collaborare oggi? Il regista risponde sornione: "Ci devo pensare su. Richiedimelo domani".