Il nibbio, recensione: le prospettive di un eroe per un film capace di ispirare

L'umanità e la verità al centro del racconto: Claudio Santamaria e Sonia Bergamasco sono Nicola Calipari e Giuliana Sgrena nell'opera di Alessandro Tonda. Al cinema dal 6 marzo.

Claudio Santamaria e Sonia Bergamasco ne Il nibbio

Al di là del valore cinematografico, è importante che oggi un film abbia la giusta lungimiranza (e il giusto coraggio?) nel mettere nero su bianco le possibili responsabilità che anticipano e seguono un evento tanto drammatico quanto rivelatore. È importante perché è palese quanto l'Italia sia un paese satellite delle grandi potenze, allineandosi ad un pensiero comune assertivo nei confronti del più forte. Pur dribblando la visione politica del fatto, Il nibbio di Alessandro Tonda, racconta il rapimento di Giuliana Sgrena e il processo di negoziazione ad opera di Nicola Calipari, con il successivo fuoco amico che ucciderà lo stesso funzionario del SISMI, dopo aver liberato la giornalista.

Il Nibbio Claudio Santamaria Sequenza Credits Riccardo Ghilardi
Claudio Santamaria è Nicola Calipari ne Il nibbio

Ed è poi importante che certe storie vengano raccontate (parlando anche ad un pubblico giovane), perché la memoria nazionale deve essere continuamente alimentata, senza inventare nulla ma, anzi, attenendosi a quei fatti che nel film si riveleranno struttura portante. La sceneggiatura firmata da Sandro Petraglia (con la collaborazione di Lorenzo Bagnaotri), infatti, parte dal presupposto di rispettare l'oggettività della cronaca ma, intanto, illuminare le persone, facendole parlare anche attraverso la propria umanità e la propria etica.

Il nibbio: cronaca di un dramma

Dicevamo dei fatti. Il nibbio sintetizza e ripercorre i ventotto giorni antecedenti agli eventi del 4 marzo 2005, quando Nicola Calipari (Claudio Santamaria) riuscì a portare in salvo Giuliana Sgrena (Sonia Bergamasco), corrispondente de Il Manifesto a Baghdad. La giornalista venne rapita dall'Organizzazione del Jihād islamic, con lo scopo di spingere l'Italia al ritiro delle truppe dall'Iraq, in seguito alla fallimentare "lotta al terrore" indetta da George W. Bush (molto più simile ad un'occupazione, come scriveva la stessa Sgrena, ascoltando il popolo iracheno).

Al centro del film, le negoziazioni dell'Alto Dirigente del SISMI - in una tela di colloqui e di relazioni che farebbero invidia agli imbarazzanti negoziatori odierni -, ma anche il rapporto con la sua famiglia (Rosa Calipari è interpretata da Anna Ferzetti), fondamentale per la sua incredibile empatia e la sua profonda capacità professionale.

Il volto degli eroi

Il Nibbio Sonia Bergamasco Immagine Credits Riccardo Ghilardi
Sonia Bergamasco è Giuliana Sgrena

Ovvio che poi il pensiero, durante la visione, sia concentrato proprio sul finale, che chiude il film con l'uccisione di Calipari, colpito dai soldati statunitensi mentre scortava la Sgrena all'aeroporto di Baghdad. Un finale commovente che, come il cinema più giusto dovrebbe sempre fare, apre (anzi, spalanca) le domande: di chi è la responsabilità? Ognuno avrà la propria opinione, ma è fondamentale che il cinema - anche un certo cinema sociale, per così dire - sia da stimolo verso gli spettatori. Il nibbio, del resto, alza l'attenzione verso la verità, partendo dall'uomo Calipari e dalla donna Sgrena. In mezzo, le domande giuste da porre, e l'esempio da seguire. Una rimarcazione narrativa dell'eroe civile, ben lontano da quelli che oggi vengono propinati dai telegiornali a suon di propaganda. Per questo, la regia di Tonda, non esente da una stilizzazione a tratti televisiva, e avvolta da alcuni dialoghi al limite del didascalico, ragiona intelligentemente su tre binari, alternando in modo efficace il ritmo del racconto.

E allora, nella trama composta e scomposta da Calipari, e nella resistenza della Sgrena, non possiamo non sentirci quasi annichiliti, rimpiccioliti: figure gigantesche e, nemmeno a dirlo, figure estremamente ispiranti. Da un certo punto di vista, e oltre il senso tecnico o narrativo, Il nibbio sottolinea il divario umano tra ieri ed oggi: un giornalismo e un'applicazione politica incentrata sulla verità, senza cercare mai quell'approvazione che oggi sembra muovere i titoli dei giornali o gli slogan dei politicanti. Ma ciò che resta addosso, non è solo la questione ideologica, né la revisione in chiave italiana di una spy-story internazionale (ben girata, nonostante tutti i limiti) bensì è l'incredibile calore suggerito da un profilo umano rivisto seguendo i termini della sottrazione, dell'accessibilità e, perché no, dell'ironia. Solo così gli eroi possono ricevere il giusto tributo. E non solo al cinema.

Conclusioni

Il nibbio parte dall'oggettività dei fatti per raccontare i profili di due eroi votati alla verità e alla giustizia. Cronaca del reale, spy-story all'italiana, oltre le didascalie e oltre il taglio, a volte, troppo televisivo. Il nibbio pone l'attenzione sull'umanità, sulla riconoscibilità e sull'ispirazione, risultando visione importante per alimentare una memoria troppo ristretta. Convincono i protagonisti, Claudio Santamaria e Sonia Bergamasco.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Un buon cast.
  • Il finale non rinunciatario.
  • La grandezza dei personaggi raccontati.

Cosa non va

  • A volte didascalico.
  • Taglio dalle sfumature tv.