Interstella 5555 e di quando i Daft Punk hanno campionato la nostra memoria

Il capolavoro firmato da Leiji Matsumoto torna in sala, ed è subito nostalgia per quell'epoca artistica (e umana) suonata da due rivoluzionari robot senza volto.

I Daft Punk versione animata

Oltre il cinema, oltre la musica, più in là verso l'eternità di una nota sincopata che batte senza fermarsi, sfiorando i nostri ricordi più belli. Interstella 5555: The 5tory of the 5ecret 5tar 5ystem torna in sala per un evento mondiale, ed è subito nostalgia. Quell'emozione dominate, certezza e rifugio. La nostalgia per un periodo meraviglioso, artisticamente e umanamente parlando. La voglia di sperimentare, di osare, di uscire fuori dagli schemi. La nostalgia per coloro che hanno scritto una delle più importanti pagine della storia della musica, fino a sciogliersi nel 2021, dopo aver rivoluzionato la concezione generale di cosa voglia di essere degli artisti. I Daft Punk come Mozart, come J.D. Salinger, come Caravaggio.

Daft Punk
I Daft Punk

L'idea di realizzare un lungometraggio animato è arrivata parallelamente alla produzione di Discovery. Era il 2000, le Torri Gemelle non erano ancora crollate, e il mondo, ignaro, stava per entrare in un'altra epoca dopo aver superato illeso il Millennium Bug. La musica, intanto, spingeva sui toni sempre più elettronici, rielaborando la dance e, di riflesso, assorbendo le inflessioni del pop, dominante negli anni Novanta. Nel film, secondo i robot parigini senza volto - Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter -, doveva essere mischiata la fantascienza con l'intrattenimento, elaborando inizialmente un film riottoso, e per questo ancora attuale: la ribellione, tramite emancipazione anche artistica, nei confronti del potere oppressivo.

Interstella 5555, questione di ricordi

Discovery Ablum Cover Daft Punk
La cover anime di Discovery

Tuttavia, un film live action, secondo il concept portato avanti dai Daft Punk e il direttore creativo Cédric Hervet, avrebbe in qualche modo contraddetto lo spunto musicale. Serviva qualcosa di molto più scenografico, che puntasse alla vera essenza dell'album Discovery, che risponde alle logiche del post-modernismo: puntare al presente, guardando ai ricordi. Lo script, allora, è volato nella futuristica Tokyo, sul tavolo di Leiji Matsumoto, l'autore di Capitan Harlock.

Interstella 5555 Foto Film
Interstella 5555: il concept visivo e musicale dei Daft Punk

La produzione, iniziata ufficialmente nel 2000 è durata tre anni, avvalendosi di Shinji Shimizu come produttore e di Kazuhisa Takenouchi come regista. Al centro, in 68 minuti rinchiusi in 4:3, la perfetta crasi tra la poetica di Matsumoto e quella dei Daft Punk che, nelle sparute interviste rilasciate, hanno dichiarato quanto la loro musica "sia stata influenzata dagli show guardati da bambini". Perché poi è sempre una questione di memoria.

Prima di essere proiettato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes nel 2003, Interstella 5555 è stato "spezzettato" in diversi video musicali passati in anteprima su Cartoon Network (!). One More Time, Harder, Better, Faster, Stronger, Veridis Quo; la musica aveva preso incredibilmente vita in un'opera allegorica e folgorante: in una metropoli aliena, una band viene rapita da un misterioso individuo, che farà loro il lavaggio del cervello, rendendoli umani e, in qualche modo, portatori di un nuovo e pacifico futuro. Diventato un vero e proprio fenomeno, riletto e rivisto oggi appare addirittura avanguardista: i Daft Punk avevano capito prima di tutti quanto lo spazio artistico e quanto la cultura pop si stesse spostando verso l'oriente e, nelle specifico, verso il Giappone.

Il campionamento della nostra memoria

Per questo, Interstella 5555 è lo sguardo visivo e musicale aperto verso il domani, e proiettato da un passato remoto ancora tutto da scrivere. Un domani da rivedere secondo una logica che punta sull'emozione e sul trasporto, cullando il sogno e l'utopia di un mondo in pace e in armonia, smosso dall'unico potere che dovrebbe dominarci: l'amore.

Allora, mentre il capolavoro di Leiji Matsumoto risplende, di nuovo, sul grande schermo in versione 4K e finalmente nella sua interezza, l'intuizione visiva e musicale creata dai Daft Punk, è lì per ricordarci, quanto il duo francese sia di vitale importanza nel panorama umano e artistico. I Daft Punk, e la dimostrazione di Interstella 5555, sono capaci di campionare, ancora e ancora, quel passato che, alle nostre orecchie (e ai nostri occhi) sembra un meraviglioso futuro. Azzerando le regole di un tempo finalmente svanito. One more time, we're gonna celebrate.