Il mio amico Pinguino, la recensione: Jean Reno, tra semplicità ed emozione

Jean Reno e un adorabile pinguino che gli ruba la scena sono i protagonisti di un film che racconta una toccante storia vera. Al cinema.

Una foto del film Il mio amico pinguino

Al pubblico piacciono le storie vere, ma allo stesso tempo piacciono le immagini con protagonisti gli animali. Ce lo dicono i nostri feed social, affollati di video di gattini, cani, capibara e qualunque altro esponente della fauna mondiale. Inevitabile quindi adattare per il grande schermo quei racconti capaci di intercettare queste due passioni, come fa Il mio amico pinguino, il film diretto da David Schurmann con protagonista il sempre bravo Jean Reno che porta sul grande schermo una storia in cui tutti ci siamo imbattuti scrollando i nostri canali social. Una di quelle storie che assicura una forte dose di emozione e purezza di sentimenti.

L'amicizia tra Joao e DinDim

Il Mio Amico Pinguino Jean Reno
Jean Reno e il piccolo pinguino

Il protagonista di questa toccante storia vera è il pescatore brasiliano Joao, che trova un pinguino ferito e coperto di petrolio. Joao lo accoglie, lo cura e lo pulisce dalla sostanza che gli crea problemi gettando così le basi per un rapporto insolito e straordinario: riconoscente per le attenzioni ricevute, il pinguino che Joao battezza DinDim, dimostra nei suoi confronti una fedeltà sconfinata, una vera e propria amicizia che lo porta, anno dopo anno, a percorrere migliaia di chilometri e superare l'oceano che li divide per tornare sulla costa dove vive il pescatore. Un rapporto di amicizia unico e inaspettato, in cui entrambi, sia Joao che DinDim, trovano la forza di andare avanti e la serenità di cui avevano bisogno. Regalando momenti di emozione e speranza anche a noi spettatori.

Due ottimi interpreti

Il Mio Amico Pinguino Foto
Una scena del film

C'è tanto cuore, tanta emozione, tanta delicatezza nella prova di Jean Reno nei panni di Joao, un'interpretazione che accompagna il racconto e il suo coprotagonista piumato senza eccedere in inutile enfasi. Accanto a lui catalizza ovviamente l'attenzione il suo amico pinguino, che David Schurmann segue con attenzione e cura: è impagabile vederlo muoversi lungo la spiaggia, interagire con gli altri esseri umani e allo stesso tempo con i suoi simili. È infatti oggetto di studio anche di alcuni ricercatori inseriti nel flusso del racconto proprio per la sua capacità di trovarsi a proprio agio con i nostri simili, sollevando anche alcuni blandi spunti sull'opportunità o meno di interferire con la vita, e la chiara serenità, degli animali che seguiamo e studiamo. Una riflessione solo accennata, che sarebbe stato inutile approfondire nell'ambito del racconto emotivo de Il mio amico pinguino.

Il mio amico pinguino e la forza della semplicità

La storia filmica messa in piedi da Schurmann è infatti all'insegna della semplicità, del racconto diretto ed emozionante dell'insolita amicizia tra Joao e DinDim, e il tono adottato è perfetto per assecondare questo scopo e il senso puro e delicato della storia: non ci sono divagazioni rilevanti, non ci si perde in troppi spunti che possano distrarre dai due protagonisti e il loro toccante rapporto. Una immediatezza che potrebbe far storcere il naso a chi in un film cerca qualcosa di più, ma che si rivela perfetta per mettere in scena la storia de Il mio amico pinguino con tutto ciò che comporta in termini di emotività e cuore.

Il Mio Amico Pinguino In Mare
Il pinguino protagonista

Il film di David Schurmann ha ben chiaro in mente il suo pubblico di riferimento e adotta il tono e gli espedienti visivi e narrativi adatti a raggiungerlo e coinvolgerlo. Se è chiaro che non parliamo di un film da annali della settima arte, è altrettanto vero che di piccoli film di questo tipo c'è sempre bisogno per la loro capacità di emozionare e parlare al cuore dello spettatore. Il mio amico pinguino sceglie di far questo consapevolmente e con grande pulizia di sentimenti. E va benissimo così.

Conclusioni

Jean Reno e il suo amico pinguino rappresentano il cuore pulsante del film di David Schurmann, una storia vera che aveva già colpito e coinvolto il pubblico quando se n'è parlato in termini di notizia e che ora torna a emozionare nella sua versione cinematografica per il grande schermo. Il regista sceglie di affidarsi alla semplicità e la forza delle emozioni che questa storia veicola, oltre che alla coppia di amici e i relativi perfetti interpreti, con l'adorabile pinguino che minaccia più volte di rubare la scena al pur bravo Jean Reno. Un film che scalda il cuore e non pretende di fare molto di più.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Jean Reno, delicato ed emozionante nei panni del pescatore brasiliano.
  • Il pinguino che incarna su schermo l'adorabile DinDim.
  • La semplicità con cui la storia è raccontata.

Cosa non va

  • Chi cerca qualcosa di più profondo in un film non sarà soddisfatto da questo tipo di racconto.