Il Sogno di Roberto Benigni è l'Europa unita e libera (anche in risposta a Giorgia Meloni)

Dopo undici anni, Roberto Benigni è tornato con un nuovo show che racconta l'Europa come sogno, prima dei suoi fondatori poi da fare nostro.

Roberto Benigni ne Il Sogno

Il piccolo diavolo ne ha combinata un'altra delle sue: non erano gli spot Rai la vera promozione per Il Sogno, ma l'intervento alla Camera del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Giusto ieri pomeriggio, Giorgia Meloni non si riconosceva nell' Europa del Manifesto di Ventotene. Così, arrivata sera, Roberto Benigni agevolava spiegazione: in diretta su Rai Uno. In Eurovisione. A lei e a tutti noi, per ricordarci la nostra storia: da dove veniamo, cosa stiamo dando per scontato.

Il Manifesto di Ventotene: la risposta a Giorgia Meloni

Roberto Benigni Sanremo 2023
Sanremo 2023: Roberto Benigni sul palco dell'Ariston nella prima serata

Incredibilmente infatti, il monologo di Benigni ha finito per cavalcare un riferimento all'attualità spicciola, con l'attacco al testo del Manifesto di Ventotene da parte di Giorgia Meloni, che ne ha citato alcune frasi decontestualizzandole. Puntuale la risposta del regista toscano: "Sarebbe come dire che la Bibbia è un libro che non vale niente perché a un certo punto dice che bisogna lapidare chi lavora il sabato, oppure che il Sole gira intorno alla Terra. La Bibbia le dice veramente queste cose, allora che facciamo, buttiamo via il libro?".

"Ventotene -spiega Benigni- era luogo di confino. Tutti a Ventotene li mandavano. Mi rompi le scatole? Vai a Ventotene! Spinelli, Rossi e Colorni ricevono al confino dei libri di Einaudi e capiscono che la cura per la guerra è stata scoperta in America nel 1787: l'unione degli Stati liberi, è questo che gli americani hanno donato al mondo". Con la federazione si uniscono i popoli, il Manifesto nasce con l'ambizione di diffondere un'idea di Europa unita con una politica comune.

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L'Europa come Sogno

Benigni Oscar
Roberto Benigni vince l'Oscar

Quella di Roberto Benigni è stata una lunga digressione su questo "Sogno" che è appunto l'Europa, raccontata come un'incredibile fiaba dove succedono cose magiche. Con i suoi tanti difetti e colpe, ma anche come luogo in cui è nata la parola "libertà", che prima dei Greci e dei Romani non esisteva.

È in Europa che i sudditi sono diventati cittadini: "L'Inghilterra fece il primo passo, con la Magna Carta disse al popolo: 'siete liberi'. La Francia fece la Rivoluzione e disse: 'siete sovrani'. Facciamo ora, noi europei, l'ultimo passo: siete, siamo fratelli". Il Sogno, lettera maiuscola, era quello di una federazione la cui patria è l'Europa intera, intesa come unione di popoli. Un'Europa che ha originato ben due guerre mondiali e i cui teorici hanno poi trovato gli anticorpi guardando all'esempio d'oltreoceano della federazione. Europa prima come sogno dei suoi fondatori; per poi diventare sogno che noi, in quanto cittadini, dobbiamo fare nostro. Nonostante le tante storture, nonostante l'incompiutezza del progetto che è ancora in corso. Ricordando sempre che il motore dei nazionalismi è la paura, mentre l'Europa deve difendere la democrazia.

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Uno show politico

Roberto Benigni nello show 'TuttoDante'
Roberto Benigni nello show 'TuttoDante'

Si era capito che il Roberto Benigni de Il Sogno non sarebbe stato quello di Dante né quello della Costituzione più bella del mondo, ma un Benigni con uno sguardo sulla contemporaneità. Di fatto, Il Sogno è stato uno spettacolo politico nel senso effettivo del termine: noi, come comunità, al centro della riflessione sull'Europa come spazio pubblico di cui siamo cittadini. Spettacolo politico, non politicizzato.

Dopo un inizio faticoso, davanti a una platea gelida, qualche battuta per scaldarsi, Benigni ha accantonato la componente prettamente comica per virare sulla divulgazione. È a questo punto che lo show ha ingranato la marcia giusta ed è andato in crescendo. Parallelamente, su X i tanti commenti di utenti senza immagine profilo diminuivano e, col crescere dello spettacolo, lasciavano spazio ai commenti reali che aumentavano.

Risultato? 28.1% di share e 4,4milioni di telespettatori attaccati allo schermo: a dimostrazione che alla gente la cultura piace, quando c'è. E a dimostrazione che il tanto criticato Benigni, si rivela sempre molto amato.

Il Sogno, Benigni torna in tv. E se con questo show stesse tornando anche il vecchio Roberto? Il Sogno, Benigni torna in tv. E se con questo show stesse tornando anche il vecchio Roberto?

Una doppia scommessa per contenuti e linguaggio televisivo

Roberto benigni nello spettacolo I Dieci Comandamenti
Roberto benigni nello spettacolo I Dieci Comandamenti

Roberto Benigni ci ha ricordato, qualora ce ne fossimo dimenticati, che non si diventa Roberto Benigni a caso: per contenuti, affabulazione, capacità di riempire il palco con la sua sola presenza. Erano passati undici anni dal suo ultimo spettacolo televisivo. Nel frattempo, il pubblico si è fatto sempre più frammentato, distraibile; la scommessa perciò era doppia.

Sia da un punto di vista dei contenuti importanti, per cui il pubblico deve decidere di investire su questo Sogno; sia da un punto di vista del linguaggio televivo, dato che Il Sogno è un concentrato di scelte antitelevisive per eccellenza. L'abilità di portare in tv un monologo teatrale di oltre due ore, senza interruzioni, senza niente che spezzasse o alleggerisse la narrazione, dice molto sulla statura artistica del toscanaccio. Una statura che, finora, di eredi non ne ha trovati.