Manca ormai soltanto una settimana a quello che, per i fanatici dell'animazione, è un appuntamento imperdibile ormai da dodici anni: il Future Film Festival. Questa edizione 2010, che si terrà dal 26 al 31 gennaio nella consueta cornice bolognese (nello specifico, presso il Teatro Duse e Palazzo Re Enzo) promette interessanti novità, prima fra tutte un dietro le quinte di Avatar, in cui Joe Letteri ci guiderà attraverso il processo di realizzazione degli effetti speciali del film. Ma sono due argomenti che coniugano tradizione e attualità a costituire il fulcro della kermesse bolognese: quello della motion graphic, che nasce e si sviluppa a partire dall'arte di Saul Bass, esteta dei titoli di testa a partire da Casino di Scorsese, e che annovera tra i suoi discepoli Kyle Cooper (titolista di Seven, Spider-Man e, sul versante videoludico, di Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty e Metal Gear 3: Snake Eater), e quello dello stop motion, che vive una nuova giovinezza grazie a Tim Burton ma anche a Wallace e Gromit, il cui creatore, David Sproxton, presenterà le proprie nuove creazioni.
Come spiegano i curatori Giulietta Fara e Oscar Cosulich, questo è un "Periodo di orgasmo legato alla computer grafica, ma i pupazzi animati hanno dimostrato di piacere sulla lunga distanza, specialmente per l'home video. D'altro canto, se Disney ha acquisito la Pixar e, subito dopo, ha scelto di realizzare un lungometraggio in 2d, un motivo ci sarà. L'animazione può avere diverse incarnazioni e scegliere diversi mezzi, non c'è una formula unica per il successo." Un percorso che va dalle origini dell'animazione alla loro forma post-moderna, quindi, e che, come d'abitudine, è animato dalla presenza delle sezioni a concorso: quest'anno saranno dieci i lungometraggi in gara per il Platinum Grand Prize, mentre saranno ben centoventi i cortometraggi. Fuori concorso verranno poi presentati diversi titoli interessanti, tra cui spiccano il secondo e terzo capitolo di 20th Century Boy e Gamer, in cui il gladiatore contemporaneo Gerard Butler ci porterà ancora una volta ad affrontare la problematica dicotomia tra reale e virtuale. La sezione Follie di mezzanotte, certamente meno adatta al pubblico dei più giovani, lascerà però compiaciuti gli amanti del gore e degli effetti speciali più genuinamente artigianali. Tornando a parlare di premi, nell'edizione 2010 verrà inaugurato il premio Franco La Polla, intitolato al docente, scrittore e collaboratore della scorsa edizione, scomparso prematuramente nel febbraio 2009, che sarà assegnato alla miglior tesi di Laurea nell'ambito del cinema di fantascienza. Non potevano mancare iniziative interamente dedicate al cinema in 3d, a cominciare da un work in progress dell'atteso Dragon Trainer della Dreamworks, di cui sarà proiettato uno spezzone di 56 minuti. Sarà presentata anche una versione stereoscopica del The Hole in 3D di Joe Dante, insieme agli episodi 1 e 2 di Toy Story, a cui farà seguito un'anticipazione del terzo capitolo della saga. Nell'ambito del cinema autoriale, saranno a disposizione del pubblico alcune sequenze de Il volo di Wim Wenders che, inizialmente pensato come un corto promozionale per la regione Calabria, sta assumendo contorni sempre più complessi dovuti al colpo di fulmine del regista per le nuove possibilità offerte dalla tecnologia 3d. Verrà esplorato inoltre un mercato dalla nascita recentissima, quello degli spot pubblicitari stereoscopici, così come i progressi fatti dalla tecnologia dell'home entertainment nell'ambito della terza dimensione. A tal proposito, Andrea Tito, responsabile del settore Marketing TV di Panasonic Italia, ci ha anticipato che al festival sarà presentato un prototipo di televisore al plasma da 103 pollici, Full HD, che dovrebbe diventare il pioniere dell'esperienza cinematografica tridimensionale casalinga. Sul versante delle serie animate, nella sezione Series Mania spiccano due prodotti di indubbio fascino: Mazinger Edizion Z: The Impact! Di Go Nagai e Hero 108, che essendo una coproduzione U.S.A./Asia promette di coniugare il meglio dei due mondi.Anche quest'anno il Future Film Festival si affianca ad iniziative che esulano dal grande e dal piccolo schermo, come la mostra di Matteo Capobianco, in arte Ufo5, creatore anche del logo della manifestazione, e la personale di Stefano Ricci.
Grande assente, bisogna ammettere con rammarico, è però un massiccio contributo della creatività italiana all'ambito cinematografico, con la sola eccezione del lungometraggio Nat e il segreto di Eleonora (peraltro una coproduzione italo-francese). Come ha ribadito anche Giulietta Fara, infatti, in Italia è tuttora praticamente impossibile trovare un produttore che si sobbarchi i tempi e i costi di un progetto animato, tanto in ambito televisivo quanto in quello cinematografico: un vero peccato, considerato come in Europa il panorama sia invece molto più vitale e promettente.