Incontro con Aldo, Giovanni e Giacomo

Il trio di comici, giunto al quinto film, per queste feste presenta 'Tu la conosci Claudia?'.

Giunti al quinto lungometraggio, prodotto da Medusa Film e diretto interamente da Massimo Venier (coautore in tutti i precedenti), Aldo, Giovanni e Giacomo sfornano l'ennesima pellicola all'insegna del divertimento e delle gag già collaudate dal trio.
Alla conferenza, in sé già una performance comica, Aldo Baglio, Giovanni Storti, e Giacomo Poretti spiegano, tra una battuta e l'altra, il significato del film e la propria visione della comicità, difendendosi dalle accuse di non voler osare fare film diversi e in qualche modo politici.

Nei vostri film precedenti c'era una componente più drammatica, c'era la mafia, l'evasione dal carcere.. Non vi sembra di aver smorzato un po' i toni? Giacomo: Abbiamo sempre fatto commedia, e la componente principale è sempre stata l'allegria.
Giovanni: In realtà non abbiamo "toni", quindi non si può neanche dire che abbiamo smorzato qualcosa.

C'è come l'impressione che andiate sul sicuro con questo film, tornando su quel tipo di comicità natalizia. Aldo: Sappiamo fare queste cose, e queste cose facciamo.

Fate un po' sempre gli stessi ruoli: Giovanni il duro, Giacomo il debole, Aldo il "terrone" sopra le righe... Giovanni: Siamo un po' caricature di noi stessi, maschere di ciò che in realtà siamo.

Gli uomini rappresentati da voi sono vulnerabili? Giacomo: Sì, in un certo senso sono fragili.
Giovanni: Più che altro c'è un grande problema di incomunicabilità, con i personaggi femminili, e questo smuove anche l'effetto comico.

Durante la lavorazione del film sono emerse emozioni, traumi, o esperienze del passato? Giovanni: Il nostro approfondimento psicologico è talmente superficiale da non smuovere traumi.
Giacomo: Non siamo Lar Por Trìer (alludendo allo storpiamento del nome del regista Lars Von Trier in una scena del film), non siamo così ipocriti da raccontarvi palle. Siamo così come appariamo.
Aldo: Siamo un po' unplugged...

Uno dei canoni della comicità classica è ironizzare su fame e povertà. Giacomo: Non abbiamo un occhio sociologico sulla realtà, lavoriamo più sulla fantasia.Proveniamo da un ambiente benestane, Milano, che è una città ricca, alcune tematiche ci toccano di meno.

Come pensate che reagirà Nanni Moretti alla citazione un po' irrispettosa (riferito ad una scena in macchina dove i tre cantano a squarciagola Insieme a te non ci sto più, n.d.R.)? Giacomo: Abbiamo dei buoni avvocati!