Avventura e umorismo, impossibile non sottolineare in questa recensione de Il giro del mondo in 80 giorni questi due elementi chiave di un film d'animazione che ricalca le vicende narrate nel celebre e omonimo romanzo di Jules Verne. Questo libro, lettura d'infanzia per molti di noi, è stato adattato più volte per la televisione, anche in versione animata, ma fino ad ora non ne era mai stato fatto un film di animazione da distribuire nelle sale; nell'impresa sono riusciti il regista Samuel Tourneux e gli sceneggiatori Jerry Swallow e David Michel che confezionano una pellicola adatta a tutti, divertente e spensierata. Il giro del mondo in 80 giorni, distribuito da Notorius Pictures, è infatti una produzione pensata principalmente per un pubblico di più piccoli, ma adatta anche agli adulti che dal 9 settembre 2021 li accompagneranno al cinema per godere della magia della sala.
Una trama semplice
Passepartout è una scimmietta che sogna di solcare i mari per scoprire nuove terre, vuole fare l'esploratore e proprio per questo da anni ha pronto nella sua camera uno zaino con tutto il necessario per affrontare un lungo viaggio, proprio come il suo beniamino Mr.Frog, una celebre rana esploratrice di cui il ragazzo è un grande fan e del quale non si perde nessuna pubblicazione e avventura. A frenare Passepartout, però, c'è una madre iperprotettiva e possessiva che per tenere il figlio lontano dai guai lo porta a vivere in un'anonima cittadina di mare dove, a suo dire, i pericoli sono praticamente nulli. Ma se la scimmietta non va all'avventura, sarà l'avventura a venire da lei sotto le vesti di un ranocchio spiantato e dalle mani leste, Phileass, che sbarca nella cittadina direttamente surfando sulla sua fidata tavola. Dopo una serie di equivoci e inganni, l'improbabile coppia, costituita dall'insicura scimmietta e la rana chiacchierona, salperà non senza qualche difficoltà per vincere la scommessa di fare il giro del mondo in 80 giorni, battendo il record detenuto da Mr. Frog. Le vicende, però, non andranno lisce come l'olio e i due si ritroveranno a dover affrontare mille pericoli per completare il loro viaggio.
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Un'avventura ricca di umorismo
Come avevamo già accennato Il giro del mondo in 80 giorni è un film che si rivolge specialmente ai più piccoli: con la sua comicità spesso fisica e incalzante riesce senza troppi sforzi a tenere alta l'attenzione dello spettatore, evitando momenti morti che possano far sopraggiungere la noia. È proprio l'umorismo il fulcro attorno a cui ruota il cuore del film: a volte esagerate, in molti casi incredibilmente puntuali, le battute comiche la fanno da padrona e rendono vivaci i dialoghi, così come le assurde situazioni che vengono proposte, che adempiono allo scopo di esasperare i protagonisti, ma che hanno anche il preciso compito di metterli nella condizione di far emergere tutta la loro goffaggine e simpatia, divertendo in questo modo non solo i bambini ma anche i genitori che li accompagneranno al cinema.
Le suggestioni del libro
Anche le ambientazioni fanno la loro parte trasportandoci in un mondo fatto di aridi deserti, folte foreste e mari sconfinati, proprio come accade nel libro di Jules Verne, del quale il film mantiene le suggestioni, pur semplificandone le vicende per adattarle al suo target di riferimento. Lo stile grafico è molto semplice, forse in alcuni casi un po' troppo, ed è in questo aspetto che risiede uno dei problemi del film: la semplicità estrema degli sfondi che a tratti appaiono quasi stilizzati; si tratta indubbiamente di una scelta stilistica, ma ad essere sinceri avremmo preferito qualche dettaglio in più. Le animazioni, in compenso, sono divertenti e ben realizzate, con un proprio stile peculiare che le rende quasi fumettistiche, specialmente in presenza di effetti quali fumo, lacrime e schizzi d'acqua. Va però, segnalato che è proprio l'acqua a costituire un punto debole non essendo mai realistica ma piuttosto resa in modo statico e poco convincente specialmente quando in scena appaiono enormi distese marine. In definitiva non possiamo che riconoscere a questa pellicola franco-belga di riuscire a far bene il suo dovere: intrattiene e diverte, regalando a spettatori grandi e piccoli momenti di leggerezza e avventura.
Conclusioni
Per riassumere la nostra recensione de Il viaggio del mondo in 80 giorni possiamo affermare che questo film animato riesce a fare il suo dovere: rivolto ad un pubblico principalmente di bambini, diverte ed appassiona raccontando le bizzarre avventure di un’improbabile coppia di esploratori. Ottimo l’umorismo fisico e vivace ma meno bene fondali e animazioni, spesso troppo semplici e statici.
Perché ci piace
- La storia ispirata al libro di Jules Verne è adattata con intelligenza.
- L’umorismo: puntuale e vivace.
Cosa non va
- Le animazioni e i fondali un po' troppo semplici.