Una delle nuove serie più attese, in questa nuova stagione televisiva, è Jane the Virgin, coloratissima comedy in salsa latina targata CW che riprende temi e situazioni di Juana la Virgen, soap colombiana del 2002 nella quale una ragazza fermamente intenzionata a mantenersi vergine fino alle nozze scopre di essere stata fecondata per errore e quindi di essere incinta, con tutte le conseguenze del caso.
Jane the Virgin si differenzia dalla soap alla quale si ispira perché esaspera le situazioni e gli intrecci da telenovela per realizzarne una parodia giocosa e ricca di colore, ma soprattutto di riferimenti pop all'universo dei drammi televisivi a puntate, che anche in Italia hanno il loro pubblico affezionato. Gina Rodriguez è adorabile nei panni della protagonista, una ragazza latina che cerca di vivere la sua vita stando attenta a scansare tutte le potenziali insidie che possano mandare all'aria il suo futuro. Insomma, una gran brava ragazza, fissata con la verginità - ma c'è un motivo e lo scopriamo subito - a cui piacciono i sandwich grigliati al formaggio, le telenovele e il suo fidanzato, Michael.
La trama
Sin da quando Jane Villanueva era piccola, sua nonna Alba ha cercato di farle capire l'importanza di mantenersi vergine fino alle nozze: per lei la donna è come un candido fiore di magnolia, se lo stringi tra le dita si rovina e non torna più come prima. Anni dopo, quel fiore è incorniciato nella camera di Jane ed è lì, con i suoi petali rinsecchiti, a ricordarle che dopo aver fatto sesso con un uomo non si torna più indietro. Un po' come è successo a sua mamma Xiomara, che rimase incinta da ragazza e decise di portare avanti la gravidanza pur non essendo pronta ad affrontare un evento così importante. Ma le raccomandazioni della nonna, gli esempi e i fiori bianchi servono davvero a poco se il destino decide di giocarti un bello scherzetto. Anche una semplice visita ginecologica di controllo può cambiarti la vita, soprattutto se la dottoressa è distratta da problemi personali - e probabilmente anche è anche alcolista - e ti scambia per un'altra paziente che ha prenotato un'inseminazione artificiale. La faccenda si complica perché il campione di seme non appartiene ad un donatore anonimo o uno sconosciuto, ma a Rafael Solano, il nuovo titolare dell'hotel in cui Jane lavora come cameriera.
Cosa ci è piaciuto di questo episodio
La vie en rose
L'errore umano che dà il via alla travagliata vicenda personale di Jane è uno di quelli che possono capitare a chiunque - certo, è raro, ma di storie del genere se ne leggono spesso sui giornali - quello che rende deliziosamente incredibile questa storia è l'intreccio. Ma d'altronde se dopo aver fatto un test di gravidanza - e il risultato è inequivocabilmente "rosa" - la tua vita sta per trasformarsi in una telenovela, una di quelle che hai sempre visto da spettatrice, l'intreccio è un obbligo: non solo Rafael è il datore di lavoro di Jane, ma in passato tra i due c'è stato un flirt che non ha avuto seguito. Adesso è sposato con una mangiauomini antipatica, avida e calcolatrice che ha tentato di farsi inseminare (a insaputa di Rafael) per incastrarlo a dovere. Jane potrebbe anche decidere di abortire e lasciarsi alle spalle questo episodio increscioso, e farebbe contento anche il suo fidanzato che non vuole costruirsi una vita con lei e il figlio di un altro, ma la provetta usata per la fecondazione per Rafael rappresenta per l'albergatore l'unica possibilità di diventare padre, visto che era stata affidata alla clinica prima che il ragazzo si sottoponesse ad un trattamento di chemioterapia, quando si era ammalato di cancro. Jane decide di portare avanti la gravidanza e di affidare il bambino a Rafael e sua moglie, convinta che crescerà in una famiglia felice. La ragazza però non sa che i Solano sono ai ferri corti, perché lui si è reso conto di aver sposato una sanguisuga. Ma se pensate che sia tutto qui l'intreccio, vi sbagliate di grosso, perché nella vita di Jane sta per arrivare anche suo padre, che non ha mai conosciuto...
Splash! Una sirena a Miami
La scena in cui Jane - suo malgrado - viene incaricata di servire champagne a bordo piscina nell'albergo in cui lavora, per giunta vestita da sirena con tanto di reggiseno a conchiglia. Basterebbe solo questo a farvi capire che ci troviamo di fronte ad una serie che fa del kitsch il suo motore principale. Ma se non siete ancora convinti...
Nel nome del padre...
Da una ragazza religiosa come Jane, nei momenti più difficili della sua vicenda, ci saremmo aspettati un confronto con Dio. Oppure con la Madonna o qualcuno dei tantissimi santi che affollano il Paradiso. E invece quando lei scopre di essere stata fecondata per errore, le appare il protagonista della sua telenovela preferita, il sorridente Rogelio de la Vega, elegantissimo nel suo abito lilla che la invita alla calma. C'è una cosa che però Jane non sa - e la sappiamo solo noi e Xiomara - Rogelio è suo padre!
Un cast tutto pepe
Abbiamo già detto che Gina Rodriguez è adorabile nei panni di Jane - una diciassettenne buona e generosa - ma accanto a lei ci sono anche Andrea Navedo che interpreta sua mamma, una quarantenne tutto pepe, simpatica, ma ancora immatura e ingenua, che vede nella figlia la manifestazione di un miracolo e lvonne Coll nei panni di nonna Alba, una donna che sente di aver fallito come madre e prova rimettersi in gioco come educatrice con sua nipote. Stereotipi da soap ai quali si aggiungono Justin Baldoni nei panni di Rafael e la bionda Yael Grobglas in quelli di sua moglie Petra. Tra scene madri, crisi isteriche (e mistiche) e schiaffoni, la telenovela è servita.
What's Next
Un po' ce lo aspettavamo e infatti ne abbiamo avuto la conferma: Michael cercherà l'aiuto di Petra, che è intenzionata a mettere le mani sul bambino. Chissà cosa escogiteranno per rendere la vita della protagonista ancora più difficile. Allo stesso tempo la mamma di Jane cercherà di convincere sua figlia a denunciare la ginecologa che l'ha fecondata per errore.
Conclusione
Un guilty pleasure avvincente, colorato e vivace che si lascia guardare con piacere, se non si hanno grandi pretese. E chissà che dopo un inizio così travolgente, ma "innocuo", la serie non mostri le sue carte vincenti.
Movieplayer.it
3.0/5