Il trono di spade: la premiere della stagione 6 tra shock, emozioni e qualche sorpresa

Con questo primo episodio della sesta stagione, Benioff e Weiss dimostrano subito di non aver perso l'orientamento pur essendosi lasciati alle spalle i romanzi delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, né la voglia di scioccare gli spettatori facendo sanguinosa messe dei loro personaggi. Peccato che la - marginale ma irritante - storyline di Dorne non sembri destinata a risollevarsi rispetto allo scorso anno.

La lunghissima attesa è finita, il nostro show è tornato ad allietare - si fa per dire - le serate di una primavera ingannevole (una falsa primavera, la chiamerebbe George R.R. Martin), e il ritorno è stato in pieno stile Il trono di spade, con un episodio in cui la storia offre interessanti sviluppi su molti fronti, in cui la struttura corale fornisce varietà e tiene viva l'attenzione, e in cui non mancano momenti sconvolgenti e sorprendenti. Oltre a inattese e repentine dipartite.

Il trono di spade: una foto della puntata The Red Woman
Il trono di spade: una foto della puntata The Red Woman

Alcuni elementi del plot di questo primo episodio della sesta stagione, The Red Woman, li avevamo dedotti dai trailer e dalle clip di cui ci è stato fatto omaggio nelle ultime settimane dopo mesi e mesi di mistero fittissimo: altri sono arrivati come una sorpresa non sempre piacevole. Ma abbiamo parlato tante volte della natura di questo show, dei suoi eccessi spesso studiati, volti ad ottenere un certo effetto: quando il gioco funziona, i risultati sono eccezionali; quando fa cilecca, c'è qualche boccone amaro da mandar giù.

Tre sorprese

Il trono di spade: Ramsay accanto a Myranda in The Red Woman
Il trono di spade: Ramsay accanto a Myranda in The Red Woman

Al sesto anno di vita di questo serial, è indubbiamente un fatto curioso che in un momento delicato come quello in cui Il trono di spade è costretto ad affrancarsi dalla saga letteraria da cui è tratto, perché George R.R. Martin è ancora alle prese con il sesto romanzo del ciclo, Winds of Winter, gli autori riescano a spiazzarci e a sorprenderci, nel bene e nel male. La sensazione, quardando questo episodio, è che la narrazione sia destinata a rimanere conforme al lavoro fatto finora: una solida base, un controllo efficiente dei vari piani narrativi, che consente allo spettatore di sentirsi a suo agio anche alle prese con materiale così complesso, appaiata però alla capacità di prendere in ogni momento una direzione inattesa.

Il trono di spade: Arya in una foto tratta dalla puntata The Red Woman
Il trono di spade: Arya in una foto tratta dalla puntata The Red Woman

Ci sono tre elementi che abbiamo trovato particolarmente sorprendenti in The Red Woman, ma il primo è non è uno snodo narrativo: è il fatto che ci troviamo di fronte a un episodio divertente. Piccole dosi di humour ci sono sempre state, grazie all'ingegno di Tyrion Lannister, o, in misura minore, ad esempio, all'impareggiabile sfrontatezza del Mastino ("Fuck the King!"), ma per il resto c'è sempre stato ben poco da ridere. Qui c'è un piacevole cambio di passo, con uno scambio gustosissimo tra Tyrion e Varys a passeggio per le strade di Meereen - una breve scena il cui payoff narrativo è comunque sostanzioso, perché stabilisce il perdurare della minaccia dei Figli dell'Arpia e ci mostra la distruzione della flotta di Daenerys, ma soprattutto le scene con i Dothraki che sono - anche se probabilmente non per la povera Dany - davvero esilaranti. Feroci, ruspanti e rumorosi, i signori delle praterie ci erano mancati, e se la nostra Khaleesi si fa rispettare come potevamo attenderci, nonostante la situazione disperata in cui si ritrova, la reazione generale alla sfilza di titoli che sciorina per cercare di salvarsi dal destino di schiava di letto di Khal Moro è impagabile e sembra una simpatica allusione ai lazzi dei fan sull'articolata e sempre crescente serie di appellativi che accompagnano la Madre dei Draghi.

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Altro elemento sorprendente verso il quale siamo un po' più ambivalenti è l'assenza di Bran Stark dalla premiere. Chi scrive si aspettava, dopo lo iato della quinta stagione, che il suo rientro in scena sarebbe passato in quelche modo attraverso una connessione con Jon Snow - o per lo meno tra i metalupi Estate e Spettro. Per richiamare il momento del mancato incontro tra i due nella quarta stagione, ma anche per creare una premessa importante per questa; e invece nulla di nulla, Bran è ancora uccel di bosco, e ci sembra un'occasione sprecata, anche perché, ammettiamolo, ci fa pensare che potremmo non avere ragione su un'attesa rivelazione verso la quale nutriamo una certa impazienza.

Il trono di spade: un'immagine dell'episodio The Red Woman
Il trono di spade: un'immagine dell'episodio The Red Woman

L'ultima sorpresa è del tutto negativa, e riguarda la gestione indifendibile dei personaggi e della storyline di Dorne. La scena che si svolge ai Giardini Acquatici ci mette di fronte ad un evento di grande rilevanza anche per il futuro, perché il "colpo di stato" di Ellaria Sand e delle Serpi della Sabbia può significare che Daenerys Targaryen avrà in Dorne un alleato cruciale contro i Lannister (se mai dovesse riuscire a salpare per Westeros, ma abbiamo il sentore che altre navi le saranno presto recapitate); è un vero peccato che sia così affrettata e precipitosa al punto di darci a mala pena il tempo di capire quale sia la posta in palio, e che, dopo un rapido spargimento di sangue con tanto di orribile appendice in cui Obara e Nymeria macellano allegramente il loro innocente cugino, ci lasci a domandarci il senso dell'introduzione nello show della storyline di Dorne. Ok, è servita a uccidere Myrcella, e sapevamo che doveva accadere dopo il flashback con la profezia su Cersei all'inizio della quinta stagione, e a quanto pare servirà pure a mettere a disposizione di Dany le forze militari di Lancia del Sole, nel nome dell'antica alleanza alla pari tra dorniani e Targaryen. Ma che trasandatezza nella scrittura e che superficialità nella caratterizzazione. La Vipera Rossa non approverebbe, non sarebbe stato mai l'assassinio dell'altro fratello, per lui, la via per vendicare Elia e i suoi bimbi.
E nemmeno noi possiamo approvare l'indegna uscita di scena di un attore del carisma di Alexander Siddig, per non parlare di Deobia Oparei - l'inesorabile Areo Hotah, ucciso con una puntina da disegno.

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Le lacrime di Cersei

Il trono di spade: Cersei in un'immagine di The Red Woman
Il trono di spade: Cersei in un'immagine di The Red Woman

All'opposto dello spettro in fatto di cura della caratterizzazione c'è Cersei Lannister, un personaggio che si è conquistato meritatamente spazi sempre più ampi e significativi. Ci perdonino i fan di Peter Dinklage, ma Lena Headey è la migliore attrice dello show: che meraviglia l'inquadratura fissa sul suo volto mentre Cersei capisce che Jaime le ha riportato sì Myrcella, ma senza vita? Dopo il cammino della vergogna, l'umanizzazione e la degradazione della regina cattiva e incestuosa è totale e se era lecito aspettarsi che si trasformasse in una furia scoprendo di aver perso anche la sua bambina, la sua reazione è ben diversa. Cersei è annichilita dal dolore e il suo pensiero corre a sua madre, al trauma di quella morte precoce che la lasciò in mano a un padre tiranno e da cui originò anche il suo odio per il fratello minore Tyrion, e alla profezia che le predisse la morte dei suoi tre figli e un'ineludibile rovina.

È in linea con il Jaime che abbiamo sempre conosciuto, per quanto i suoi trascorsi, non ultima la morte della figlia tra le sue braccia, possano averlo provato, il comportamento del fratello gemello, che la conforta e l'incoraggia alla rivalsa sui loro nemici. A quanto pare, Jaime e Cersei possono ancora contare l'uno sull'altra. Ma quanto durerà?

Gli sposi di Grande Inverno

Ma il vero riscatto di questa première, ed è abbastanza per farci guardare con assoluta fiducia al proseguio della stagione (fatta eccezione per tutto ciò che riguarderà Dorne, naturalmente) non arriva da Meereen né da Approdo del Re: le scene più belle ed emozionanti della premiere si svolgono infatti tutte sul fronte settentrionale.

Il trono di spade: Theon e Sansa in The Red Woman
Il trono di spade: Theon e Sansa in The Red Woman

E qui vorremmo spendere due parole riguardo al signor Theon Greyjoy. Molti si sono lamentati del fatto che nella quinta stagione abbiamo vissuto la brutalizzazione di Sansa Stark da parte di Ramsay Bolton dal punto di vista di Theon; la sofferenza, l'umiliazione della ragazza sarebbero state messe al servizio della redenzione di un altro, ignorando la centralità del suo trauma. Ma noi vorremmo porre l'attenzione sul fatto che Sansa non ha avuto solo un ruolo da vittima in tutta la brutta faccenda; non si è mai arresa, e alla fine ha convinto Theon ad aiutarla, ma c'è di più: c'è qualcosa che lega Sansa e Theon, qualcosa che non era alla portata di Yara, la sorella dell'erede delle Isole di Ferro, quando aveva cercato di liberarlo. Qualcosa che anche noi ci portiamo nel cuore da sei anni. È l'idillio di Grande Inverno, dove tutto è cominciato all'ombra del sodalizio tra due persone straordinarie che si trovarono in un mondo atroce: Eddard e Catelyn.

Il trono di spade: Theon e Sansa in un'immagine di The Red Woman
Il trono di spade: Theon e Sansa in un'immagine di The Red Woman

Quel focolare non si è spento senza dare a ognuno dei giovani Stark le sue personalissime armi per affrontare i terribili eventi a venire: coraggio e onore a Robb, nobiltà e diplomazia a Sansa, indipendenza e fierezza ad Arya, valentìa e umiltà a Jon, il retaggio dei Primi Uomini a Bran, il temperamento dei Re dell'Inverno a Rickon. E, a quanto pare, il dono all'ostaggio Theon Greyjoy è stata un'umanità che nemmeno le torture di Ramsay hanno potuto spezzare.
Lo spirito di Ned e Cat aleggia anche nella scena in cui, dopo che Theon si è lasciato alle spalle Reek scaldando e abbracciando Sansa, e dopo il salvataggio in extremis da parte di Brienne, quest'ultima offre di nuovo la sua spada a Sansa e lei accetta, facendo rivivere la grazia e la forza di sua madre. Noi lo sentiamo, lo sguardo di Lady Catelyn, il suo affetto e il suo orgoglio verso la sua splendida figlia e verso la sua generosa guerriera. Tanto basterebbe a renderle giustizia, ma il sospetto è che questo sia solo l'inizio.

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L'ultima guardia di Jon Snow

È solo un inizio anche la veglia dei confratelli del defunto Lord Comandante Jon Snow, fiancheggiati da Davos Seaworth e guidati da Edd Tollett, a cui Davos suggerisce di cercare l'aiuto di chi, come lui, deve la vita a Jon: i Bruti per salvare i quali Jon ha pagato il prezzo più alto. L'aiuto di Tormund e dei suoi è necessario per ammutinarsi, resistere alla presa di potere del capo dei congiurati Alliser Thorne e per vendicare un amico; non è in corso una battaglia per difendere la salma in vista di chissà quale rituale; non c'è speranza, al momento, di restituire il soffio della vita a Jon Snow: Lady Melisandre, la donna rossa che dà il titolo all'episodio, è soltanto l'altra speranza - oltre ai Bruti e a Spettro - di Davos per sopravvivere alla carneficina che si sta preparando dopo che Ser Alliser è riuscito abilmente a riconquistare la fiducia della maggioranza dei Guardiani della Notte.

Il trono di spade: Carice Van Houten è una Melisandre in crisi
Il trono di spade: Carice Van Houten è una Melisandre in crisi

Mel è trasfigurata, visibilmente sconvolta dalla caduta di Stannis, e la morte di Jon è l'ennesimo colpo durissimo per la sua fede: "L'ho visto nelle fiamme, l'ho visto combattere a Grande Inverno". Ma Jon è morto, le sue visioni sono false, e Melisandre si spoglia del suo incanto, letteralmente: è un momento potentissimo in cui sia Carice van Houten che il nostro show dimostrano dove possono arrivare. Non lo vediamo nelle fiamme, né nel volto pallido e immobile di Jon; non lo leggiamo nella voce del coraggioso Ser Davos, nei gesti affettuosi e dolenti di Edd, nello sguardo carico di anni e sconfitte della vera Donna Rossa. Ma lo sentiamo nel cuore.

Movieplayer.it

3.5/5