Gli orrori della guerra visti da Samuel Fuller
La guerra a episodi, mostrata in modo crudo e antiretorico, senza sconti e in tutto il suo orrore: era il 1980 quando Samuel Fuller (che è stato soldato e reporter di guerra) girò Il grande uno rosso, un vero e proprio diario bellico nel quale seguiva un piccolo manipoli di soldati americani impegnati su vari scenari della seconda guerra mondiale, dall'Africa, all'Italia in Sicilia, quindi allo sbarco in Normandia e all'orrore della scoperta dei campi di concentramento nazisti.
Grandi capacità belliche, notevoli qualità di sopravvivenza, ma anche disillusione e orrore per la tragedia della guerra, in questo gruppetto di soldati nel quale spiccano come interpreti Mark Hamill (già, quello di Star Wars), Robert Carradine e Bobby Di Cicco, tutti agli ordini dell'ufficiale interpretato da Lee Marvin, qui in una delle sue migliori prove da attore. Un film assolutamente da vedere, possibilmente nella versione estesa (ne parliamo sul paragrafo successivo), nel quale Fuller sfrutta la sua reale esperienza sul campo per narrare una vera e propria cronaca di guerra.
Video soddisfacente, ma la versione estesa è in definizione standard
Adesso Il grande uno rosso è finalmente arrivato in alta definizione grazie a un blu-ray targato Warner Bros, un prodotto di valore ma non riuscito del tutto per alcune scelte contradditorie. Il film di Samuel Fuller nella sua versione cinematografica, frutto di interventi imposti dalla produzione, dura 113 minuti, mentre nel 2004 si è anche potuta ammirare una versione ricostruita più completa e molto più esplicita della durata totale di 162 minuti, restaurata da Richard Richard Schickel. Ebbene il blu-ray contiene giustamente entrambe le versioni, ma solo quella cinematografica è proposta in HD, mentre quella ricostruita, oltre a non avere l'audio italiano (ma solo inglese, francese e tedesco), è presente solamente in definizione standard, ovvero quella di un DVD.
Ma passiamo al video della versione cinematografica, che si rivela piuttosto altalenante nella sua resa. C'è una netta differenza fra panoramiche e campi lunghi, che danno vita a un quadro spesso piatto, pastoso, poco definito e dai colori piuttosto sbiaditi, a tutti i restanti momenti nei quali è protagonista il plotoncino di soldati con primi piani e piani medi: in queste occasioni il croma fa un netto salto di qualità con colori forti, vivaci e vibranti, soprattutto nell'assolata Sicilia, ma anche il dettaglio colpisce con indumenti e incarnati ben definiti, con picchi assoluti nei volti spesso sofferenti nei quali si possono contare una per una le gocce di sudore. Insomma, quasi due film diversi, ma la resa complessiva è valida e merita un giudizio sicuramente positivo. La versione più lunga in definizione standard presenta ovviamente una qualità nettamente inferiore. Il quadro è molto meno dettagliato e incisivo, i colori sono più spenti e compaiono anche alcuni artefatti da compressione. Un vero peccato, ma almeno la versione è comunque presente.
Audio italiano chiuso ma pulito, discreta la traccia inglese
Discorso diverso per l'audio: qui il dolby digital italiano in mono non può ovviamente regalare nessuna spazialità e non può sfruttare le potenzialità sonore di un film bellico, comunque la traccia è pulita e senza particolari sbavature, anche se i dialoghi sono giocoforza secchi e chiusi e con una frequenza molto limitata. Nella versione cinematografica è presente una traccia inglese DTS HD 2.0 di discreto livello, con qualche intervento dei rear, anch'esso però ha un impatto limitato per un film di questo tipo e pur presentando una spazialità superiore non incanta. Nella versione più lunga invece la traccia inglese è in dolby digital 5.1.
Extra ottimi con documentari e approfondimenti
Eccezionale il reparto dei contenuti speciali che però, altro aspetto contradditorio dell'edizione, riguardano in gran parte proprio la versione ricostruita: solo qui è infatti presente il commento audio di Richard Schickel, che comunque come da tradizione Warner non è sottotitolato. Il pezzo forte è il lungo documentario di 55 minuti Quelli che hanno fatto il film: Sam Fueller, che è in pratica un documentario biografico sul regista del film realizzato da Schickel, che attraverso filmati esclusivi e interviste ripercorre la carriera di Samuel Fuller. Notevole poi il documentario The Real Glory: Ricostruire The Big Red One, che dura ben 47 minuti e attraverso varie interviste parla della realizzazione del film, ne ripercorre la lavorazione e punta l'attenzione soprattutto sulla versione restaurata da Schickel. Seguono The Fighting First, in pratica il resoconto ufficiale del gruppo in cui Fuller ha combattuto durante la seconda guerra mondiale e ritratto nel film (12 minuti), l'analisi di una scena (18'), ben 32 minuti di scene eliminate, trailer, spot tv e radio e altri 30 minuti di promo reel.