E' un titolo che fa tornare subito alla mente la migliore stagione del cinema italiano, quello de Il Generale Della Rovere; stagione di cui il capolavoro del 1959, diretto da Roberto Rossellini e interpretato da Vittorio De Sica, già Leone d'Oro a Venezia, fu uno degli esempi più alti. E' dunque logica l'attesa, e la curiosità, per questa nuova versione televisiva del racconto di Indro Montanelli che diede origine al film di Rossellini; questo, nonostante il regista Carlo Carlei abbia dichiarato a più riprese che la sua intenzione non era tanto quella di fare un remake, quanto piuttosto di reinterpretare la storia originale dal suo punto di vista. Proprio il regista, insieme al protagonista Pierfrancesco Favino, al produttore Angelo Rizzoli, agli attori Hristo Shopov, Raffaella Rea e Alexandra Dinu, oltre che allo sceneggiatore Massimo De Rita e al responsabile di Rai Fiction Fabrizio Del Noce, ha presentato in un'interessante conferenza stampa questa nuova produzione, che andrà in onda in due puntate, su RaiUno, domenica 9 e lunedì 10 ottobre.
A introdurre l'opera è stato Del Noce, che ha ribadito la riduttività, a suo parere, del concetto di remake riferito a questa fiction: "Quando abbiamo iniziato a parlare del progetto con Angelo Rizzoli, l'idea iniziale era un omaggio a Montanelli, visto che era il 2009 e si celebrava il decennale della sua scomparsa; poi, sono subentrati vari problemi che hanno fatto slittare la produzione, non ultimo l'allungamento della storia originale, a cui sono state aggiunte diverse situazioni. Anch'io credo non si tratti di un remake. Voglio ringraziare soprattutto Favino, avevamo dubbi sul fatto che riuscisse a interpretare un personaggio più anziano, invece il ruolo, visto sullo schermo, sembra fatto apposta per lui."
Proprio il protagonista, che ha dovuto abbandonare la conferenza stampa poco dopo a causa di impegni promozionali legati alla fiction, ha poi preso la parola: "Sono stato contento di poter interpretare un personaggio così bello, approcciando uno dei padri della recitazione in Italia. Non sono così pazzo da mettermi a paragone con De Sica, ma i conti con lui li faccio quotidianamente, come chiunque faccia cinema in Italia".
Il regista ha concordato sulla dignità del mezzo televisivo: "Io vivo negli USA dal '92, e dal 2003 sto in Italia part-time, se così si può dire. Se i grandi registi americani, come Martin Scorsese, Steven Spielberg e James Cameron, si cimentano con la televisione, perché noi non dovremmo farlo? Per me questo film è stata una sfida, mi sono innamorato della storia nonostante il film di Rossellini, e ho pensato si potesse ri-raccontarla attualizzandola. La frase che dice 'Quando non sai più qual è la via del dovere, scegli la più difficile' mi ha stregato: credo esprima un concetto importante e ancora oggi attuale."
Lo sceneggiatore Massimo De Rita ha aggiunto: "In realtà c'è un gran lavoro quando si fa un remake, si cambia la successione delle scene, si reinterpreta completamente la storia: nel nostro caso c'è stata una reinvenzione totale. Abbiamo cercato di trasformare questa storia in una storia nostra". A prendere la parola sono state poi le protagoniste femminili Alexandra Dinu e Raffaella Rea, che interpretano le due donne che ruotano intorno al protagonista, la fidanzata Valeria e la prostituta Olga. "Il personaggio di Valeria rappresenta la voglia di tornare a vivere e a sognare", ha detto la Dinu. "Nella scena in cui parla con il colonnello Muller del protagonista è mossa da ingenuità, si sente tradita."
"Il ruolo di Olga è stato ampliato, ma non per inserire una storia d'amore", ha dichiarato Raffaella Rea. "Lei ha la possibilità di riconoscere i limiti del carattere del truffatore Bertone. Sono due personaggi entrambi disadattati, e dalla loro storia nasce la spinta a riconoscersi e a non lasciarsi andare."
Un'ultima battuta l'ha pronunciata Hristo Shopov, che interpreta il colonnello Muller: "Non ho visto il film originale, quindi non saprei fare confronti. Ho cercato semplicemente di costruire un personaggio che fosse diverso dal classico criminale di guerra tedesco: spero di esserci riuscito".