Io ti conosco, la recensione: se un film sul femminicidio è più di intenti che di risultati

La pellicola, presentata in anteprima al Festival del Cinema di Spello, è l'esordio alla regia di Laura Angiulli. Protagonista Sara Drago, che presto rivedremo in Call My Agent 3. Al cinema.

Un'immagine di Io ti conosco.

Di femminicidio e violenza sulle donne non si dovrebbe parlare solo in determinate occasione. Detto ciò, sono molte le opere che oggi arrivano al cinema (o in tv), provando ad illuminare un tema quanto mai attuale (veloce nota di cronaca: sono quasi 30 le vittime conosciuti negli ultimi dodici mesi, solo in Italia).

Io Ti Conosco Sara Drago Ludovico Fededegni Sequenza
Una sequenza del film

Dopo l'anteprima in concorso Festival di Spello, arriva al cinema Io ti conosco distribuito da Galleria Toledo in collaborazione con Cineclub Internazionale Distribuzione. Un'opera prima sperimentale - e particolare - che farà parlare di sé grazie alla presenza nel cast della brava Sara Drago, ossia la Lea Martelli di Call My Agent - Italia, di cui sono da poco iniziate le riprese della terza stagione. Peccato però che la pellicola non riesca ad andare oltre certi schemi.

Io ti conosco: un'opera prima di stampo teatrale, forse troppo

Io Ti Conosco Sara Drago Scena
Sara Drago in un'immagine

Fin dagli interessanti titoli di testa che con un montaggio alternato presentano pillole di vita quotidiana della vita della coppia protagonista e dell'evoluzione o involuzione del loro rapporto, appare chiaro l'intento della pellicola. Porre l'accento sul femminicidio e sulle devastanti conseguenze di questa realtà sulle vite di tante persone. Col passare del racconto, capiamo che l'attenzione di Laura Angiulli si volge anche sulle cicatrici indelebili che esso lasciano non solo sulle vittime, ma anche su chi rimane, in particolare i bambini.

Fondatrice e direttrice dal 1991 del Teatro Stabile d'Innovazione Galleria Toledo, storica sala teatrale napoletana dedicata all'esperienza nei linguaggi artistici del contemporaneo, la Angiulli si cimenta dietro la macchina da presa portando con sé molto del suo bagaglio teatrale. Una lunga esperienza che rende quest'opera prima qualcosa di vicino alla video arte. Probabilmente una scelta artistica volta ad esprimere il tumulto interiore della protagonista - ma dovremmo dire dei protagonisti, troviamo infatti nel cast anche Ludovico Fededegni, Alessandra D'Elia e Gennaro Di Colandrea - che la sua storia. Forse non la decisione più efficace, passando da un mezzo all'altro.

La forza di una protagonista

Io Ti Conosco Sara Drago Foto
Il mare ritorna nella pellicola

Dove Io ti conosco trova la propria forza è sicuramente nella sua protagonista, fin dall'evocativa locandina, che gioca tutto sul primo piano di Sara Drago, attrice dal talento eclettico che qui dimostra il proprio coinvolgimento artistico e la recitazione col proprio corpo nei panni di Nina. Ma non basta. Questo perché il risultato alla maggior parte del pubblico potrebbe risultare ostico e complesso da decifrare, pur lasciandosi guidare da sensazioni e sentimenti.

Io Ti Conosco Sara Drago  3
Il film-nel-film

Non aiuta nemmeno l'inserimento di un elemento meta-narrativo e meta-cinematografico da parte della Angiulli nella propria opera. Anche Nina infatti è una regista e sta finendo di montare il proprio lungometraggio, in cui la protagonista è a sua volta specchio di Nina, in bianco e nero, di matrice teatrale. I piani narrativi si sovrappongono e confondono, così come i ricordi della protagonista, che attraverso la gelosia prova a ricordare cosa è successo al marito Giulio mentre tenta una nuova strada d'amore con Francesco. Sullo sfondo un trauma infantile che potrebbe averla segnata a vita.

Io Ti Conosco Alessandra Delia Foto
Io ti conosco: Alessandra D'Elia in un primo piano

Forse, se invece l'intera pellicola fosse stata sviluppata come quel primo quarto d'ora sarebbe stato più incisiva, pur rimanendo più lineare. L'intuizione di raccontare stralci di un rapporto per mostrare gli attacchi passivo-aggressivi, i commenti sottesi e pungenti, le aggressioni verbali prima ancora che fisiche, risulta vincente, ma rimane appunto abbozzata in una mera intuizione. Visto il tema raccontato e visti gli eventi di cronaca a cui continuiamo ad assistere, forse servirebbero più storie d'impatto anche narrativo e non solo emotivo, per smuovere le coscienze e le menti.

Conclusioni

Io ti conosco è un film, a detta della stessa regista, che vuole essere un invito a riflettere sulla violenza di genere e sulle cicatrici che essa lascia a chi rimane. Una storia di lotta e resilienza. Peccato che rimanga tra le maglie dello schermo e non arrivi davvero al cuore dello spettatore, lasciandogli più delle suggestioni che una storia concreta da cui trarre spunto per provare a migliorare le cose nel mondo reale.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • La performance di Sara Drago, che dà tutta se stessa.
  • La scelta di ampliare il bacino del tema dal mero femminicidio.
  • Il montaggio iniziale…

Cosa non va

  • …peccato che il film non abbia inseguito quell’idea.
  • Suggestioni visive e uditive, da video-arte, meno efficaci al cinema.