Il vendicatore smemorato
E' il rischio che si corre quando si ha un Festival ricco di grandi nomi, come questa edizione numero 62 di Cannes, quello di ritrovarsi con tanti prodotti sì autoriali ma che rappresentano un'opera minore all'interno della filmografia di grandi registi; è già successo con Ang Lee ed il suo Taking Woodstock, si è ripetuto quest'oggi con Vendicami di Johnny To. Il regista honkonghese con questo film fa il suo esordio in una produzione internazionale, recitata tra l'inglese e il cantonese, e cambia il suo modus operandi lavorando per la prima volta su una sceneggiatura completa fin da subito, con meno spazio per l'improvvisazione. Questi cambiamenti probabilmente si riflettono sul risultato, poiché la storia del cuoco francese con il passato da ex killer che deve vendicarsi del tentato omicidio della figlia e del massacro della famiglia di lei, sembra poco più che una scusa per dare un ruolo da protagonista alla leggenda francese Johnny Hallyday (anche se il progetto era stato inizialmente pensato per Alain Delon), ed è così che ne viene fuori un prodotto piacevole, a tratti interessante, ma comunque lontano dalle opere che l'hanno reso celebre.
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La chiave di lettura del film quindi sta tutta nella volontà da parte del regista di creare soprattutto un film che rifletta il suo attore protagonista, cool, silenzioso e apparentemente placido. La scelta di Hallyday come protagonista, affiancato da attori classici del cinema honkonghese quali Anthony Wong o Simon Yam, non solo aiuta il film nella sua collocazione nel mercato internazionale (quantomeno di lingua francese) ma allo stesso tempo è il centro di un tentativo di ristrutturazione del genere che purtroppo riesce solo a metà.
Movieplayer.it
3.0/5